Bernard de Mandeville
Il satanismo definisce l’uomo da un punto di vista
prettamente carnale, piuttosto che dai suoi desideri spirituali, preferendo il
materialismo e disprezzando ( o non considerando) la sfera spirituale. La
favola delle api di De Mandeville dimostra che il liberismo è radicato nel
dogma satanico.
Il liberismo fa parte della dialettica degli illuminati
assieme al comunismo:
“Essenzialmente, due forze apparentemente opposte portano
avanti lo stesso obiettivo:. Uno stato di polizia mondiale governato da una
oligarchia di satanisti”
L’EROE OSCURO DEL LIBERISMO: BERNAND DE MANDEVILLE
Nato a Rotterdam nel 1670, Bernard de Mandeville venne in
Inghilterra a seguito della salita al trono di Guglielmo d’Orange. Medico di
professione, Mandeville divenne meglio noto come autore satirico. Ancora più
importante, Mandeville era anche un
satanista, collegato
con i
Blasters e l’Hell-Fire Club nel 18 ° secolo in Inghilterra.
Sebbene il nome di Mandeville sia stato del tutto cancellato
dagli attuali discorsi economici, molti pensatori del libero mercato tessono
lodi sfrenate alle sue intuizioni.
In una conferenza tenuta alla
British Academy nel 1966, Friedrich von Hayek esaltò Mandeville
definendolo un “genio” e un “grande psicologo”, le cui teorie anticiparono
quelle di David Hume, Adam Smith e Charles Darwin, elogiando infine la sua
Favola delle Api come un lavoro “straordinario”.
Anche Ludwig von Mises tributa positivamente Mandeville nel
suo Theory and History, osservando che
“Egli [Mandeville] ha sottolineato che l’auto-interesse e il
desiderio di benessere materiale, generalmente stigmatizzati come vizi, sono in
realtà gli incentivi necessari per il benessere la prosperità e la civiltà.”
Anche John Maynard Keynes, sicuramente non un economista
austriaco, riconobbe in Mandeville uno dei precursori principali della The
General Theory of Employment and Money.
In questi giorni, l’economista austriaco Gary North nel suo sito web definisce la
poesia di Manderville “il poema più importante degli ultimi 300 anni”.
Ma cosa c’è di così speciale nella favola delle api da aver
ispirato gente del calibro di Hayek, Mises e Keynes?
IL BENE PROVIENE DAL MALE E DA ALTRE PERVERSIONI
The
Fable of the Bees or Private Vices, Publick Benefits venne pubblicata
nel 1705, ma è stata rielaborata e integrata con abbondanti commenti nei 25
anni successivi.
Nei suoi scritti, Mandeville sostiene che la libertà
rappresenta la disinibita ricerca dell’uomo della sua vile materialità e dei
suoi istinti carnali. Piuttosto che rappresentare il male, l’egoismo e la
licenziosità conducono alla prosperità.
Secondo Mandeville, “Il male è il grande principio che ci rende
creature sociali, la base solida, la vita e il sostegno di tutto il commercio e
l’occupazione senza eccezione”.
Influenzato da Mandeville, Adam Smith giunse alla
conclusione che l’interesse personale è il pilastro di una società prospera.
Hayek e Mises andarono oltre. Si scagliarono contro l’altruismo e la
solidarietà vedendoli come
ostacoli al successo economico di una società.
Naturalmente, Smith identifica giustamente il valore
aggiunto apportato dalla divisione del lavoro sottolinenando che i produttori e
i venditori sono principalmente motivati da interessi personali. Ma questo non
significa che l’interesse dovrebbe essere il principio fondamentale della
civiltà. Ovviamente esso è il male e l’antitesti di ogni società.
Mandeville ha inoltre affermato che la ricchezza di una
nazione si basa sul mantenimento di una sottoclasse di lavoratori poco
istruiti.
Seguendo i passi di Mandeville, Mises sottolineò che “gli
uomini nascono disuguali e che è proprio la loro disuguaglianza che genera la
cooperazione sociale e la civiltà.”
IL DIRITTO DI PERMETTERE AI BAMBINI DI UCCIDERSI
L’anarco-capitalista Murray Rothbard prese le distanze dall’ideologia
Mandeville. Tuttavia, Rothbard stesso sostenne che i
genitori hanno “il diritto legale di non alimentare il [loro] bambino,
consentendoli cioè di morire”.
Poiché il sistema Rothbard nega che gli esseri umani abbiano
obblighi morali gli uni verso agli altri, egli rifiuta l’aggressione (il
“principio di non-aggressione”), ma acconsente negligenze, fino al punto di
causare la morte.
