di Luciano Lago
Smascherato il complotto contro la Siria ordito dai
“ribelli” salafiti in accordo con i servizi di Riad:
La delegazione russa all’ONU ha presentato le foto rilevate
dai satelliti russi in base alle quali, contestando la versione fornita dai
media occidentali e dalle TV saudite, SI RILEVA CHE I RAZZI CONTENENTI IL
GAS LETALE SONO PARTITI DALLE POSIZIONI MANTENUTE DALLE MILIZIE SALAFITE.
Da notare che le stesse foto collimano con le foto dei
satelliti militari USA e le autorità USA erano quindi al corrente di chi
fossero i veri autori dell’attacco criminale e terroristico.
L’attacco effettuato Mercoledì scorso 21 Agosto,
nei sobborghi di Damasco ha causato circa 800 vittime in maggioranza civili,
fra i quali molte donne e bambini. Le foto ed i filmati della strage sono
apparsi tempestivamente sul canale web You Tube e ritrasmesse dalle televisioni
del Qatar e degli Emirati (schierate dall’inizio con le forze ribelli), riprese
da tutti i media occidentali hanno dato vita ad una massiccia campagna di
diffamazione del governo siriano creando il pretesto per un possibile
intervento militare da parte di USA, Francia e Gran Bretagna. In pratica un
pretesto tipo “Golfo del Tonchino” (il pretesto che permise agli USA di
intervenire in Vietnam).
Il “primo della classe”, come già successo con l’operazione
in Libia, è stato naturalmente il governo francese di Hollande che ha
minacciato un proprio intervento anche a prescindere da una autorizzazione
dell’ONU.
Emerge dalla vicenda che le milizie ribelli in Siria sono
armate e manovrate totalmente dai servizi dell’Arabia Saudita che hanno ordito
l’ennesima provocazione criminale accuratamente predisposta, approfittando
della presenza degli ispettori dell’ ONU in questi giorni in Siria (guarda
caso) per accertarsi dell’eventuale utilizzo di armi vietate dalle convenzioni
quali appunto i gas.
L’Esercito nazionale siriano ha inflitto dei pesanti rovesci
negli ultimi mesi alle milizie ribelli, nonostante le forniture di
armamenti ricevuti da USA, Arabia Saudita e Turchia, riprendendo possesso di
molte delle postazioni che questi avevano in precedenza conquistato come la
città di Qussay e quella di Latakkia.
A questo punto le milizie ribelli, fagocitate dai servizi di
Riad, hanno giocato la carta della “provocazione” per ottenere un
allargamento del conflitto con l’intervento delle potenze occidentali, un gioco
troppo scoperto per non essere smascherato dai Russi che, interessati
nell’evolversi della situazione, hanno da tempo i loro satelliti puntati sulla
Siria e qualsiasi movimento non sfugge alla loro osservazione.
Si può scommettere quale sarà a questo punto l’atteggiamento
dell’ONU, fortemente condizionato dagli interessi delle grandi potenze, se
riuscirà a pronunciarsi in maniera obiettiva su questa vicenda che rappresenta
l’ennesimo crimine contro l’umanità commesso in Siria dove è in corso il più
forte bagno di sangue degli ultimi anni in Medio Oriente per una guerra che si
dimostra sempre più una guerra per procura delle grandi potenze visto anche la
composizione delle milizie ribelli d’ispirazione salafita e wahabita, all’80%
composte da mercenari provenienti da altri paesi, armati e finanziati dalle
potenze straniere.
D’altra parte pochi giorni dopo in Siria, ad Aleppo,
è esplosa l’ennesima autobomba predisposta da un terrorista kamikaze, nel
corso di una festa per la premiazione degli studenti meritevoli, mietendo
decine di vittime fra ragazzi e ragazze che partecipavano all’evento.
Questo atto terroristico come altri (autobombe esplose a
Damasco) non sembra che abbiano fatto insorgere lo sdegno internazionale contro
gli autori che sono terroristi a tutti gli effetti ma che la stampa occidentale
ha descritto come “combattenti per la democrazia” ignorandone le atrocità ed il
fanatismo integralista da cui sono pervasi.
Un sistema ignobile del “due pesi e due misure” che condanna
il terrorismo quando questo è diretto contro obiettivi occidentali e di Israele
ma lo giustifica e lo sostiene quando può risultare utile ai fini di egemonia
delle grandi potenze quali gli USA, l’Arabia Saudita ed i loro alleati.
Risulta evidente come i petroldollari dei sauditi
riescano a tacitare qualsiasi riflesso morale degli occidentali e dei loro
opinionisti “politicamente corretti”.
Fonte: visto su
Sapere è un Dovere del 24 agosto 2013
di Luciano Lago
Le autorità siriane
hanno scoperto un arsenale di armi chimiche in alcuni tunnels nelle vicinanze
di Damasco, secondo quanto afferma la TV di Stato, riferito dalla agenzia
Reuters.
