martedì 21 maggio 2013

ABBIAMO LANCIATO IN COREA ARMI BATTERIOLOGICHE”: CONFESSA IL CAPO DI STATO MAGGIORE DEI MARINES




di Gianni Lannes

L’aerosolterapia bellica di carattere letale - su nemici ed amici - è praticata dall’aviazione degli Stati Uniti d’America - in base a prove schiaccianti - dal novembre dell’anno 1951. Anche se le prime bombe al napalm sono state sperimentate nel 1943 sulla pacifica isola di Pantelleria e poi in Emilia Romagna, prima di essere adoperate nell’offensiva delle Ardenne ed in seguito (5 lustri dopo) in Vietnam. Prove?  
Il famigerato Memorandum Groves. Lo sterminio di massa era stato progettato nel 1943 dal governo U.S.A. inizialmente contro il popolo italiano, tedesco e giapponese.  Il folle piano è stato solo rimandato in tutta la sua virulenza ai giorni nostri.

Attualmente in gran parte del mondo l’aeronautica militare di Washington inietta quotidianamente nel cielo enormi quantità di tossico bario per rendere l’atmosfera elettroconduttiva, così da consentire al sistema H.A.A.R.P. di irradiare la ionosfera con le onde Elf a bassa frequenza, e bombardare la crosta terrestre scatenando terremoti.

Un segreto - Il confronto militare tra nordcoreani e statunitensi conta 60 anni. Durante la guerra di Corea (1950-53) il nord della penisola venne completamente raso al suolo dai bombardamenti nordamericani e contro i coreani vennero lanciate in modo indiscriminato armi batteriologiche. Nel corso del conflitto morirono quasi 3 milioni di coreani. Di fronte alla difficile situazione bellica sul campo il generale Mac Arthur chiese addirittura al presidente Truman di ricorrere alla bomba atomica.  

«Io, colonnello Frank H. Schwable, numero di matricola 04429, sono stato capo di Stato maggiore del 1. Stormo aereo del corpo americano dei marines …  Il piano generale della guerra batteriologica in Corea ci fu inviato dal gruppo unificato dei capi di Stato Maggiore degli Stati Uniti nell’ottobre del 1951. In quel mese il gruppo unificato dei capi di Stato Maggiore aveva inviato una direttiva, consegnata personalmente al capo delle forze armate dell’Estremo Oriente (che era allora il generale Rigdway), nella quale si ordinava di iniziare la guerra batteriologica in Corea, dapprima su scala ridotta, in via sperimentale, e, in seguito, di allargarla gradualmente. … il generale Everest tornò poi in Corea con le seguenti informazioni, affidategli personalmente e oralmente, poiché, per considerazioni di sicurezza, fu deciso di non avere in Corea nessun documento scritto in merito a tale questione. 

L’obiettivo fondamentale, allora, era di sperimentare in condizioni di guerra i vari mezzi della guerra batteriologica e, in seguito, di allargare gradualmente questi esperimenti bellici, per farli diventare parte integrante delle regolari operazioni militari, a seconda dei risultati conseguiti e della situazione in Corea. 

Bisognava sperimentare le varie malattie e convincersi della loro efficacia; e, soprattutto, appurare, nelle diverse circostanze il grado della loro diffusione e le loro qualità epidemiche; bisognava anche chiarire se queste malattie potevano avere serie conseguenze sulle operazioni militari del nemico e sulla popolazione civile, o se esse causavano solamente inconvenienti minori…
Bisognava sperimentare, nelle condizioni di guerra, i diversi tipi di armi e involucri e così pure i vari tipi di apparecchi onde stabilire se era possibile utilizzarli come mezzi di trasporto delle bombe batteriologiche.

Al tempo stesso bisognava fare esperimenti sui diversi tipi di terreno, tra cui zone d’alta montagna, zone costiere, spazi aperti, aree circondate da montagne, zone isolate, aree strettamente collegate tra di loro, e così pure città grandi e piccole e centri abitati.
Questi esperimenti dovevano protrarsi per un periodo indeterminato, in modo, però, che fossero fatti nelle più diverse temperature che si hanno in Corea.

Bisognava sperimentare tutti i mezzi possibili di diffusione dell’arme batteriologica, e così pure le relative operazioni tattiche, nel loro sviluppo, cominciando nella fase inziale, con incursioni notturne e passando in seguito, ad incursioni diurne, le quali dovevano essere effettuate da squadre aree speciali. Bisognava sperimentare i differenti metodi di bombardamento e le differenti combinazioni dei voli durante i bombardamenti, iniziando con voli singoli e terminando con voli in gruppo: nello stesso tempo le bombe batteriologiche dovevano essere usate assieme alle bombe normali…
Quanto agli amici bisognava fare il possibile per mantenere il segreto sulle notizie riguardanti l’uso di quest’arme e controllare tutte le informazioni in merito …
I bombardieri “B 29” di base a Okinawa, iniziarono l’uso delle bombe batteriologiche nel novembre 1951 sottoponendo gli obiettivi di tutta la Corea del Nord, per così dire, ad un bombardamento disordinato… Come misura di sicurezza, al 1° stormo areo del corpo dei marines, non si dava nessuna informazione sulla specie di batteri che esso usava… 

Nel marzo 1952 i “Banshees” della 1. Squadra di aerei da fotoricognizione dei marines iniziarono operazioni batteriologiche, continuando e intensificando i bombardamenti batteriologici delle città nord-coreane, ma facendo al tempo stesso, delle normali fotografie…

Le operazioni MAW -1 … Durante la prima settimana di giugno la 513. squadra cominciò le sue operazioni di contaminazione concentrata nel suo settore della fascia, adoperando bombe con bacilli di colera.  

