mercoledì 19 maggio 2010

Israele, una santa terra molto, molto sismica

Terremoto in Palestina
Israele,
i sismologi non sono in grado di prevedere quando si verificherà il prossimo terremoto di grandi proporzioni in Medio Oriente.

Un geologo dell’università di Tel Aviv, tuttavia, ha fatto notare che, rispetto ai dati registrati in alcuni documenti storici, la data dell’evento è in sensibile ritardo.

Se il futuro sisma dovesse sprigionare una magnitudo superiore a sette gradi della scala Richter, ha affermato il geologo Dr. Shmulik Marco, si potrebbero avere conseguenze molto gravi per i luoghi santi e per la stessa pace.

Servendosi della traduzione di centinaia di documenti, lo studioso ha potuto accertare che negli ultimi duemila anni la Terra Santa è stata colpita da una serie di terremoti devastanti.
Quelli più violenti verificatisi nella valle del Giordano si ebbero:
nel 31 a.C., 
nel 363
nel 749
nel 1033, approssimativamente a un intervallo di 400 anni.
Dati alla mano, sono trascorsi più di mille anni dal terremoto del 1033.

Le fonti di riferimento, scritte da monaci e preti, coprono un periodo di circa duemila anni e possono contribuire a determinare le località dove si può verificare un terremoto e le conseguenze sui piani di faglia che attraversano Israele e i paesi limitrofi.
I documenti scritti in latino, greco e arabo contengono molte informazioni. Talvolta si tratta di lettere inviate in Europa in cui, oltre alla richiesta di offerte per la riparazione di chiese danneggiate dai terremoti, si registrano date e localizzazioni dei sismi.

Uno dei cronisti più importanti su cui Marco fonda le sue conclusioni è un monaco del nono secolo di nome Teofane.
In un manoscritto il cronista annota: “Un forte terremoto in Palestina, dal Giordano fino a tutta la Siria. Una innumerevole moltitudine di persone è perita, chiese e monasteri sono crollati soprattutto nel deserto della città santa”.

Anche le fonti dell’Antico Testamento offrono qualche piccola tessera del mosaico.
Nel libro del profeta Zaccaria al capitolo 14, versetto 4 si legge: “il monte degli Ulivi si fenderà in due, da oriente a occidente (trad. CEI)”, e al 5: “Sarà ostruita la valle … come fu ostruita durante il terremoto avvenuto al tempo di Ozia, re di Giuda”.

Quando si verificherà, il terremoto interesserà Amman, il Giordano, Ramallah, Betlemme e Gerusalemme.
“I terremoti” - osserva Marco - “non si preoccupano di questioni religiose o politiche”.


Fonte: Tel Aviv University: American Council  /2 ottobre 2007/ SBF taccuino

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