mercoledì 9 giugno 2010

Il terremoto dell’Aquila aggravato da “una storia di mobbing”


Qualcuno dice che  i blog non servono a niente.
Non la pensano così alla Procura dell’Aquila, che oggi ha formalizzato l’iscrizione nel registro degli indagati di 9 nove persone collocate ai più alti vertici della Protezione Civile e dell’INGV - l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - con l’accusa di omicidio colposo.
Nella stesura dei fascicoli, come mi è stato confermato dal coordinatore delle indagini, hanno trovato spazio anche molte delle inchieste di Byoblu.Com. 
Tra queste La videocassetta che uccide, ( http://www.byoblu.com/post/2010/06/03/Blog-che-non-servono-a-niente.aspx ) la testimonianza della censura che alti profili istituzionali legati alla Commissione Grandi Rischi del 31 marzo 2009 hanno imposto a una troupe Rai che aveva appena realizzato, nello stesso giorno, un’intervista a Giampaolo Giuliani.

Mentre Bernardo De Berardinis, il vicecapo della Protezione Civile che sarebbe anche coinvolto nell’accusa di procurato allarme piovuta su Giuliani per gli inesistenti fatti di Sulmona, durante la conferenza stampa che si tenne alla fine dei lavori della Commissione Grandi Rischi diceva “La comunità scientifica conferma che non c’è pericolo, perché c’è uno scarico continuo di energia; la situazione è favorevole”, nella sala di rilevamento allestita da Giampaolo Giuliani per volontà del sindaco Cialente, sotto alla scuola De Amicis, nonostante l’avviso di garanzia il tecnico aquilano diceva a una troupe Rai che si aspettava altri forti terremoti, ed addirittura un evento molto forte in meno di una settimana. Sei giorni dopo, la catastrofe.

Dovevano passare otto mesi perché Giuliani venisse completamente prosciolto dall’accusa di procurato allarme, e ancora adesso la leggenda metropolitana alimentata da uno dei più grandi tentativi di “mobbing” su vasta scala che il degrado politico, scientifico e morale di questo paese potesse mai partorire stenta a soffocare la sua eco, con un duplice incalcolabile danno. Il primo sofferto dalla popolazione abruzzese che, in conseguenza dell’avviso di garanzia, non ha potuto essere allarmata da Giuliani quando i suoi sistemi gridavano di abbandonare la nave; il secondo inflitto all’immagine stessa della ricerca sulla prevedibilità dei terremoti che ancora oggi, complice la disinformazione dei media, sconta i famigerati fatti di Sulmona, anche se nel fascicolo accompagnatorio al proscioglimento totale il gip di Sulmona si spinge addirittura a riconoscere i legami tra le emissioni di radon e il verificarsi dei terremoti.

Altri sei mesi, dopo il decadimento di ogni accusa nei confronti di Giampaolo Giuliani, e gli stessi nomi accusati dal documento La videocassetta che uccide vengono ora indagati dalla Procura dell’Aquila per omicidio colposo. Tra le prove raccolte figura proprio l’intervista a Cristiano, l’operatore Rai che ho incontrato lo scorso settembre a Bologna, e il materiale su Giuliani girato dalla Rai alla De Amicis, che l’assalto dei pirati dell’informazione in acque internazionali, ovvero nel tratto autostradale tra L’Aquila e Roma, ha sequestrato perché non andasse in onda. Tutto materiale disponibile come extra nel doppio dvd  INTERNET for GIULIANI, che si può acquistare per sostenere l’informazione libera del blog.

Adesso, dopo che perfino schegge impazzite dell’INGV scoprono il radon e si mettono al lavoro per mettere in relazione, quantitativamente, le emissioni di questo gas con la probabilità che si verifichino forti sismi – con l’obiettivo dichiarato di brevettare il sistema – per coloro che alla fine della Commissione Grandi Rischi si telefonavano per ridere alle spalle di quello scemo di Giuliani i tempi si fanno decisamente duri.

Del resto, non può mica piovere per sempre.

UPDATE:

Tra gli indagati figurerebbero:
Franco Barberi (presidente vicario della commissione nazionale per la prevenzione e previsione dei grandi rischi e ordinario di vulcanologia all’universita’ Roma Tre),
Bernardo De Bernardinis (vice capo settore tecnico operativo del dipartimento nazionale di Protezione civile),
Enzo Boschi (presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e ordinario di fisica terrestre presso l’universita’ di Bologna),
Giulio Selvaggi, (direttore del centro nazionale terremoti e corrdinatore del progetto CASE),
Gian Michele Calvi (direttore della fondazione ‘Eucentre’),
Claudio Eva (ordinario di fisica terrestre presso l’universita’ di Genova) e
Mauro Dolce (direttore dell’ufficio Rischio sismico del dipartimento di Protezione civile e ordinario di tecnica delle costruzioni presso l’universita’ Federico II di Napoli).

Fonte: byoblu del  3 giugno  2010

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