(Nel piano consegnato al generale Jerome era detto che, successivamente, in data non specificata - a seconda dei risultati ottenuti o comunque anche in manca di risultati - in questo settore di contaminazione sarebbero stati possibilmente sperimentati batteri della febbre gialla e poi del tifo petecchiale)….

Normalmente decollavano di notte una media di cinque aerei, i quali sorvolavano le principali linee di rifornimento lungo il litorale occidentale della Corea, fino al fiume Ching Chon, con particolare attenzione alla zona a sud di Pyongyang. Così come era stato ordinato, essi si dirigevano verso Sinanju o Kunuri e la zona compresa fra queste due località, per ricontaminarle con i batteri ogni dieci giorni… Questa nuova direttiva includeva nel piano di operazioni una zona con un raggio di circa 10 miglia attorno a queste due principali città del settore dove doveva operare la squadra, dedicando un’attenzione particolare alle città e ai villaggi lungo le linee di rifornimento e qualsiasi altra strada secondaria… 

Assolutamente nulla doveva essere scritto sull’argomento. La parola “batteri” non doveva essere pronunciata in Corea in nessuna circostanza, tranne che all’inizio per spiegare il termine “superpropaganda” o "SUPROP”…  le missioni batteriologiche venivano predisposte con appositi ordini strettamente segreti (o ordini “frag”).  Si indicava che le missioni segrete “frag” per quel determinato giorno avrebbero compreso soltanto “superpropaganda” cioè “SUPROP”, oltre un certo numero di missioni normali. I rapporti sull’adempimento della missione venivano fatti allo stesso modo sotto forma di messaggi separati assolutamente segreti, nei quali veniva indicato il numero di bombe “SUPROP” sganciate nell’adempimento della missione… 

Tutti i mezzi furono utilizzati per indurre in errore il nemico e occultare queste operazioni ai propri effettivi, cosa questa della massima importanza, poiché 300-400 uomini dello stormo vengono inviati ogni mese negli Stati Uniti per essere sostituiti. Furono emessi ordini secondo i quali le bombe batteriologiche dovevano essere sganciate soltanto assieme a bombe normali o al napalm, al fine di dare all’incursione l’apparenza di un attacco normale contro le linee di rifornimento del nemico. Per maggior sicurezza, durante le incursioni sul territorio nemico, una bomba al napalm doveva rimanere sull’aereo finché non fossero state sganciate tutte le bombe batteriologiche, affinché, in caso di catastrofe, l’aereo andasse sicuramente in fiamme e venissero distrutte tutte le prove. Fu vietato a tutti gli ufficiali di discutere su questo tema, tranne che in sede ufficiale e a porte chiuse. Ogni istruzione doveva sottolineare che si trattava non soltanto di un segreto militare, ma anche di una questione politica…. 
Posso affermare in base ad osservazioni dirette che ogni ufficiale, nel venire informato per la prima volta che gli Stati Uniti ricorrono in Corea all’arme batteriologiche, rimane scosso e prova un senso di vergogna…. Gli ufficiali che sono giunti in Corea ed hanno appreso che il governo li ingannava tanto grossolanamente continuando a dichiarare a tutto il mondo che non adoperava l’arme batteriologica, sono costretti a dubitare di tutte le altre affermazioni del governo sulla guerra in generale, e sulla guerra di Corea in particolare.

Nessuno di noi riteneva che l’arme batteriologica potesse essere usata in guerra in qualche modo, poiché le bombe batteriologiche hanno come obiettivo principale lo sterminio in massa della popolazione civile; e ciò contrasta assolutamente con la coscienza umana…».


Pronti alla guerra - Un focolaio di tensione internazionale alimentato a più non posso per estendere la propria egemonia imperialistica. Anche l’Italia è pronta a dare una mano al padrone stellato: si consiglia la lettura della direttiva bellica emanata dal ministro della Difesa per il 2013

Il governo degli Stati Uniti d’America su impulso del presidente telecomandato dal Nuovo Ordine Mondiale - il premio Nobel per la “guerra” Obama - sta dando sfoggio della sua potenza devastante a migliaia di chilometri di distanza dal territorio yankee. L’Amministrazione Obama ha recentemente dichiarato la regione Asia-Pacifico prioritaria nei disegni strategici degli Stati Uniti nel prossimo futuro e il Pentagono è già all’opera per ampliare ed estendere la sua capacità d’intervento nell’area.  

