- Il Vangelo secondo l'Apostolo Didimo Giuda Tommaso -
TESTO
Queste sono le parole segrete che Gesù vivente ha pronunciato e Didimo Giuda
Tommaso ha trascritto.
1. E lui disse, “Chiunque trova l'interpretazione di queste parole non
conoscerà la morte”.
2. Gesù disse, “Coloro che cercano cerchino, finché troveranno. Quando
troveranno, resteranno turbati. Quando saranno turbati si stupiranno, e
regneranno su tutto.”
3. Gesù disse, “Se i vostri capi vi diranno, Vedete, il Regno è nei cieli,
allora gli uccelli dei cieli vi precederanno. Se vi diranno, È nei mari,
allora i pesci vi precederanno. Invece, il Regno è dentro di voi e fuori di
voi. Quando vi conoscerete sarete riconosciuti, e comprenderete di essere
figli del Padre vivente. Ma se non vi conoscerete, allora vivrete in
miseria, e sarete la miseria stessa.”
4. Gesù disse, “L'uomo di età avanzata non esiterà a chiedere a un bambino
di sette giorni dov'è il luogo della vita, e quell'uomo vivrà. Perché molti
dei primi saranno ultimi, e diventeranno tutt'uno.”
5. Gesù disse, “Sappiate cosa vi sta davanti agli occhi, e quello che vi è
nascosto vi sarà rivelato. Perché nulla di quanto è nascosto non sarà
rivelato.”
6. I suoi discepoli gli chiesero e dissero, “Vuoi che digiuniamo? Come
dobbiamo pregare? Dobbiamo fare elemosine? Quale dieta dobbiamo osservare?”
7. Gesù disse, “Non mentite, e non fate ciò che odiate, perché ogni cosa è
manifesta in cielo. Alla fine, nulla di quanto è nascosto non sarà rivelato,
e nulla di quanto è celato resterà nascosto.”
7. Gesù disse, “Fortunato è il leone che verrà mangiato dall'umano, perché
il leone diventerà umano. E disgraziato è l'umano che verrà mangiato dal
leone, poiché il leone diventerà comunque umano.”
8. E disse, “L'uomo è come un pescatore saggio che gettò la rete in mare e
la ritirò piena di piccoli pesci. Tra quelli, il pescatore saggio scoprì un
ottimo pesce grosso. Rigettò tutti gli altri pesci in mare, e poté scegliere
il pesce grosso con facilità. Chiunque qui abbia due buone orecchie
ascolti!”
9. Gesù disse, “Vedete, il seminatore uscì, prese una manciata e seminò.
Alcuni semi caddero sulla strada, e gli uccelli vennero a raccoglierli.
Altri caddero sulla pietra, e non misero radici e non produssero spighe.
Altri caddero sulle spine, e i semi soffocarono e furono mangiati dai vermi.
E altri caddero sulla terra buona, e produssero un buon raccolto, che diede
il sessanta per uno e il centoventi per uno.”
10. Gesù disse, “Ho appiccato fuoco al mondo, e guardate, lo curo finché
attecchisce.”
11. Gesù disse, “Questo cielo scomparirà, e quello sopra pure scomparirà. I
morti non sono vivi, e i vivi non morranno. Nei giorni in cui mangiaste ciò
che era morto lo rendeste vivo. Quando sarete nella luce, cosa farete? Un
giorno eravate uno, e diventaste due. Ma quando diventerete due, cosa
farete?”
12. I discepoli dissero a Gesù, “Sappiamo che tu ci lascerai. Chi sarà la
nostra guida?” Gesù disse loro, “Dovunque siate dovete andare da Giacomo il
Giusto, per amore del quale nacquero cielo e terra.”
