venerdì 22 ottobre 2010

Verona. In piazza Corrubbio le ruspe cancellano la nostra identità

Una delle sepolture venute alla luce in piazza Corrubbio


LA POLEMICA. Commissione consiliare dedicata all'aspetto storico-culturale del contestato intervento di San Zeno.   «Stanno distruggendo le nostre radici con le ruspe».

L'allarme, aprendo la Commissione cultura di Palazzo Barbieri, lo lancia la presidente Lucia Cametti. Nella seduta, a tratti burrascosa, si discute delle sepolture paleocristiane venute alla luce durante i lavori per il parcheggio in piazza Corrubbio, a San Zeno.
«Lì», esclama la presidente, «ci sono il nostro tesoro, la nostra cultura e la nostra identità, ma tutto ciò viene disperso per sempre per fare un parcheggio».
E annunciando un sopralluogo, chiede: «Dove sono finiti i reperti? E quelli rinvenuti in piazzale Arditi e lungadige Capuleti?».

A sorpresa, però, il leghista Enzo Flego non si entusiasma per la sottolineatura delle radici cristiane. «Qui non vedo cristianità, in quest'aula manca perfino il crocifisso», sbotta. E parla di «manovra contro il parcheggio con il pretesto dei reperti». Prima di andarsene sbattendo la porta aggiunge: «Per non fare il parcheggio bisogna dimostrarne l'inutilità, altrimenti bisogna pagare i danni».  Parole che Cametti  bolla come, «scenata pretestuosa poiché oggi si parla di cultura non di parcheggi».

Nell'aprire la seduta la presidente sottolinea l'assenza, «nonostantel'invito», degli assessori Erminia Perbellini (cultura) ed Enrico Corsi (mobilità) e dei rappresentanti della Soprintendenza e della Curia invitati a dire la loro sul tema «Tutela della nostra identità e della civiltà cristiana». «Evidentemente», chiosa Graziano Perini (Pdci) «non gli interessa nulla della cultura».

All'incontro partecipa, invece, un eterogeneo drappello di esperti chiamato a difesa dei ritrovamenti: lo storico Alberto Solinas, l'archeologo Giorgio Vandelli, l'architetto Lino Bozzetto, l'avvocato Enrico Scognamillo e l'ex presidente dell'associazione costruttori, residente a San Zeno, Francesco Farinelli. C'è perfino il console onorario d'Ungheria Lajos Pinter, appassionato di storia veronese.

«Queste tombe», assicura Solinas, «sono d'importanza enorme, rappresentano l'anello mancante della storia paleocristiana di Verona e in particolare le sepolture dei bambini all'internon di anfore sono la prova che si tratta di una necropoli antecedente il 400 dopo Cristo per questo distruggendo piazza Corrubbio si distrugge la nostra memoria. E più in profondità si troverà la necropoli romana». Vandelli, da parte sua, denuncia il rischio che si distruggano anche tombe di vescovi «poichè neppure quella di San Pietro a Roma aveva segni distintivi».

Orietta Salemi (Pd) lamenta che il Comune dopo i ritrovamenti non abbia imposto lo stop al cantiere. Ma le polemiche investono soprattutto la Soprintendenza.  «Perché se sono resti così importanti», si chiede Elena Traverso (An) «la Soprintendenza non ha bloccato tutto invece di dire che non hanno valore?».
Cametti rincara la dose: «La soprintendente Giuliana Cavalieri Manasse se fosse qui dimostrando rispetto per le istituzioni, potrebbe rispondere. Ma è una questione di visione della vita: è la stessa che non voleva i presepi in Arena e questo la dice lunga». (E.S.)

Fonte: (E.S.) da l’Arena di Verona di Mercoledì 20 Ottobre 2010, CRONACA, pagina 14
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Piazza Corrubbio, parte il conto alla rovescia

PARCHEGGIO. Incontro fra l'assessore Corsi e i titolari degli esercizi affacciati sul cantiere
Piazza Corrubbio, parte il conto alla rovescia. Da lunedì la ditta ha due anni di tempo per completare l'intervento I commercianti chiedono l'azzeramento di tassa rifiuti e plateatici

Lunedì 25 ottobre sarà il giorno della svolta per il futuro di piazza Corrubbio. Inizia infatti il conto alla rovescia di due anni per il parcheggio interrato che vi sarà costruito. A dare la notizia è lo stesso Roberto Rettondini dell'omonima ditta ( http://www.rettondinispa.it/ )  appaltatrice del progetto che ieri,  (20 ottobre 2010) con l'assessore alla viabilità Enrico Corsi, ha incontrato i commercianti della zona per discutere con loro del futuro della piazza.

La proposta è quella di un centro della piazza carrabile in un senso (da San Zeno verso via Da Vico) e circondato da una serie di aiuole e di verde a incastonarsi nel porfido. «Non vogliamo una seconda piazza Isolo che per noi è una pietraia», chiarisce Corsi. «La riqualificazione sarà più simile a quella di piazza Cittadella». Destinato a ospitare circa 350 posti auto, il parcheggio dovrà essere ultimato entro il 25 ottobre 2012, pena il pagamento di una serie di penali a danno della ditta. Per il momento si procederà con la predisposizione dei sottoservizi e lo spostamento della rete fognaria ai lati della piazza: il che implicherà l'allargamento del cantiere in via Da Vico (in cui rimarrà comunque garantita la viabilità in un senso) e la chiusura di via Barabarani per circa quattro mesi. Una mossa che i commercianti chiedono non sia fatta prima di gennaio, per non compromettere il periodo natalizio («almeno quello»).

«Anche se è stato trovato qualche reperto persino lunedì scorso», precisa Rettondini, «e la ricerca archeologica non sarà completata prima di 6 mesi, abbiamo deciso di accollarci il rischio di iniziare i lavori». Si apre così un nuovo capitolo per il futuro del quartiere. Dopo mesi di contestazioni e la continua speranza dello stop ai lavori, ora i commercianti pensano a tutelare armonia e fruibilità della piazza, perché i loro affari, calati ormai fino al 70 per cento, tornino quanto prima a girare. Per questo, sempre lunedì, consegneranno al presidente di Confcommercio Paolo Arena – presente anch'egli all'incontro di ieri - un documento scritto con paletti e richieste che intendono avanzare fin da subito per «sopravvivere» nei prossimi due anni. Primo fra tutti l'azzeramento della tassa Amia dei rifiuti e di quelle comunali (per i plateatici), quindi la soluzione di una modalità della sosta provvisoria intorno al cantiere per agevolare la clientela. Ma anche la possibilità di individuare aree provvisorie di parcheggio da destinare ai dipendenti, perché la situazione attuale di un solo pass per negozio non soddisfa. Resta poi da individuare una soluzione per dare visibilità ai cartelli delle varie attività mentre, per ora, è rimandata la decisione nei dettagli della riqualificazione in superficie, che comunque in molti lamentano non prevedere adeguato numero di posti auto per le soste brevi (solo 4 al momento).

Del tutto insoddisfatto il consigliere Pd di prima circoscrizione Franco Dusi: «Il progetto non è ancora stato presentato né in circoscrizione né in assemblea pubblica, e la Soprintendenza aspetta di riceverlo per individuare come valorizzare i ritrovamenti emersi».

Fonte: srs di Chiara Bazzanella da L’Arena di Verona di Giovedì 21 Ottobre 2010; CRONACA, pagina 14


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