Nota di Ettore
Beggiato, autore del libro “1866: la grande truffa. Il plebiscito di annessione
del Veneto all’Italia”, dove spiega le origini del capodanno veneto.
VICENZA, 27 febbraio 2015 more veneto
Ricordiamo e festeggiamo il primo marzo, capodanno veneto
Il primo marzo è sempre stato considerato nella
storia della Repubblica Veneta il capodanno veneto; nei documenti e nei
libri di storia si trovano le date relative ai mesi di gennaio e febbraio
seguite da “more veneto” per sottolineare questa peculiarità veneta: incominciando
l’anno veneto il primo di marzo, gennaio e febbraio erano gli ultimi mesi
dell’anno passato.
Il capodanno veneto originariamente era stato fissato al
25 marzo, giorno della fondazione di Venezia (421), per i credenti giorno
dell’annunciazione del Signore, e, secondo una leggenda greca, giorno della
creazione del mondo; in un secondo tempo fu anticipato al primo marzo per
comodità di calcolo.
Emblematico quanto successe il 9 marzo 1510 nel luogo ove
adesso sorge il Santuario della Madonna dei Miracoli a Motta di Livenza
(Tv), la Madonna apparve a un contadino del posto e gli disse “Bon dì e bon ano!”.
Per la verità nelle tradizioni delle nostre comunità un
ricordo del capodanno veneto ha continuato, magari inconsciamente, ad essere
presente: pensiamo al “bati marso”,
al “brusar marso”, ai botti prodotti
spontaneamente con il carburo…
Un altro tassello della nostra storia e della nostra
identità che va valorizzato, anche per onorare il Serenissimo Bepin Segato che
più di ogni altro si era impegnato per riproporre questa festa.
Recentemente è stato festeggiato in diverse città venete il capodanno
cinese (è l’anno del Gallo); l’ 11 febbraio gli amici tibetani hanno
festeggiato il loro capodanno (Losar) e per tutti noi è stato un momento per
ribadire la nostra solidarietà alla nazione del Tibet vergognosamente
calpestata dalla Cina; il 21 marzo i curdi festeggeranno il loro
capodanno (Newroz) e sarà l’occasione per tutti coloro che credono nel diritto
dell’autodeterminazione per tutti i popoli per stringersi attorno al popolo
curdo, il 14 aprile i bengalesi festeggeranno il loro capodanno; non
parliamo poi delle ricorrenze e delle celebrazioni di altri popoli, di altre
religioni (si pensi solo al Ramadan): ma nel Veneto del futuro ci sarà
spazio anche per i Veneti?
Intanto “Viva San Marco!” per ricordare e festeggiare
l’arrivo del nuovo anno veneto.
Fonte: srs di Ettore Beggiato; 27 febbraio 2017
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