domenica 11 dicembre 2011

GLI INTELLETTUALI DI SINISTRA ITALIANI


Mi riferisco, ovviamente, agli "intellettuali" (o pseudo tali) Italiani del nostro tempo, di certo NON ai mostri sacri del 900 che, sparsi a macchia di leopardo sul pianeta e magari passati a miglior vita,  fanno ancora scuola. Il pensiero che segue vuole essere una "parafrasi" della concezione evolutiva Darwiniana, se l’uomo discende dalla scimmia di sicuro gli "intellettuali di sinistra Italiani" contemporanei discendono dalle galline allevate in batteria; pensiero unico, operatività produttiva zero, percorso di vita finalizzato a se stesso (ingrassare), ambizione a cadaverizzarsi in una confezione di marca ed essere venduti a caro prezzo nei migliori supermercati.

GLI INTELLETTUALI DI SINISTRA ITALIANI, possono essere uomini o donne "ma anche" varie ed eventuali alternative, generalmente portano in dote una laurea di indirizzo umanistico e non di rado sono terribilmente esperti in settori fondamentali ed irrinunciabili per il proseguo della nostra vita, conoscono a mena dito tutta la retrospettiva della cinematografia Russa degli anni 40/50/60, il libretto rosso di Mao, riescono a giustificare Pol Pot, inneggiano a Fidel Castro, pretendono di interpretare la storia del secolo scorso ( ovviamente scremata da "inutili" eventi come la strage di Schio, una visone corretta delle fosse Ardeatine, razzie e stupri, vendette personali da parte dei partigiani ecc.ecc.), considerano i brigatisti "compagni che hanno sbagliato", appoggiano pienamente, seppur con qualche distinguo personalizzante , i cambiamenti di nome e di direttrici politiche che hanno portato la "falce e martello" a  diventare un caldo ed accogliente anfratto per i fuori usciti dal vecchio braccio sinistro della DC.

GLI INTELLETTUALI DI SINISTRA ITALIANI sono distribuiti in modo eterogeneo in tutti gli ambienti in cui vige la legge del fare il meno possibile ottenendo la massima resa, magari pure divertendosi. Pensare, scrivere, apparire, salire in cattedra per dispensare comandamenti, elargire proprie interpretazioni da pulpiti importanti, prodursi in cervellotiche analisi o vanescenti previsioni, fare scarabia (termine che usavamo noi da ragazzini quando regalavamo le figurine doppie) di consigli politici nei confronti di un popolo che vive una realtà a loro sconosciuta.

GLI INTELLETTUALI DI SINISTRA ITALIANI occupano la terra di mezzo, hanno un reddito medio alto che li frustra su tre fronti: Guardano in basso ed osservano con un certo  disgusto (disgusto, non disagio) gli operai che sbraitano ed urlano al mondo il loro essere vittime di una ingiustizia sociale (spesso dovuta alle loro elucubrazioni), status che alimenta in loro pesantissimi sensi di colpa. Guardano in alto e vedono i ricchi veri, i potenti solidi, visione che genera invidia e livore, soprattutto se sopraggiunge la presa di coscienza di non essere in grado di fare altrettanto. Guardano di fianco e vedono i loro colleghi "intellettuali", c’è sempre quello che è andato a più trasmissioni o più feste, la troia intellettuale e presenzialista di turno.

GLI INTELLETTUALI DI SINISTRA ITALIANI, spaziano tra: scuole, università, giornali, libri, trasmissioni televisive (anche come conduttori), arte, poesia, teatro e cinematografia, non risulta occupino ruoli determinanti nei meccanismi che di fatto reggono la nazione a livello economico e sociale nel senso pratico e non teorico, si, lo so bene cosa significa essere intellettuali, il problema è che questi non hanno neanche l’ardire di provarci, come hanno fatto quelli storici (a loro modo maestri di vita e creatori di correnti pensanti), a divulgare una visione alternativa credibile, una nuova luce capace di illuminare zone d’ombra significative in grado di stabilire un parallelismo tra diritti e doveri.

