mercoledì 28 settembre 2016

LE ORIGINI EUROPEE DEI FARAONI D’EGITTO: IL DNA DI TUTANKHAMON





Quando la società svizzera iGENEA effettuò l’esame del DNA sulla mummia del faraone Tutankhamon e ne diffuse i risultati, forse in molti pensarono ad una bufala, o ad un errore. Tanto è radicato nella nostra mente l’immagine stereotipata della storia come l’abbiamo imparata dall’infanzia, ma questa scoperta scientifica di straordinario valore adesso mette in dubbio molte delle nostre certezze.

Tutankhamon nacque nel 1341 a.C., figlio del faraone Akhenaton e della sua consorte Nefertiti, Akhenaton precedentemente noto come Amenofi IV o Amenhotep IV è conosciuto anche come il faraone eretico in quanto abolì il culto politeistico istituendo il culto monoteistico del dio ATON, una divinità che contrariamente a tutte le altre non aveva una rappresentazione zoomorfa ma veniva rappresentata come un disco solare che emanava dei raggi che terminavano con delle mani.
Per dare più sostanza a questo profondo cambiamento il faraone della XVIII dinastia spostò la capitale dell’antico Egitto lontano da Tebe, costruendo sul medio corso del Nilo in una zona desertica una città nuova di zecca che fu chiamata Akhetaton che letteralmente significava “l’orizzonte di ATON” e che corrisponde all’odierna Al Amarnah. Dopo la caduta di Akhenaton, e la restaurazione del politeismo la città fu distrutta e la sua memoria cancellata dalla storia d’Egitto. Anche il nome di Tutankhamon in origine era differente, egli si chiamava infatti Tutankhaton, ma nelle convulse fasi successive alla caduta del monoteismo, ogni riferimento ad ATON doveva essere drasticamente rimosso, anche il nome del faraone doveva fare riferimento al più rassicurante dio Amon. Tutti i sacerdoti devoti ad ATON dovettero allora abbandonare il paese per stabilirsi ai confini più remoti del regno: la terra di Canaan. Questa è la storia che viene raccontata nella Bibbia e che noi conosciamo col nome di Esodo.
Dalla diaspora dei seguaci dell’atonismo sarebbe infatti nata la religione ebraica. Questo troverebbe dei riscontri in similitudini sia stilistiche che di contenuto che si possono trovare tra l’Inno al sole scritto sulla tomba del faraone Ay ed alcune parti della Bibbia come il Libro dei Salmi, ed il Libro dei Proverbi.
Il faraone Tutankhamon, morto prematuramente all’età di diciannove anni per una seria forma di malaria, apparteneva all’aplogruppo R1b1a2, SNP R-M269, è l’aplogruppo più diffuso in Europa occidentale e identifica le popolazioni che dopo l’ultima grande glaciazione hanno popolato l’Europa occidentale.
Nella tabella che segue ecco i valori dei primi 15 marker del suo cromosoma Y.




Sembrerebbe davvero che l’antico Egitto fosse in effetti governato da sovrani di origine ancestrale europea, il cui DNA era quindi assai differente dal resto della popolazione che amministravano. Oggi meno dell’1% degli egiziani è di aplogruppo R1b.
Fin troppo ovvio allora che se Tutankhamon era R-M269 allora erano dello stesso aplogruppo tutti i faraoni della XVIII dinastia che regnò sull’Egitto dal 1540 al 1299 a.c., il che troverebbe conferma anche da una rapida analisi di alcune mummie della dinastia come quella di Thutmosi IV, molto ben conservata, che presenta tratti del volto nordici e soprattutto i capelli rossi che sono un tratto peculiare per questo aplogruppo. In effetti test diagnostici sono stati compiuti sul DNA della mummia di Amenhotep III, su una mummia sconosciuta ma che si suppone sia di Akhenaton, confermando che le tre mummie erano tra loro correlate da legami di parentela.


Faraoni XVIII dinastia (Aplogruppo R-M269)
Periodo di regno
Sposa
Ahmosi
1540-1515
Ahmes-Nefertari
Amenhotep I
1515-1494
Meritamon
Thutmosi I
1494-1482
Ahmose
Thutmosi II
1482-1479
Hatshepsut
Hatshepsut
1479-1457

Thutmosi III
1479-1425
Hatshepsut Meritre
Amenhotep II
1427-1393
Tia
Thutmosi IV
1394-1384
Mutmuia
Amenhotep III
1384-1346
Tyi
Akhenaton
1358-1340
Nefertiti
Smenkhara
1342-1340
Meritato
Tutankhamon
1340-1323
Ankhesenamon
Ay
1323-1319
Tey
Horemheb
1319-1299
Mutnedjemet



E’ possibile che il culto di ATON sia continuato anche lontano dall’Egitto, nella terra di Canaan, dove potrebbero essersi rifugiati i seguaci del cosiddetto faraone eretico dando origine al monoteismo. A suffragio di questa tesi vi è uno studio linguistico del 1922 sulla parola Adonai che in ebraico significa Signore e che mette in luce come questa parola non sarebbe di origine semitica ma proverrebbe dall’Egitto. Adonai = ATON-Ay e prenderebbe il nome dal sommo sacerdote Ay durante il regno di Akhenaton, che divenne anche faraone nel 1323 alla morte di Tutankhamon. Foneticamente le due parole corrispondono a parte la rotazione consonantica t > d che è abbastanza comune.

O forse furono gli Esseni detti anche Nazir i più diretti discendenti dei sacerdoti di ATON che nel deserto di Qumran nei pressi del Mar Morto continuarono le pratiche di adorazione monoteistiche seguendo uno stile di vita votato alla castità e alla purificazione, alla stessa setta sembra essere appartenuto anche Gesù di Nazareth, di questa spiritualità mistica resta traccia nei Vangeli e nei suoi insegnamenti votati alla vita semplice ed al rifiuto delle vane glorie del mondo. Nella traduzione del Nuovo Testamento la parola ebraica per Nazareno ovvero “di Nazareth” è praticamente identica alla parola Nazir, in ebraico: נזיר, cioè consacrato, separato, eletto, in pratica la casta druidica della tradizione celtica.

I capelli rossi sono un indizio genetico facilmente rintracciabile anche nell’antico testamento:
Comunque la si pensi, cosa ci faceva questo aplotipo nell’antico Egitto della XVIII dinastia?

“Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo. Uscì il primo, rossiccio, e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù.” Genesi, 25,25

Fonte: da  Genealogia Genetica del  6 maggio 2016


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