Questo è il risultato negativo di voler estremizzare le
dottrine libertarie. Chiaramente, il “principio di non aggressione” è
necessario ma non sufficiente per progettare una società giusta e umana.
LE IDEOLOGIE SATANICHE E IL LIBERISMO MODERNO
Qui di seguito ci sono 3 detti ben noti
La legge satanista di Alastair Crowley contenuta in Thelema
recita così:
“Fai ciò che vuoi sarà tutta la Legge”.
Il romanziere libertario Ayn Rand proclama in The
Fountainhead:
“Il primo dovere dell’uomo è nei confronti di se stesso. La
sua legge morale è quella di non mettere mai gli altri prima di se. Il suo
obbligo morale è quello di fare ciò che desidera, a condizione che il suo
desiderio non dipenda in primo luogo da altri uomini.”
Infine, un passaggio dell’economista austriaco Ludwig Von
Mises, nel quale si
ammira la posizione elitaria di Rand:
“Il fine ultimo di un azione è sempre la soddisfazione di
alcuni desideri dell’uomo. Dal momento che nessuno è in grado di sostituire i
propri giudizi con quelli delle persone giudicate, è inutile esprimere un
parere sugli obiettivi di altre persone. ” (Human Action)
Al di là delle differenze di formulazione e anche se la
versione di Mises è più sfumata di quella di Crowley o di Rand, questi tre
estratti stanno essenzialmente dicendo la stessa cosa.
Ora, una cosa è indicare le
somiglianze tra il satanismo e il libertarismo, ma, la propaganda satanista
è in realtà il nucleo centrale della dottrina libertaria e dell’economia
austriaca.
La connessione satanismo/liberismo è molto viva oggi. Il
candidato libertario Ron Paul, auto dichiaratosi ammiratore di Rand, potrà
affrontare molti temi in maniera corretta, ma è stato collegato agli Illuminati
ed è stato visto mostrare simboli
satanici.
LA DIALETTICA SATANICA
La scuola austriaca non è l’unica scuola economica infettata
dal satanismo, tutt’altro. Come Hayek, Keynes fu un membro della famigerata
Fabian Society. Lo si conosceva anche perchè molestava i bambini. Karl Marx
stesso era un satanista.
In realtà, il socialismo, il sionismo, e il satanismo erano
inizialmente uniti: nel 19 ° secolo l’attivista ebreo Moses Hess, un influente
precursore del sionismo moderno, fu anche uno dei primi sostenitori del
socialismo e un collaboratore di Marx. Fu Hess che avviò Marx ed Engels al
satanismo.
L’obiettivo finale di tutte queste ideologie è dominio di
una elite satanica transnazionale, oligarchica. Sia il
marxismo che l’Autrismo
si oppongono al nazionalismo e supportano il libero mercato.
Il collaboratore di Mises, l’arco-sionista, di formazione
gesuita, massone di alto rango Richard Coudenhove-Kalergi riassunse
la dialettica Illuminata in questo modo:
“La lotta tra capitalismo e comunismo per l’eredità della
nobiltà di sangue è una guerra fratricida dell’aristocrazia vittoriosa, una
lotta tra individualismo e socialismo, egoismo e altruismo, spirito pagano e
spirito cristiano.
Lo staff generale di entrambe le parti viene reclutato dalla
razza spirituale leader [gli ebrei]. ”
In sostanza, due forze apparentemente opposte portano avanti
lo stesso obiettivo: uno stato di polizia mondiale governato da un’oligarchia
di satanisti miliardari.
ANDANDO OLTRE LA DIALETTICA ILLUMINATA
A dire il vero, l’economia austriaca e il libertarismo hanno
introdotto concetti utili sia nell’etica che nella moderna teoria economica. Lo
stesso si può dire di Keynes e Marx. Le ideologie degli Illuminati contengono
sempre alcuni gustosi bocconi di verità, in modo da rendere l’inganno satanico
più efficace.
Elevandosi al di sopra di questa dialettica Illuminata, la
nostra sfida è quella di digerire queste perle di saggezza, dividendoli dalle
menzogne e dalle mezze verità.
Alla fine, la vera guerra condotta dagli Illuminati è
spirituale. Non si tratta solo di quale sistema economico sia il più favorevole
o quale di essi sia il più efficente. Non si tratta neppure di decidere quale
sistema politico sia il migliore. Si tratta, in fondo, di una battaglia tra
forze positive e forze negative, per le nostre anime.
Fonte: da Ne Vitruvian del
27 febbraio 2012
Fonte: Da Stampa Libera del
29 febbraio 2012
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