13. Gesù disse ai suoi discepoli, “Paragonatemi a qualcuno e ditemi come
sono.” Simon Pietro gli disse, “Sei come un onesto messaggero.” Matteo gli
disse, “Sei come un filosofo sapiente. ” Tommaso gli disse, “Maestro, la mia bocca è totalmente incapace di esprimere a cosa somigli. “ Gesù disse, “Non
sono il tuo maestro. Hai bevuto, e ti sei ubriacato dell'acqua viva che ti
ho offerto. “ E lo prese con sé, e gli disse tre cose. Quando Tommaso tornò
dai suoi amici questi gli chiesero, “Cosa ti ha detto Gesù?” Tommaso disse
loro, “Se vi dicessi una sola delle cose che mi ha detto voi raccogliereste
delle pietre e mi lapidereste, e del fuoco verrebbe fuori dalle rocce e vi
divorerebbe.”
14. Gesù disse loro, “Se digiunate attirerete il peccato su di voi, se
pregate sarete condannati, e se farete elemosine metterete in pericolo il
vostro spirito. Quando arrivate in una regione e vi aggirate per la
campagna, se la gente vi accoglie mangiate quello che vi offrono e
prendetevi cura dei loro ammalati. Dopo tutto, quello che entra nella vostra
bocca non può rendervi impuri, è quello che viene fuori dalla vostra bocca che può rendervi impuri.”
15. Gesù disse, “Quando vedrete uno che non è nato da una donna, prostratevi
e adoratelo. Quello è il vostro Padre.”
16. Gesù disse, “Forse la gente pensa che io sia venuto a portare la pace
nel mondo. Non sanno che sono venuto a portare il conflitto nel mondo:
fuoco, ferro, guerra. Perché saranno in cinque in una casa: ce ne saranno
tre contro due e due contro tre, padre contro figlio e figlio contro padre,
e saranno soli.”
17. Gesù disse, “Vi offrirò quello che nessun occhio ha visto, nessun
orecchio ha udito, nessuna mano ha toccato, quello che non è apparso nel
cuore degli uomini.”
18. I discepoli dissero a Gesù, “Dicci, come verrà la nostra fine?” Gesù
disse, “Avete dunque trovato il principio, che cercate la fine? Vedete, la
fine sarà dove è il principio. Beato colui che si situa al principio: perché
conoscerà la fine e non sperimenterà la morte.”
19. Gesù disse, “Beato colui che nacque prima di nascere. Se diventate miei
discepoli e prestate attenzione alle mie parole, queste pietre vi
obbediranno. Perché vi sono cinque alberi per voi in Paradiso: non mutano,
inverno ed estate, e le loro foglie non cadono. Chiunque li conoscerà non
sperimenterà la morte.”
20. I discepoli dissero a Gesù, “Dicci com'è il Regno dei Cieli.” E lui
disse loro, “È come un seme di mostarda, il più piccolo dei semi, ma quando
cade sul terreno coltivato produce una grande pianta e diventa un riparo per
gli uccelli del cielo.”
21. Maria chiese a Gesù, “Come sono i tuoi discepoli?” Lui disse, “Sono come
bambini in un terreno che non gli appartiene. Quando i padroni del terreno
arrivano, dicono, Restituiteci il terreno. E quelli si spogliano dei loro
abiti per renderglieli, e gli restituiscono il terreno. Per questo motivo
dico, se i proprietari di una casa sanno che sta arrivando un ladro staranno
in guardia prima che quello arrivi e non gli permetteranno di entrare nella
loro proprietà e rubargli i loro averi. Anche voi, quindi, state in guardia
nei confronti del mondo. Preparatevi con grande energia, così i ladri non
avranno occasione di sopraffarvi, perché la disgrazia che attendete verrà.
Che fra voi ci sia qualcuno che comprenda. Quando il raccolto fu maturo, lui
arrivò subito con un sacco e lo mieté. Chiunque abbia due buone orecchie
ascolti!”
22. Gesù vide alcuni neonati che poppavano. Disse ai suoi discepoli, “Questi
neonati che poppano sono come quelli che entrano nel Regno.” E loro gli
dissero, “Dunque entreremo nel regno come neonati?” Gesù disse loro,
“Quando farete dei due uno, e quando farete l'interno come l'esterno e
l'esterno come l'interno, e il sopra come il sotto, e quando farete di uomo
e donna una cosa sola, così che l'uomo non sia uomo e la donna non sia
donna, quando avrete occhi al posto degli occhi, mani al posto delle mani,
piedi al posto dei piedi, e figure al posto delle figure allora entrerete
nel Regno.”