Questo stesso canale
informa che gli armamenti si trovavano in un luogo occupato dai ribelli. Sembra
che diversi militari delle forze lealiste dell’Esercito siriano abbiano
accusato sintomi di asfissia nell’avvicinarsi alle munizioni.
Nel servizio si
precisa che sull’involucro dei proiettili tossici si può leggere “made in Saudi
Arabia”. Inoltre all’interno dei tunnels vi erano anche antidoti per il
trattamento delle intossicazioni. Questi medicinali sono prodotti di una
impresa farmaceutica tedesca di stanza nel Qatar.
I militari che hanno
fatto la scoperta stavano predisponendo il terreno nell’ambito dei preparativi
per una offensiva contro le milizie ribelli nella località di Jobar.
Non è la prima volta
che le forze governative trovano depositi con sostanze tossiche che si presume
appartengano alle milizie ribelli. Ad esempio, nel trascorso mese di Luglio, le
autorità siriane hanno trovato due grandi depositi con una gran quantità di
prodotti chimici pericolosi.
A fine Maggio, 12
presunti membri del gruppo integralista islamico siriano Fronte al Nusra,
collegato con al Qaeda, e presente in Siria, furono arrestati in Turchia perché
in possesso di due kilogrammi di gas sarin e di varie altre armi.
Alcune voci degli
ambienti diplomatici internazionali hanno rimesso in campo la possibilità di un
intervento in Siria dopo che attivisti dell’opposizione avevano informato il
mercoledì di un attacco effettuato con armi chimiche nelle vicinanze della
capitale che aveva causato un alto numero di vittime nella località di Jobar ed
in due altre località.
Tuttavia fino al
momento attuale non si è potuto confermare la fondatezza di queste
informazioni. Di fatto molti esperti ed analisti considerano inverosimile che
il governo siriano abbia utilizzato armi chimiche proprio quando la delegazione
dell’ONU risulta appena sbarcata nel paese. Il rappresentante diplomatico russo
al’ONU inoltre ha dichiarato di essere in possesso di fotografie satellitari
che dimostrano che il razzo dell’attacco risulta inviato dalle postazioni sotto
controllo dei ribelli.
La Casa Bianca ha
dichiarato che si aspetta la conferma del presunto uso di armi chimiche in
Siria e se questa arriva, il presidente Obama prenderà una decisione sulle
conseguenze.
Nel frattempo l’Iran
ha assicurato nella giornata odierna (Sabato 24.08.13) che dispone di prove
certe che dimostrano che i ribelli siriani hanno utilizzato le armi
chimiche nel conflitto con la Siria.
La dichiarazione è
stata fatta dal portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Abbas
Araqchi, riferendosi agli attacchi effettuati dai terroristi il passato
Mercoledì.
Nota: Naturalmente è
superfluo rilevare che è partita in grande la campagna mediatica di propaganda
che accusa il governo siriano di aver utilizzato armi chimiche nell’attacco del
mercoledì scorso nei pressi di Damasco e quasi nessun giornale o TV occidentale
riprende queste notizie “difformi” circa i veri responsabili dell’utilizzo di
armi chimiche in Siria, nonostante ci siano testimonianze precise, fra le quali
quella della Carla Del Ponte, circa le prove che i ribelli in Siria abbiano già
fatto uso di queste armi.
Tutto è predisposto
per un intervento militare degli USA e dei loro alleati (Francia, G.B.,
Turchia, Arabia Saudita) ed il pretesto è stato già preparato da tempo con
l’aiuto dei sauditi e della propaganda dei media (fra i più tempestivi la CNN,
BBC, Al Jazeera, Al Arabiya, Le Monde, El Pais, Repubblica, La Stampa,
Mediaset, La 7TV, ecc..).
Niente di nuovo
sotto il sole: anche la guerra del Vietnam iniziò con la provocazione
predisposta dell’attacco ad una nave USA nel Golfo del Tonchino.
Fonte: visto
su STAMPA LIBERA del 24 agosto 2013
AGGHIACCIANTE: LA FOTO DEI BAMBINI MESSI SOTTO GHIACCIO PER
AVERE IL TEMPO DI PREPARARE LA MESSINSCENA
Ecco un documento agghiacciante. I bambini messi sotto
ghiaccio per conservarne i corpi per almeno due giorni. Queste piccole vittime
innocenti erano stati uccise col gas dai mercenari atlantisti in luoghi
diversi. Dovevano poi essere radunati nel luogo della sceneggiata e sembrare
uccisi da poco. Per conservarne i corpi, con quelle alte temperature, sono stati messi sotto ghiaccio.
Ricordiamo che le prime immagini del massacro hanno
cominciato a circolare il giorno 20 agosto, quando il massacro dovrebbe essere
avvenuto, secondo questi delinquenti, il giorno 21 agosto. Per cui le foto
erano disponibili un giorno prima dei fatti....
Nel testo si dice 21 Agosto, ma l'occhiello in rosso
evidenzia la data di pubblicazione, il 20 agosto.
Fonte: visto su INFORMARE del 26 agosto 2013
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