Forse non tutti sanno che alcuni degli elementi che hanno contributo allo scoppio della rivoluzione Francese vanno ricercati nelle condizioni meteorologiche degli anni che la precedettero.
Una panoramica su come siccità, piogge torrenziali ed inverno rigido sono state concause nello scoppio della rivoluzione.
Alla fine del XVIII secolo l’ 80% della popolazione francese era composta principalmente da contadini. In quei tempi la classe contadina versava in condizioni di povertà ed il loro sostentamento era legato sostanzialmente al pane e ai cereali.
L’inverno del 1785 e la primavera risultarono parecchio siccitose e ridussero del 30% la produzione di cereali, con il risultato che il prezzo del pane e dei cereali salì rapidamente mettendo a dura prova la popolazione
Fortunatamente, nei due anni successivi, le piogge ed i raccolti furono abbastanza abbondanti ed il prezzo del pane scese, scongiurando il pericolo della fame.
Allora come adesso, l’agricoltura era fonte di valuta e le eccedenze di grano non furono conservate, ma il governo le destinò all' esportazione.
La scelta si rilevò poco felice perché l’anno successivo nel, 1788, la siccità si ripresentò molto più forte rispetto al 1785, se si aggiunge poi che le temperature della primavera 1788 furono molto elevate con punte superiori ai 32-34 gradi, il risultato fu che mandarono praticamente in fumo quasi tutto il raccolto di cereali.
Ma il destino è beffardo e crudele, dopo la grande siccità, a metà luglio dello stesso anno, sulla Francia centrale, si abbatté un tempesta di pioggia e grandine che distrusse il raccolto dell'uva, allora come adesso, fiore all’occhiello della agricoltura francese e di grande importanza per l'economia del paese.
Nell'estate del 1788, la carestia, e il continuo rialzo del prezzo del pane, portò allo scoppio di sommosse popolari: le famose "rivolte del pane".
Ma come spesso capita, le disgrazie non arrivano mai da sole: l'invero successivo si presentò come uno dei più freddi inverni d’ Europa; le temperature scesero sotto zero e Parigi toccò la temperatura record di -22 °C..
L'inverno fu così freddo che i fiumi e i laghi si ghiacciarono rendendo impossibile la navigazione e causarono la chiusura dei mulini e dell’industria legata alla forza motrice dell’acqua. Fu l’inverno che in Italia gelò anche la laguna di Venezia.
Il risultato fu che la carestia dilagava e il prezzo della farina rimasta continuava a salire.
Le sommosse del costo del pane continuarono ed all'inizio del maggio del 1789, iniziarono ad assumere un tono ancor più politico, capeggiato ora anche dalla borghesia che chiedeva l'abolizione dei privilegi della nobiltà.
Alla fine, nell'estate del 1789, una popolazione ridotta alla fame, e con la classe media in subbuglio e desiderosa di potere contro la nobiltà, portò, il 14 Luglio, alla presa della Bastiglia.
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