mercoledì 1 giugno 2011

VICENZA: I ROMANI AVREBBERO COSTRUITO LA CITTÀ ORIENTANDOLA SUL SOLSTIZIO D’ESTATE


In corso Palladio tra i misteri astrologici. Vicenza tra i 38 centri italiani oggetto di una ricerca sulle città megalitiche.  Lo studio pubblicato anche sul sito internet di una università Usa

Fino a ieri non lo sapevamo, ma passeggiando per corso Palladio è come trovarsi fra i misteri delle pietre di Stonehenge o dentro i segreti delle gallerie delle piramidi d’Egitto.  Tutti monumenti orientati in base ad allineamenti astronomici.

Perché lo stesso facevano gli antichi romani quando costruivano le città, come ipotizza una ricerca di Giulio MAGLI, fisico e docente di meccanica razionale al Politecnico di Milano e studioso di archeoastronomia.  Che dopo aver misurato e analizzato 38 città italiane fondate dai romani, ha stabilito che l’orientamento ha forti aspetti simbolici legati all’astronomia.
E fra queste solo due città sono state concepite duemila anni fa e per motivi ancora misteriosi per essere in linea con il sorgere del sole nel solstizio d’estate: Verona e Vicenza.


La ricerca di MAGLI, che fa parte di uno studio pubblicato nel suo libro “I segreti della antiche città megalitiche”, è presente tra l’altro sul sito internet del dipartimento di fisica della Cornell University di Ithaca (New York): www.arxiv.org.

E il motivo di tanto interesse c’è: un legame preciso fra le città romane e i simboli astronomici non era mai stato approfondito, se non addirittura negato. Anche se come fa notare il fisico italiano «già Ovidio e Plutarco raccontavano di come la creazione di una nuova città si basasse sull’esame del volo degli uccelli o di altri riferimenti astronomici».


MAGLI ha preso in esame solo città italiane in cui le due strade principali che caratterizzano le città romane, il decumano e il cardo che si incrociano a 90 gradi, e le altre strade a “griglia” sono ancora riconoscibili. Poi ha verificato l’orientamento degli assi della griglia in relazione ai movimenti del sorgere del sole a est durante il corso dell’anno.
In realtà a Vicenza di certo c’è il decumano-corso Palladio mentre ancora dubbio è dove fosse il cardo.
 Ma la direzione c’è.
 Da qui tutta una serie di scoperte.

Secondo il ricercatore di Milano gli antichi romani orientarono verso nord solo tre città: Pesaro, Rimini e Senigallia. La maggioranza dei centri fondati fra il periodo repubblicano e quello imperiale (fra il 5° secolo avanti Cristo e il 1° dopo Cristo) sono allineati verso il sorgere del sole durante determinate feste sacre o in base ai punti cardinali. Altre città sembrano orientate entro 10 gradi a sudest rispetto al sorgere del sole o in prossimità del solstizio d’inverno. 


E poi ci sono Verona e Vicenza, tutte e due nate intorno al  I secolo dopo Cristo e uniche fra le 38, come risulta dallo studio di Giulio MAGLI, ad essere allineate con il solstizio d’estate.
«Le due città tra l’altro sono anche vicine fra loro - dice l’esperto di archeoastronomia -, anche se sul motivo di questo tipo di orientamento, come per le tre città dell’Adriatico allineate verso nord, bisognerà indagare ancora».
 Insomma l’orientamento delle città romane non sarebbe casuale, ma pianificato e voluto. Per motivi ancora ignoti.

Così quando il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, faremo shopping in corso Palladio a Vicenza, ricordiamocelo: magari leccando un cono panna e cioccolato, ma stiamo camminando in mezzo a un antico mistero.


Fonte: srs di Alessandro Mignon da  Il giornale di Vicenza lunedì 21 maggio 2007 cronaca pag. 11

1 commento:

Brenda Tavares ha detto...

Molto interessante!