martedì 5 ottobre 2010

DETTI SULLE CITTÀ VENETE:





Venexiani gran signori. (1)

Padoàni gran dotori. (2)

Visentini magnagati. (3) 

Veronesi tuti mati. (4)

Udinesi castelàni col cognome de fùrlani. (5)

Trevisani pan e tripe. (6)

Rovigoti bàco e tripe. (7)

I Bresciani taja cantoni. (8)

ghe ne anca de pì tristi

i xé i Mantoàni tuti stinchi. (9)

e i Bergamaschi  brusacristi. (10)

Rustico rapporto fatto nel XVI° secolo da Angelo Ruzzante (attore, Padova 1502-1542) ad Andrea Gritti, suo Serenissimo Doge di Venezia.

PS

E Belun ?   
Pòra Belun,  te si proprio de nisun!


Note:

1) - Perchè  allora Venezia  era una delle città  più ricche.

2) - Per la loro Università.

3) - Sembra che, per un lungo assedio degli Ezzelini, abbiamo mangiato anche  i gatti, allora cosa scandalosa perché protetti dalla Madonna.

4) - Per la  “fina” aria che viene dal Lago di Garda e dal Baldo.

5) - Perché già allora avevano  un gran Castello; attenzione: “furlani”  voleva dire imbroglioni e ladroni.

6) - Perché coccoli di Venezia,  non hanno mai avuti grossi problemi.

7) - In quei tempi non godevano di grande stima.

8) - Si diceva che, quando i confini della Serenissima erano da quelle parti, le guardie  bresciane  fuggissero con facilità.

9) - Furbi, scaltri.

10) -Perché non sono mai stati per la Chiesa ed inoltre,  in occasione di alcune scorribande, hanno bruciato  qualche crocefisso.


Le prime quattro frasi del “ rapporto del Rizzante” per noi veneti, ed anche per molti altri, sono più che conosciute; il rimanente, e il relativo “vox popoli”, sono il frutto di una ricerca del Montaldi nella zona della “Serenissima”.




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