Visto che su L'Arena di mercoledì 13 luglio 2011 è apparso il mio nome, ritengo opportuno far conoscere «telegraficamente» ai lettori ciò che dissi alla commissione Cultura in municipio a riguardo degli scavi per il parcheggio di piazza Corrubio.
Nel 1967, in piazza San Zeno si rinvennero le prime tombe cristiane del III secolo: si era di fronte ad un «martyria» (cimitero cristiano) posto fuori dalle mura cittadine. Per legge romana tutti i morti dovevano essere sepolti, per l'igiene, fuori dalle città.
Dal 1983, vengono restaurate le chiese di San Zeno e San Procolo e si venne a conoscere la loro evoluzione architettonica, e ciò che nascondevano nel loro interno.
La chiesa di San Procolo era la prima cattedrale (si sapeva già): un rettangolo con l'abside e all'interno tombe romane e cristiane. Della chiesa di San Zeno non vi erano novità, solo che venne costruita sul cimitero di San Procolo.
Durante gli anni 2003-2004 in via Da Vico, dietro all'abside di San Zeno, per la costruzione dei garages condominiali, si rinvennero resti archeologici importantissimi per la storia di Verona.
Una tomba preistorica dell'età del Rame di circa 5.500 anni fa, un probabile vascone in mattoni forse appartenente ad una lavanderia romana, il tutto attorniato da tombe romane; sotto a tutto vi era un possente condotto in muratura di un acquedotto, anch'esso romano, che si immetteva, forse, nell'Adige. Sopra le tombe romane sono apparse le casette della domus zenoniana. Queste casette erano fatte di un solo locale, con pavimento in terra battuta sul quale si alzava un basso muro a secco in ciottoli dell'Adige legati con semplice argilla, poi si elevavano pareti in legno e il tetto era di paglia. Tutto questo se fosse confermato dagli addetti ai lavori sarebbe l'anello mancante alla storia della città.
La presenza della tomba preistorica direbbe che nelle vicinanze vi era un villaggio dell'età del Rame e l'acquedotto indica che nei paraggi vi era una fonte d'acqua. Difatti, nell'incrocio stradale tra via Torretta e via Da Vico nasce una risorgiva che dava origine al famoso Fossetto. Questa risorgiva era fondamentale per la vita del quartiere di San Zeno. Ecco il motivo per cui non si vuole scavare sotto via Da Vico.
In piazza Corrubio era apparsa l'introvabile prima chiesa di San Zeno della quale il Papa Gregorio Magno ricordò il miracolo delle acque che non entrarono nella chiesa di San Zeno. Questa chiesa era la fotocopia di quella di San Procolo, ma una aveva tre absidi perché, al Concilio ecumenico di Nicea, per distinguere le chiese cattoliche da quelle eretiche Ariane si decise di costruire le tre absidi: una per il Padre, la seconda per il Figlio e la terza per lo Spirito Santo.
Ma non è finita: resta da risolvere il mistero delle tre tombe o casse in piombo. Una raccolta nella chiesa di San Zeno, la seconda ancora visibile nella chiesa di San Procolo, la terza nella distrutta chiesa di San Zeno. Teniamo presente che la salma del Beato Papa Wojtyla avevano una tripla bara di cui una in piombo
ZEVIO 15 luglio 2011
ALBERTO SOLINAS
Fonte: srs di Alberto Solinas, da L’Arena di Verona di martedì 19 Luglio 2011, LETTERE, pagina 17
Link: http://www.larena.it/
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