mercoledì 28 agosto 2013

SMASCHERATO IL COMPLOTTO SAUDITA CONTRO LA SIRIA





di Luciano Lago

Smascherato il complotto contro la Siria ordito dai “ribelli” salafiti in accordo con i servizi di Riad:

La delegazione russa all’ONU ha presentato le foto rilevate dai satelliti russi in base alle quali, contestando la versione fornita dai media occidentali e dalle TV saudite,  SI RILEVA CHE I RAZZI CONTENENTI IL GAS LETALE SONO PARTITI DALLE POSIZIONI MANTENUTE DALLE MILIZIE SALAFITE.

Da notare che  le stesse foto collimano con le foto dei satelliti militari USA e le autorità USA erano quindi al corrente di chi fossero i veri autori dell’attacco criminale e terroristico.

L’attacco effettuato  Mercoledì scorso  21 Agosto, nei sobborghi di Damasco ha causato circa 800 vittime in maggioranza civili, fra i quali molte donne e bambini.  Le foto ed i filmati della strage sono apparsi tempestivamente sul canale  web You Tube e ritrasmesse dalle televisioni del Qatar e degli Emirati (schierate dall’inizio con le forze ribelli), riprese da tutti i media occidentali hanno dato vita ad una massiccia  campagna di diffamazione  del governo siriano creando il pretesto per un possibile intervento militare da parte di USA, Francia e Gran Bretagna. In pratica un pretesto tipo “Golfo del Tonchino” (il pretesto che permise agli USA di intervenire in Vietnam).                                      

Il “primo della classe”, come già successo con l’operazione in Libia, è stato naturalmente il governo francese di Hollande che ha minacciato un proprio intervento anche a prescindere da una autorizzazione dell’ONU.

Emerge dalla vicenda che le milizie ribelli in Siria sono armate e manovrate totalmente dai servizi dell’Arabia Saudita che hanno ordito l’ennesima provocazione criminale accuratamente predisposta, approfittando della presenza degli ispettori dell’ ONU in questi giorni in Siria (guarda caso) per accertarsi dell’eventuale utilizzo di armi vietate dalle convenzioni quali appunto i gas.

L’Esercito nazionale siriano ha inflitto dei pesanti rovesci negli ultimi mesi alle milizie ribelli, nonostante  le forniture di armamenti ricevuti da USA, Arabia Saudita e Turchia, riprendendo possesso di molte delle postazioni che questi avevano in precedenza conquistato come la città di Qussay  e quella di Latakkia.

A questo punto le milizie ribelli, fagocitate dai servizi di Riad,  hanno giocato la carta della “provocazione” per ottenere un allargamento del conflitto con l’intervento delle potenze occidentali, un gioco  troppo scoperto per non essere smascherato dai Russi che, interessati nell’evolversi della situazione, hanno da tempo i loro satelliti puntati sulla Siria e qualsiasi movimento non sfugge alla loro osservazione.

Si può scommettere quale sarà a questo punto l’atteggiamento dell’ONU, fortemente condizionato dagli interessi delle grandi potenze, se riuscirà a pronunciarsi in maniera obiettiva su questa vicenda che rappresenta l’ennesimo crimine contro l’umanità commesso in Siria dove è in corso il più forte bagno di sangue degli ultimi anni in Medio Oriente per una guerra che si dimostra sempre più una guerra per procura delle grandi potenze visto anche la composizione delle milizie ribelli d’ispirazione salafita e wahabita, all’80% composte da mercenari provenienti da altri paesi, armati e finanziati dalle potenze straniere.

D’altra parte pochi giorni dopo in Siria,  ad Aleppo,  è esplosa l’ennesima autobomba predisposta da un terrorista kamikaze, nel corso di una festa per la premiazione degli studenti meritevoli, mietendo decine di vittime fra ragazzi e ragazze che partecipavano all’evento.

Questo atto terroristico come altri (autobombe esplose a Damasco) non sembra che abbiano fatto insorgere lo sdegno internazionale contro gli autori che sono terroristi a tutti gli effetti ma che la stampa occidentale ha descritto come “combattenti per la democrazia” ignorandone le atrocità ed il fanatismo integralista da cui sono pervasi.

Un sistema ignobile del “due pesi e due misure” che condanna il terrorismo quando questo è diretto contro obiettivi occidentali e di Israele ma lo giustifica e lo sostiene quando può risultare utile ai fini di egemonia delle grandi potenze quali gli USA, l’Arabia Saudita ed i loro alleati.

Risulta evidente come i  petroldollari dei sauditi riescano a tacitare qualsiasi riflesso morale degli occidentali e dei loro opinionisti  “politicamente corretti”.


