Duomo di Verona
Storia della chiesa di Verona
(F. Unghelli, Italia sacra, Venezia 1720 da originale perduto esistente nell’archivio dei canonici della Cattedrale di Verona)
Domenica 13 settembre, in Verona, davanti alla chiesa maggiore di Verona. In presenza dei signori cardinali di Santa Romana Chiesa, cioè, Tebaldo vescovo di Ostia, Enrico vescovo di Albano, Pietro de Bona, maestro Laborante, Adelardo, e maestro Graziano, maestro Pietro da Piacenza e maestro Rodolfo, Riprando vescovo di Verona, il vescovo di Voi vescovo scozzese, Adriano arciprete della chiesa maggiore di Verona, Uguccione presbitero, Adelardo presbitero cantore, Viviano presbitero, Marchesio maestro presbitero, Lotesio, Claribaldo, Andrea presbitero, canonici di questachiesa veronese e moltissimi altri chierici e laici e donne.
E qui essendo radunata una grandissima moltitudine di chierici e laici e donne a onore di Dio onnipotente e della beatissima Maria semprevergine e di tutti i santi e sante, a vedere la consacrazione della già nominata chiesa maggiore veronese, della beatissima e sempre vergine Maria, e per ascoltare la predicazione e l'esortazione di Urbano sommo pontefice, che vi stava sul pulpito e istruiva il popolo e lo ammoniva e predicava.
Egli consacrava anche la predetta chiesa e alla fine della sua predicazione concesse la seguente remissione dei peccati, così annunziando solennemente lo stesso Urbano sommo pontefice: Da parte di Dio onnipotente e dei Beati apostoli Pietro e Paolo e nostra accordiamo l'indulgenza di due anni a tutti gli uomini e donne che sono presenti alla consacrazione di questa santa chiesa veronese e che verranno nei successivi quaranta giorni e avranno fatto o faranno veramente penitenza dei loro peccati.
E ogni anno nell'anniversario di questa santa consacrazione accordiamo l'indulgenza e la remissione di quaranta giorni a tutti coloro che entro quindici giorni verranno a questa sacra prenominata chiesa maggiore veronese e faranno veramente penitenza dei loro peccati e daranno o manderanno qualcosa dei loro beni per la fabbrica della stessa, sia entro i predetti quaranta giorni, sia ogni anno entro quindici giorni dall'anniversario della consacrazione.
E inoltre autorizziamo ed esortiamo perché ognuno particolareggiatamente e diligentemente si esamini e richiami alla memoria i suoi peccati e si penta (anche) di tutti quelli che non può ricordare e faccia la confessione con un sacerdote e accetti la penitenza.
Le colpe dimenticate infatti, delle quali non potrà ricordarsi e che, non per frode, si tratterrà dal ricordare, Dio le cancelli e le perdoni e noi le rimettiamo e concediamo l'indulgenza, in qualsiasi tempo le ricorderanno e ne facciano confessione col sacerdote.
Anno dalla nascita del Signore 1187, indizione quinta. lo, Marcio Hostiario, notaio di Federico imperatore, su richiesta fui presente e scrissi ecc.
(traduzione di Dario Cervato)
Fonte: N.R.; dig.int.
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