Altro colpo di prestigio per ROBERTO FONTANOT
Il liutaio veronese nei giorni scorsi ha consegnato due chitarre acustiche di sua produzione a Ritchie Blackmore, l’ex chitarrista dei Deep Purple.
Una cosa non facile, diciamolo subito. Ritchie Blackmore vive da oltre dieci anni in una specie di misticismo medievale e solo i suoi fan più accaniti, e in Italia ce ne sono tantissimi, lo possono avvicinare. Sempre a determinate condizioni.
A Fontanot è stato chiesto dal presidente del fan club italiano di Blackmore se voleva approfittare del recente italiano tour del gruppo Blackmore’s Night per incontrare il musicista di «Smoke on the water», uno dei più famosi riff di tutta la storia della musica rock. Detto fatto. L’incontro è stato organizzato a Mantova al Teatro sociale, in una delle tappe del recente tour italiano della band.
«All’inizio ero molto incerto», confida Roberto Fontanot . «Non è una leggenda la fobia di Blackmore per tutto quello che significa contatti umani e rapporti con la gente.
Dopo il concerto di Mantova mi ha fatto aspettare oltre un’ora con le chitarre in mano. Quindi è arrivato l’addetto alla sicurezza e ha voluto vedere le chitarre. Per me sarebbe stato più che sufficiente questo. Poi, all’improvviso, ecco che sono stato accompagnato nel camerino di Blackmore assieme a una componente del fan club italiano».
Fontanot alla fine dell’incontro, durato all’incirca 30 minuti, ha ricevuto l’ordine per una terza chitarra. «Vedere il musicista che ha scritto forse il riff più famoso della storia della musica rock suonare una delle mie chitarre è stato fantastico ed emozionante allo stesso tempo», continua Roberto.
«Ma il bello è che Blackmore ha immediatamente cambiato atteggiamento dopo la prima nota complimentandosi per la cura con cui sono stati costruiti gli strumenti, il bilanciamento e soprattutto il suono. E detto da lui…».
Ritchie Blackmore, 61 anni, dopo aver lasciato nel 1993 i Deep Purple, gruppo fondamentale del rock e ancora in attività, si è dedicato a una sorta di reminescenza musicale medievale che ha lasciato senza parole molti fan della band.
Un genio della sei corde che vive praticamente in un’altra dimensione, con un solido e agguerrito zoccolo duro di fan che lo segue in questa bizzarra avventura. Non è strano, infatti, vedere ai concerti del Blackmore’s Night ragazzi in costume medievale.
«Devo dire la verità», conclude Fontanot : «mi ha fatto un certo effetto vedere Blackmore con un abbigliamento del genere. Ma lui è fatto così. E mi ha colpito la disponibilità, alla fine, che ha dimostrato nei miei confronti. Ad essere sincero non me lo sarei mai aspettato».
Lontanissima la serata del 7 settembre del 1987 quando i Deep Purple suonarono in Arena…
Fonte: srs di Luca Sguazzardo da L'Arena di Verona del 06.06.2007
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