Fonte: visto su  Sapere è un  Dovere del  24 agosto 2013




SMASCHERATO IL COMPLOTTO SAUDITA CONTRO LA SIRIA (2)




di Luciano Lago

Le autorità siriane hanno scoperto un arsenale di armi chimiche in alcuni tunnels nelle vicinanze di Damasco, secondo quanto afferma la TV di Stato, riferito dalla agenzia Reuters.
Questo stesso canale informa che gli armamenti si trovavano in un luogo occupato dai ribelli. Sembra che diversi militari delle forze lealiste dell’Esercito siriano abbiano accusato sintomi di asfissia nell’avvicinarsi alle munizioni.
Nel servizio si precisa che sull’involucro dei proiettili tossici si può leggere “made in Saudi Arabia”. Inoltre all’interno dei tunnels vi erano anche antidoti per il trattamento delle intossicazioni. Questi medicinali sono prodotti di una impresa farmaceutica tedesca di stanza nel Qatar.
I militari che hanno fatto la scoperta stavano predisponendo il terreno nell’ambito dei preparativi per una offensiva contro le milizie ribelli nella località di Jobar.
Non è la prima volta che le forze governative trovano depositi con sostanze tossiche che si presume appartengano alle milizie ribelli. Ad esempio, nel trascorso mese di Luglio, le autorità siriane hanno trovato due grandi depositi con una gran quantità di prodotti chimici pericolosi.
A fine Maggio, 12 presunti membri del gruppo integralista islamico siriano Fronte al Nusra, collegato con al Qaeda, e presente in Siria, furono arrestati in Turchia perché in possesso di due kilogrammi di gas sarin e di varie altre armi.
Alcune voci degli ambienti diplomatici internazionali hanno rimesso in campo la possibilità di un intervento in Siria dopo che attivisti dell’opposizione avevano informato il mercoledì di un attacco effettuato con armi chimiche nelle vicinanze della capitale che aveva causato un alto numero di vittime nella località di Jobar ed in due altre località.
Tuttavia fino al momento attuale non si è potuto confermare la fondatezza di queste informazioni. Di fatto molti esperti ed analisti considerano inverosimile che il governo siriano abbia utilizzato armi chimiche proprio quando la delegazione dell’ONU risulta appena sbarcata nel paese. Il rappresentante diplomatico russo al’ONU inoltre ha dichiarato di essere in possesso di fotografie satellitari che dimostrano che il razzo dell’attacco risulta inviato dalle postazioni sotto controllo dei ribelli.
La Casa Bianca ha dichiarato che si aspetta la conferma del presunto uso di armi chimiche in Siria e se questa arriva, il presidente Obama prenderà una decisione sulle conseguenze.
Nel frattempo l’Iran ha assicurato nella giornata odierna (Sabato 24.08.13) che dispone di prove certe  che dimostrano che i ribelli siriani hanno utilizzato le armi chimiche nel conflitto con la Siria.
La dichiarazione è stata fatta dal portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Abbas  Araqchi, riferendosi agli attacchi effettuati dai terroristi il passato Mercoledì.
Nota: Naturalmente è superfluo rilevare che è partita in grande la campagna mediatica di propaganda che accusa il governo siriano di aver utilizzato armi chimiche nell’attacco del mercoledì scorso nei pressi di Damasco e quasi nessun giornale o TV occidentale riprende queste notizie “difformi” circa i veri responsabili dell’utilizzo di armi chimiche in Siria, nonostante ci siano testimonianze precise, fra le quali quella della Carla Del Ponte, circa le prove che i ribelli in Siria abbiano già fatto uso di queste armi.
Tutto è predisposto per un intervento militare degli USA e dei loro alleati (Francia, G.B., Turchia, Arabia Saudita) ed il pretesto è stato già preparato da tempo con l’aiuto dei sauditi e della propaganda dei media (fra i più tempestivi la CNN, BBC, Al Jazeera, Al Arabiya, Le Monde, El Pais, Repubblica, La Stampa, Mediaset, La 7TV, ecc..).
Niente di nuovo sotto il sole: anche la guerra del Vietnam iniziò con la provocazione predisposta dell’attacco ad una nave USA nel Golfo del Tonchino.

 Fonte: visto su STAMPA LIBERA del 24 agosto 2013







AGGHIACCIANTE: LA FOTO DEI BAMBINI MESSI SOTTO GHIACCIO PER AVERE IL TEMPO DI PREPARARE LA MESSINSCENA


Ecco un documento agghiacciante. I bambini messi sotto ghiaccio per conservarne i corpi per almeno due giorni. Queste piccole vittime innocenti erano stati uccise col gas dai mercenari atlantisti in luoghi diversi. Dovevano poi essere radunati nel luogo della sceneggiata e sembrare uccisi da poco. Per conservarne i corpi, con quelle alte temperature,  sono stati messi sotto ghiaccio.
Ricordiamo che le prime immagini del massacro hanno cominciato a circolare il giorno 20 agosto, quando il massacro dovrebbe essere avvenuto, secondo questi delinquenti, il giorno 21 agosto. Per cui le foto erano disponibili un giorno prima dei fatti....


Nel testo si dice 21 Agosto, ma l'occhiello in rosso evidenzia la data di pubblicazione, il 20 agosto.



Fonte: visto su INFORMARE del   26 agosto 2013

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