Lo zio Sam ha avviato esercitazioni che hanno come scenario l’ipotesi della guerra totale contro la Corea popolare schierando nelle manovre i suoi bombardieri B-2 stealth, ad d'offensiva nucleare. Anche nella regione Asia-Pacifico gli Usa si adoperano per stabilire componenti del loro ambizioso progetto di scudo antimissilistico, che renderebbe Washington in grado di lanciare un primo colpo nucleare e restare immune dalle conseguenze. Così come il sistema ABM in corso di allestimento in Europa centro-orientale viene giustificato con la scusa della supposta minaccia iraniana, in Estremo oriente gli americani si nascondono dietro la supposta minaccia nordcoreana. 

Dall’incubo alla realtà - Il pilotato Governo degli Stati Uniti d'America - sotto le direttive del NWO - è diventato il principale pericolo per il genere umano, per il suo colossale vantaggio tecnologico, cosi come per i mezzi dei quali dispone per sterminare la popolazione mondiale.

Tempo fa, in una conferenza sulla biosicurezza celebrata in Ginevra, Mark Buller, dell’università di San Louis, annunciò di aver ottenuto la creazione in forma deliberata, cioè, volontariamente finanziata dal governo degli Stati Uniti, di un virus potente letale per i topi, così come di una forma modificata di vaiolo che può contagiare l’essere umano.  Il Comitato Speciale dell'Accademia Nazionale della Scienza (degli Stati Uniti) ha mostrato un’enorme preoccupazione per tre aspetti estremamente pericolosi della bioricerca dei patogeni sviluppati nei laboratori della morte: la maggior capacità contagiosa del patogeno, la sconfitta delle vaccinazioni e la resistenza indotta al trattamento antivirus o antibiotico.  Il virus modificato creato da Mark Buller con appoggi del governo, compie pienamente le tre minacce: uccide tutti i topi esposti al patogeno, inclusi quelli vaccinati e trattati precedentemente con l’antivirus “cidofivir”. Sheer considera l’Università Texas Tech, al di sopra di ogni sospetto, come “un grande centro per la ricerca segreta di armi biologiche finanziata dall’esercito, in gran parte realizzata sotto le vesti della lotta antiterrorista”.

John Steinbruner e Elisa Harris ("Quando la scienza nutre gli incubi", IHT 3/12/2003) rispettivamente direttore e ricercatrice del Centro per gli Studi Internazionali di Sicurezza dell’Università del Maryland, evidenziano la “ricerca pericolosa” che si è sviluppata negli Usa - una deregulation in più di tutti i componenti del suo sistema globalizzatore - in riferimento all’annuncio sorprendente che “un biologo statunitense (Mark Buller) ha cercato di creare più varianti letali del virus del vaiolo con l’obiettivo di creare contromisure”; che significa, i biologi della morte, che naturalmente contano con l’approvazione dei più alti livelli nei loro insigni centri di ricerca per scoprire i misteri e i labirinti della morte, creano il problema, per poi con alta tecnologia monopolizzata a loro disposizione, siano le macabre imprese, che si consacrano al terrore biologico e al suo raccolto lucrativo, le uniche a possedere il selettivo trattamento.
Le forze armate di Washington canalizzano attraverso l’Istituto per l’Ambiente e la Salute Umana, un centro di biodifesa localizzato nella base aerea Reese, parte del suo budget per finanziare le necessarie ricerche nei Centri della Scienza della Salute nelle università, tra le quali si evidenzia la Texas Tech, che realizza 22 contratti attivi in biodifesa tra i quali la peste bubbonica. 

La dottoressa Barbara Rosenberg ha rivelato sul Los Angeles Times un “progetto segreto” del gruppo Bush per la “costruzione di minuscole bombe per spargere armi biologiche”. Attualmente quel disegno criminale ereditato da Obama è stato ampliato. E’ evidente che gli USA calpestano la Convenzione di Armi Chimiche e Biologiche, lusso che non si può permettere un paese con tradizione democratica che tra l’altro pretende di essere “leader morale” del “mondo libero”, quando la semiotica è stata svuotata e viziata del suo contenuto nella tappa della orwelliana Patriot Act.  E l’organizzazione Mondiale della Salute, che disconosce l’essenza e i confini della Bioetica?

All’inizio di dicembre del 2002, la CIA ha realizzato una riunione con esperti nella “scienza della vita” plasmando i loro risultati nel rabbrividente rapporto "Il futuro più oscuro delle armi biologiche", “la stessa scienza che può curare alcune delle peggiori malattie può essere usata per creare le armi più minacciose del mondo”. Gli “esperti” avvertirono che le malattie prodotte per ingegneria genetica “possono essere peggiori che qualsiasi malattia conosciuta dal genere umano”.
Più recentemente, è stata pubblicato l’interessante rapporto del dottor Edoardo Magnone, intitolato “Armi chimiche e biologiche: come gli USA violano le convenzioni internazionali”.

Mai come adesso bisognerebbe prendere in seria considerazione l’avvertenza del geniale scienziato Stephen Hawking: “il genere umano potrebbe estinguersi per una mutazione patologica di virus resistenti a qualsiasi tipo di trattamento”.  







Fonte. srs di di Gianni Lannes, visto su SU LA TESTA del 20 maggio 2013

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