lunedì 28 settembre 2009

Il Duomo di Verona: fonti




Il Duomo di Verona

Non esistono testimoniata di documenti che attestino con certezza le fasi dei lavori. Esistono tuttavia notizie, per lo più riferite da storici locali, a partire dal XVI secolo, che ci permettono di conoscere alcune date utili per la definizione di una cronologia del manufatto.
Il battistero di S. Giovanni in Fonte fu riedificato dal vescovo Bemardo nel 1123; la chiesa di S. Elena fu riconsacrata da Pellegrino patriarca di Aquileia nel 1140, come attesta un’epigrafe. Negli degli stessi anni inoltre fu la ristrutturazione delle case canonicali ed infine la costruzione del chiostro le cui prime notizie si fanno risalire al 1123.


Per quanto riguarda invece la fondazione della cattedrale, una notizia ci viene dallo storico Canobbio secondo cui:
«nel 1139 furono principiati i fondamenti del Domo nel modello, che di presente si vede».
I lavori sarebbero iniziati durante l'episcopato di Teobaldo II (1135-1157).
A tale proposito è opportuno segnalare che, a partire dal periodo in cui Teobaldo fu arciprete del capitolo, furono emessi dei privilegi papali. Nel 1121 questi furono concessi a Teobaldo dal papa Callisto II e poi riconfermati nel 1132 da Inocenzo II .  Gli stessi furono successivamente riconfermati da Innocenzo II nei confronti del nuovo arciprete Gilberto nel 1140), e infine nel 1177 da Alessandro III nei confronti di Riprando, eletto vescovo nel 1185.
La concessione del godimento di benefici si fa collegare in parte alla necessità di reperire fondi per intraprendere l'opera di risistemazione dell'area definita dalla cattedrale e dai complessi adiacenti negli anni immediatamente successivi al terremoto. Inoltre proprio Teobaldo e Riprando furono i maggiori artefici di una vera e propria riforma ecclesiastica della diocesi.


Per quanto riguarda invece la ricostruzione di alcuni momenti della cronologia del duomo romanico. Il Canobbio ci informa che:
 “l'anno 1153 il giorno dell'Ascensione del Signore fu una estraordinaria et improvisa escrescenza dell'Adige, che fece grandissimi danni nella città et fuori, si che ruppe il ponte sotto di S. Faustino e screscette fin’ all'altezza dell’Altar Grande del Domo” .


Il Biancolini poi ci dà notizia dell'erezione della sagrestia dei cappellani:
Da Ogniben nostro vescovo fu rifabbricata nel 1160 la Sacrestia e riformato poi anche parte del tempio”


e inoltre ci informa che: del 1185 fu tenuto in questa chiesa un concilio con l’intervento di Lucio III Pontefice, e di Federico I Imperatore


Nello stesso anno Lucio III morì e fu sepolto in cattedrale davanti all'altar maggiore e quindi fu consacrato papa Urbano III.
L’Ughelli pubblicò per primo un documento comprovante la notizia, già riferita da Canobbio, circa la consacrazione della cattedrale il 13 settembre 1187 da parte di Urbano III.
Ma i lavori di edificazione del duomo a questa data erano comunque terminati e probabilmente anche molto prima del 1187. La chiesa infatti nelle sue strutture architettoniche doveva essere compiuta o tuttalpiù in via di compimento già nel 1160, epoca in cui Ognibene fece costruire la sagrestia.


Fonti: NR

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