venerdì 18 febbraio 2011

Carlo Azeglio Ciampi si è lamentato che in libreria non si trovino opere apologetiche ma solo nuovi libri molto critici sul Risorgimento, citando anche LA STRANA UNITA’


Carlo Azeglio Ciampi si è lamentato che in libreria non si trovino opere apologetiche ma solo nuovi libri molto critici sul Risorgimento, citando anche  LA STRANA UNITA’

Ne siamo onorati. Aspettiamo ora identica attenzione da parte di Scalfàro, Napolitano e di altri gran sacerdoti delle celebrazioni unitarie.
É un ottimo motivo per diffondere il libro in maniera capillare, acquistandolo, segnalandolo, prestandolo, regalandolo e – se serve – anche rubandolo: l’importante è che circoli sempre di più.
LA STRANA UNITA’ - Il libro  lo si può trovare nelle migliori librerie, ordinare in tutte le librerie, ordinare direttamente all’editore (www.ilcerchio.it) o tramite tutti i migliori siti di vendita libri on line.
Senza dimenticare gli altri titoli della stessa serie  (L’insurrezione genovese del 1849, Dossier Cavour) e il prossimo Il senno di poi.  Il modo migliore per celebrare il 150°.


Fonte: La Libera Compagnia Padana



LA STRANA UNITÀ
Risorgimento: buono, inutile o dannoso?
ill., pp. 300, € 21,00
di GILBERTO ONETO

L'Italia è avvolta dalla camicia di forza della retorica. La celebrazione del 150° dell'unità potrebbe essere una grande occasione per ripercorrere serenamente e senza costrizioni ideologiche avvenimenti che hanno dato origine a tutti gli attuali assetti e problemi. Come è stata raccontata, la storia è troppo spesso una sbrodolata di retorica patriottarda che ha deformato la realtà esaltando i vincitori - tutti eroi - e svillaneggiando i perdenti, tutti felloni, forcaioli e reazionari.

In un nuovo libro Oneto affronta la vicenda del Risorgimento per argomenti, smontando pezzo per pezzo tutto il castello di invenzioni che la "storia ufficiale" ci ha costruito sopra e cercando di liberare i fatti dalle cortine fumogene delle omissioni e delle deformazioni.

Questo non è un “altro” libro di storia del Risorgimento. È un tentativo di analisi dell’intera operazione, di esame delle motivazioni, degli obiettivi dichiarati e veri, degli effetti, delle conseguenze e degli attori di entrambe le parti in gioco. Vuole soprattutto essere uno strumento per fare finalmente un bilancio. Un secolo e mezzo è un periodo sufficiente per ragionare sugli avvenimenti senza retorica, passioni di parte o manicheismi, senza dover continuare a sostenere che tutti i buoni erano da una parte e tutti i cattivi dall’altra. Soprattutto ci si può liberare dalla necessità di dover sostenere che il processo unitario era inevitabile e che i suoi risultati siano stati positivi a prescindere da tutto: da come li si sia raggiunti ma anche dal loro effettivo valore. Oggi la penisola deve affrontare grandi problemi, contraddizioni e contrapposizioni che è difficile risolvere, anche perché ci si rifiuta di collegarli e farli risalire ai cruciali momenti della formazione dello Stato unitario. È invece importante andare a vedere che cosa sia allora davvero successo, proprio perché quasi tutti i nostri guai di oggi hanno avuto origine 150 anni fa: ignorarne l’origine significa condannarci a ripeterli e riviverli in perpetuo.

L'autore e l'editore ringraziano preventivamente chi vorrà far "circolare" il libro uscendo dal silenzio "politicamente corretto" che sta calando sulle pubblicazioni che non siano di entusiastica celebrazione del 150°. Scalfaro, Ciampi e Napolitano non lo leggeranno mai.

Fonte: Il Cerchio.it

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