GLI INTELLETTUALI DI SINISTRA ITALIANI del nuovo secolo non sono neanche riusciti a coalizzarsi in modo significativo, non a caso il loro grande nemico si ritrova presidente del consiglio, per noi incanutiti è strano assistere a certi cambiamenti di rotta, quando facevo lo studente vedevo bruciare la bandiera Americana in ogni corteo, adesso vedo Veltroni (è uno che si arroga il diritto di far parte della categoria) che imita i comizi e gli slogan Americani. Obiezione prevista: "allora c’era il Vietnam", risposta ovvia: adesso c’è l’Irak e l’Afghanistan. Solo gli idioti possono pensare che in questa situazione economica mondiale gli USA rinuncino al petrolio Irakeno, argomento scottante, ovviamente gli intellettuali di sinistra Italiani fanno il tifo per Obama, probabilmente perché ha insegnato a Veltroni dove piazzare il palco per i comizi, cioè in mezzo alla gente. Qualora dovesse vincere il giovane nero… nessuno si illuda sul ritiro del truppe, forse oltre alla nostra inventiva e alla mafia abbiamo esportato in America anche la capacità riflessiva di non fare la guerra alle promesse improbabili da mantenere, il che significa stare a gurdare. Ma non di certo attraverso un percorso teorico e demagocico pacifista ad oltranza, soprattutto per l’economia reale,  favole e barzellette.

GLI INTELLETTUALI DI SINISTRA ITALIANI frequentano salotti, vernissage, prime teatrali ed inaugurazioni di locali, feste a tema e feste in genere, presenziano ovunque, rappresentano la vanità dei perdenti, letta in chiave diversa semplicemente la rassegnazione a vivere in un mondo ovattato fatto di raduni mondani, belle fiche, buon vino e tortellini, ospitate televisive e magari vacanze a scrocco in luoghi particolarmente belli, in mezzo a questo cazzaio ogni tanto qualcuno riesce a scrivere(?) un libro o fare un film che garantisce, non grazie al consenso popolare bensì ai finanziamenti statali, la possibilità di campare bene ancora per un certo periodo, finchè Berlusconi è vivo per loro il benessere è garantito.

GLI INTELLETTUALI DI SINISTRA ITALIANI in vero sono una zavorra, fisica e ideologica, non servono a un cazzo e costano moltissimo alla rai che li paga profumatamente per mantenere una linea di pensiero ormai in panne, nonostante le spinte ed i foraggiamenti ci hanno abituato ai loro fallimenti intellettuali e operativi, forse dovrebbero farsi un ripasso significativo sulle ideologie e magari pure un giretto per il mondo, intendo con lo zaino in spalla e non con FrancoRosso, ho avuto modo di andare in certe zone del mondo (non come turista, come volontario di una ONG) e credo di poter affermare, senza tema di smentita, che certe considerazioni fatte da chi non ha toccato con mano, sono emerite cazzate mascherate subdolamente da ideologie politiche che fanno a cazzotti con la realtà di certi popoli che se potessero mettere le mani su certi intellettuali di sinistra Italiani li legherebbero sicuramente ad un albero e li farebbero stare digiuni e senza acqua per giorni, così, tanto per far loro capire che cazzo significa vivere senza diritti, senza feste, senza fica e senza gloria.

PS: Vladimir Luxuria (anche lui, quando era deputato comunista, in una puntata di Markette si è autodefinito un intellettuale di sinistra) alla anagrafe risulta essere Vladimiro Guadagno, non capisco perché l’universo televisivo si rivolga a lui "al femminile", è maschio per lo stato, il comune e per la scienza… visto che non ha ancora provveduto all’asportazione delle due olive e la pellecchia fastidiosa che rende meno apprezzabile il layout  dei suoi tanga o perizoma, i pettorali "diversamente interpretabili" non gli conferiscono di certo lo status di "femmina", evviva il far finta di non vedere… ma ancora peggio… vedere ciò che non è.
Obsequium amicos, veritas odium parit


Fonte: srs di  “sdat”;   tratto da ANGOLO  DEL PENSIERO SPARSO,  voli pindarici sulla caleidoscopica umanità,  del 4 novembre  2008




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