Quando la società svizzera iGENEA effettuò
l’esame del DNA sulla mummia del faraone Tutankhamon e ne diffuse i
risultati, forse in molti pensarono ad una bufala, o ad un errore. Tanto è
radicato nella nostra mente l’immagine stereotipata della storia come l’abbiamo
imparata dall’infanzia, ma questa scoperta scientifica di straordinario valore
adesso mette in dubbio molte delle nostre certezze.
Tutankhamon nacque nel 1341 a.C., figlio del faraone Akhenaton
e della sua consorte Nefertiti, Akhenaton precedentemente noto come Amenofi
IV o Amenhotep IV è conosciuto anche come il faraone eretico in
quanto abolì il culto politeistico istituendo il culto monoteistico del dio ATON,
una divinità che contrariamente a tutte le altre non aveva una rappresentazione
zoomorfa ma veniva rappresentata come un disco solare che emanava dei
raggi che terminavano con delle mani.
Per dare più sostanza a questo profondo cambiamento il
faraone della XVIII dinastia spostò la capitale dell’antico Egitto lontano da
Tebe, costruendo sul medio corso del Nilo in una zona desertica una città nuova
di zecca che fu chiamata Akhetaton che letteralmente significava
“l’orizzonte di ATON” e che corrisponde all’odierna Al Amarnah. Dopo la caduta
di Akhenaton, e la restaurazione del politeismo la città fu distrutta e la sua
memoria cancellata dalla storia d’Egitto. Anche il nome di Tutankhamon in
origine era differente, egli si chiamava infatti Tutankhaton, ma nelle
convulse fasi successive alla caduta del monoteismo, ogni riferimento ad ATON
doveva essere drasticamente rimosso, anche il nome del faraone doveva fare
riferimento al più rassicurante dio Amon. Tutti i sacerdoti devoti ad ATON
dovettero allora abbandonare il paese per stabilirsi ai confini più remoti del
regno: la terra di Canaan. Questa è la storia che viene raccontata nella Bibbia
e che noi conosciamo col nome di Esodo.
Dalla diaspora dei seguaci dell’atonismo sarebbe
infatti nata la religione ebraica. Questo troverebbe dei riscontri in similitudini
sia stilistiche che di contenuto che si possono trovare tra l’Inno al
sole scritto sulla tomba del faraone Ay ed alcune parti della
Bibbia come il Libro dei Salmi, ed il Libro dei Proverbi.
Il faraone Tutankhamon, morto prematuramente all’età di diciannove
anni per una seria forma di malaria, apparteneva all’aplogruppo R1b1a2,
SNP R-M269, è l’aplogruppo più diffuso in Europa occidentale e
identifica le popolazioni che dopo l’ultima grande glaciazione hanno popolato
l’Europa occidentale.
Nella tabella che segue ecco i valori dei primi 15 marker
del suo cromosoma Y.
Sembrerebbe davvero che l’antico Egitto fosse in effetti
governato da sovrani di origine ancestrale europea, il cui DNA era quindi assai
differente dal resto della popolazione che amministravano. Oggi meno dell’1%
degli egiziani è di aplogruppo R1b.
Fin troppo ovvio allora che se Tutankhamon era R-M269
allora erano dello stesso aplogruppo tutti i faraoni della XVIII dinastia che
regnò sull’Egitto dal 1540 al 1299 a.c., il che troverebbe conferma anche da
una rapida analisi di alcune mummie della dinastia come quella di Thutmosi
IV, molto ben conservata, che presenta tratti del volto nordici e
soprattutto i capelli rossi che sono un tratto peculiare per questo aplogruppo.
In effetti test diagnostici sono stati compiuti sul DNA della mummia di Amenhotep
III, su una mummia sconosciuta ma che si suppone sia di Akhenaton,
confermando che le tre mummie erano tra loro correlate da legami di parentela.
Faraoni XVIII dinastia (Aplogruppo R-M269)
|
Periodo di regno
|
Sposa
|
Ahmosi
|
1540-1515
|
Ahmes-Nefertari
|
Amenhotep I
|
1515-1494
|
Meritamon
|
Thutmosi I
|
1494-1482
|
Ahmose
|
Thutmosi II
|
1482-1479
|
Hatshepsut
|
Hatshepsut
|
1479-1457
|
|
Thutmosi III
|
1479-1425
|
Hatshepsut Meritre
|
Amenhotep II
|
1427-1393
|
Tia
|
Thutmosi IV
|
1394-1384
|
Mutmuia
|
Amenhotep III
|
1384-1346
|
Tyi
|
Akhenaton
|
1358-1340
|
Nefertiti
|
Smenkhara
|
1342-1340
|
Meritato
|
Tutankhamon
|
1340-1323
|
Ankhesenamon
|
Ay
|
1323-1319
|
Tey
|
Horemheb
|
1319-1299
|
Mutnedjemet
|
E’ possibile che il culto di ATON sia continuato anche
lontano dall’Egitto, nella terra di Canaan, dove potrebbero essersi rifugiati i
seguaci del cosiddetto faraone eretico dando origine al monoteismo. A suffragio
di questa tesi vi è uno studio linguistico del 1922 sulla parola Adonai che in
ebraico significa Signore e che mette in luce come questa parola non sarebbe di
origine semitica ma proverrebbe dall’Egitto. Adonai = ATON-Ay e
prenderebbe il nome dal sommo sacerdote Ay durante il regno di Akhenaton,
che divenne anche faraone nel 1323 alla morte di Tutankhamon.
Foneticamente le due parole corrispondono a parte la rotazione consonantica t
> d che è abbastanza comune.
O forse furono gli Esseni detti anche Nazir i
più diretti discendenti dei sacerdoti di ATON che nel deserto di Qumran nei
pressi del Mar Morto continuarono le pratiche di adorazione monoteistiche
seguendo uno stile di vita votato alla castità e alla purificazione, alla
stessa setta sembra essere appartenuto anche Gesù di Nazareth, di questa
spiritualità mistica resta traccia nei Vangeli e nei suoi insegnamenti votati
alla vita semplice ed al rifiuto delle vane glorie del mondo. Nella
traduzione del Nuovo Testamento la parola ebraica per Nazareno ovvero
“di Nazareth” è praticamente identica alla parola Nazir, in ebraico: נזיר, cioè consacrato, separato,
eletto, in pratica la casta druidica della tradizione celtica.
I capelli rossi sono un indizio genetico facilmente
rintracciabile anche nell’antico testamento:
Comunque la si pensi, cosa ci faceva questo aplotipo
nell’antico Egitto della XVIII dinastia?
“Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due
gemelli erano nel suo grembo. Uscì il primo, rossiccio, e tutto come un
mantello di pelo, e fu chiamato Esaù.” Genesi, 25,25
Fonte: da Genealogia Genetica
del 6 maggio 2016
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