ROBERT KENNEDY JUNIOR: "NON LA PRIMAVERA ARABA, MA IL GASDOTTO PROPOSTO DAL QATAR ALL'ORIGINE DELLA GUERRA IN SIRIA"
“In parte perché mio padre è stato ucciso da un arabo, mi
sono impegnato molto nel capire l'impatto della politica statunitense in Medio
Oriente e particolarmente i fattori che a volte motivano i bagni di sangue dal
mondo arabo contro il nostro paese”.
Inizia così un lungo articolo di Robert Kennedy Jr, nipote
dell'ex presidente statunitense, su Politico.
Invece di soffermarsi sulle tragedie di Parigi o San
Bernardino, prosegue, dovremmo andare alla radice del problema: il petrolio.
Il record sgradevole dell'America di interventi violenti in
Siria - poco conosciuti al popolo americano ma ben noti tra i siriani - hanno
seminato un terreno fertile per il jihadismo islamico violento “che ora
complica una risposta efficace dal nostro governo per affrontare la sfida di
ISIL”.
La decisione degli Stati Uniti di organizzare una campagna
per rovesciare il presidente siriano Bashar al Assad, in gran parte si è basata
sul rifiuto del presidente di permettere il passaggio attraverso il paese di un
gasdotto dal Qatar verso l'Europa. Lo scrive chiaramente Robert Kennedy Junior
nel proseguo del suo articolo.
E ancora: "La nostra guerra contro Bashar al Assad non
è iniziata con pacifiche proteste civili della primavera araba nel 2011",
ma "quando il Qatar ha offerto di
costruire un gasdotto di 10.000 milioni di dollari che attraversano l'Arabia
Saudita, Giordania, Siria e Turchia".
Quest'infrastruttura, prosegue Kennedy, avrebbe garantito
che i regni sunniti del Golfo Persico ottenessero un vantaggio decisivo nei mercati
del gas a livello mondiale. Si voleva rafforzare a livello internazionale il
Qatar, che è il più stretto alleato degli Stati Uniti nella regione.
Kennedy sottolinea come in Qatar ci siano le due principali
basi militari degli Usa e la sede del comando centrale statunitense in Medio
Oriente.
Il presidente siriano ha rifiutato di firmare l'accordo e ha
scelto un altro gasdotto, sviluppato dall'Iran al Libano e aveva reso gli
iraniani come i principali fornitori di gas verso l’Europa. Si tratta di una
sfida agli interessi della maggioranza araba sunnita.
Subito dopo il rifiuto siriano che ha impedito la
realizzazione del progetto iniziale, le intelligence degli Stati Uniti, Qatar,
Arabia Saudita e Israele hanno cominciato a finanziare l'opposizione siriana e
preparare una rivolta per rovesciare il regime di Assad.
Lo confermano vari rapporti segreti visionati da Kennedy, il
quale spiega, nel proseguo dell'articolo come la CIA abbia trasferito sei
milioni di dollari per l'emittente britannica Barada per preparare il
rovesciamento del presidente siriano.
Tuttavia, Robert Kennedy Junior ha sottolineato che le
decisioni di Washington ignorano il fatto che il governo siriano era molto più
moderato rispetto alle monarchie sunnite, perché il paese era laico e aveva una
élite pluralista. Inoltre, Assad, prosegue sempre il nipote dell'ex presidente
statunitense, ha iniziato un processo di liberalizzazione e, tra le altre cose,
ha fornito tutte le informazioni sui terroristi alla Cia dopo gli attacchi dell'11
settembre a New York.
L'intelligence degli Stati Uniti ha utilizzato i jihadisti
per tutelare gli interessi petroliferi americani e, a tal fine, ha rovesciato
regimi in Medio Oriente a partire dalla metà del XX secolo, in quanto riteneva
che le forze religiose radicali erano un contrappeso affidabile all'influenza
dell'Unione Sovietica nella zona.
Già nel 1957, conclude Kennedy, gli Stati Uniti d'America
hanno cercato invano di portare una rivoluzione in Siria e rovesciare il
governo laico democraticamente eletto. Tuttavia, non si è fermata lì, e il
"gruppo criminale petrolifero" dello Stato islamico è il risultato di
una lunga storia di intervento degli Stati Uniti nella regione.
Per chi ha creduto e
crede alle menzogne sulla Siria che avete letto (e leggerete) sui mezzi che si
credono d'informazione, consigliamo caldamente la lettura integrale
dell'articolo su Politico di Robert
Kennedy Jr.
Fonte: http://www.politico.eu
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