Incredibilmente l’umanità ancora non sa cos’è l’intelligenza (né la genialità e la cretinaggine), di cui riporto succintamente la definizione traendola da La storia di Giovanni e Margherita.
Scrive infatti quel
compendio della ‘scienza’ di regime che è Wikipedia:
«Benché i ricercatori
nel campo non ne abbiano ancora dato una definizione ufficiale (considerabile
come universalmente condivisa dalla comunità scientifica), si può generalmente
identificare l’intelligenza come la capacità di un agente di affrontare e risolvere
con successo situazioni e problemi nuovi o sconosciuti ... Tradizionalmente
attribuita alle sole specie animali, oggi l’intelligenza viene da alcuni
attribuita, in misura minore, anche alle piante..»
Tesi tutte grevemente
errate anch’esse frutto del rifiuto di capire per non dover cambiare.
Perché l’intelligenza, come scrivo più estesamente nel
libro, consiste in tutt’altra cosa che la capacità di elaborare concetti o
strategie di successo – che hanno anche gli animali – e non può che essere
propria esclusivamente dell’uomo per il semplice fatto che è una categoria
morale (la massima).
Una categoria morale basata sull’altruismo e consistente
nella capacità di svilupparsi passando attraverso lo sviluppo degli altri.
Ne deriva che la genialità, in quanto massima espressione
dell’intelligenza, consiste nel saper comprendere nel proprio raggio di azione
numeri elevati o elevatissimi di altri e richiede la positività, per cui non
esistono geni del male o del nulla.
Di tal che il cane sarà intelligente quando, guardandoti
negli occhi, saprà capire se hai fame e decidere se dividere con te la
scodella, laddove, nel mentre, potrà essere abile quanto si vuole, ma solo per
quello che serve o piace a lui; come del resto gran parte della stessa umanità.
Umanità che, scoperta, già dalla notte dei tempi,
l’intelligenza, l’ha poi ridotta alle forme più perverse di furberia, cioè
capacità di svilupparsi a scapito altrui, e si è così condannata alla
cretinaggine, all’inciviltà e alla sofferenza.
Perché la cretinaggine non è un’inguaribile insufficienza o anomalia mentale, ma una guaribilissima, progressiva devianza esito dell’arroccarsi in non veritiere idee di sé, di altri o della realtà, e della difficoltà di difenderle.
23. 4. 2017
Alfonso Luigi Marra
Fonte: facebook. signoraggio.it
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