venerdì 29 luglio 2011

Verona. La “rete matta” dei pescatori del Garda bruciata in Piazza delle Erbe

L' edicola viscontea il "luogo dei malfattori"

Come sanno i pescatori del Garda, la “rete-matta” o «rematto» misura ben 400 metri di lunghezza e 40 di larghezza.
Oggi è in uso ufficiale in tutto il lago, ma alla fine del 1600 questa distruttrice di pesci era vietata. Lo dimostra il seguente episodio:
Nell'aprile del 1677 era stata fatta nel Garda una cattura di sardine più che eccezionale usando una rete importata dal lago d'Iseo.
A Manerba in soli tre giorni s'era fatta una pesca di sardine superiore ai 100 quintali. La nuova rete chiamata «rete matta» venne fatta oggetto di vivacissime proteste.
Il podestà di Verona aveva pubblicato proclami di proibizione inutilmente.
La mattina del 25 aprile 1677 una flotta di 16 barche guidata da un barchetto pavesato di rosso era partita da Garda alla volta di Portese.
Dicono gli atti del processo che le barche erano armate « di gente con i suoi archibugi ».
Venne catturata la rete infamata. Il 12 maggio venne processata, condannata e bruciata nella « piazza Grande di Verona» al luogo dei malfattori.
Il «luogo dei malfattori» era presso la colonnetta o edicola viscontea dove un tempo si ergeva pure la «berlina ».


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