23. Gesù disse, “Sceglierò fra voi, uno fra mille e due fra diecimila, e
quelli saranno come un uomo solo.”
24. Dissero i suoi discepoli, “Mostraci il luogo dove sei, perché ci occorre
cercarlo.” Lui disse loro, “Chiunque qui abbia orecchie ascolti! C'è luce in
un uomo di luce, e risplende sul mondo intero. Se non risplende, è buio.”
25. Gesù disse, “Amate il vostro amico come voi stessi, proteggetelo come la
pupilla del vostro occhio.”
26. Gesù disse, “Voi guardate alla pagliuzza nell'occhio del vostro amico,
ma non vedete la trave nel vostro occhio. Quando rimuoverete la trave dal
vostro occhio, allora ci vedrete abbastanza bene da rimuovere la pagliuzza
dall'occhio dell'amico.”
27. “Se non digiunate dal mondo, non troverete il Regno. Se non osservate
il Sabato come Sabato non vedrete il Padre.”
28. Gesù disse, “Ho preso il mio posto nel mondo, e sono apparso loro in
carne ed ossa. Li ho trovati tutti ubriachi, e nessuno assetato. Il mio
animo ha sofferto per i figli dell'umanità, perché sono ciechi di cuore e
non vedono, poiché sono venuti al mondo vuoti, e cercano di andarsene dal
mondo pure vuoti. Ma nel frattempo sono ubriachi. Quando si libereranno dal
vino, cambieranno condotta.”
29. Gesù disse, “Se la carne fosse nata a causa dello spirito sarebbe una
meraviglia, ma se lo spirito fosse nato a causa del corpo sarebbe una
meraviglia delle meraviglie. Eppure mi stupisco di come questa grande
ricchezza si sia ridotta in tale miseria.”
30. Gesù disse, “Dove ci sono tre divinità, esse sono divine. Dove ce ne
sono due o una, io sono con lei.”
31. Gesù disse, “Nessun profeta è benvenuto nel proprio circondario; i
dottori non curano i loro conoscenti.”
32. Gesù disse, “Una città costruita su un'alta collina e fortificata non
può essere presa, né nascosta.”
33. Gesù disse, “Quanto ascolterete con le vostre orecchie, proclamatelo dai
vostri tetti ad altre orecchie. Dopo tutto, nessuno accende una lampada per
metterla in un baule, né per metterla in un posto nascosto. Piuttosto, la
mette su un lampadario così che chiunque passi veda la sua luce.”
34. Gesù disse, “Se un cieco guida un cieco, entrambi cadranno in un fosso.”
35. Gesù disse, “Nessuno può entrare nella casa di un uomo robusto e
prenderla con la forza se prima non gli lega le mani. A quel punto uno può
sottrargli la casa.”
36. Gesù disse, “Non vi tormentate, dalla mattina alla sera, al pensiero di
cosa indossare.”
37. I suoi discepoli dissero, “Quando ci apparirai, e quando tornerai a
visitarci?” Gesù disse, “Quando vi spoglierete senza vergognarvi, e
metterete i vostri abiti sotto i piedi come bambini e li distruggerete,
allora vedrete il figlio di colui che vive e non avrete timore.”
38. Gesù disse, “Spesso avete desiderato ascoltare queste parole che vi
dico, e non avevate nessuno da cui ascoltarle. Vi saranno giorni in cui mi
cercherete e non mi troverete.”
39. Gesù disse, “I Farisei e gli accademici hanno preso le chiavi della
conoscenza e le hanno nascoste. Non sono entrati, e non hanno permesso a
quelli che volevano entrare di farlo. Quanto a voi, siate furbi come
serpenti e semplici come colombe.”
40. Gesù disse, “Una vite è stata piantata lontano dal Padre. Poiché non è
robusta, sarà sradicata a morrà.”
41. Gesù disse, “Chiunque ha qualcosa in mano riceverà di più, e chiunque
non ha nulla sarà privato anche del poco che ha.”
42. Gesù disse, “Siate come passanti."
43. I suoi discepoli gli dissero, “Chi sei tu per dirci queste cose?” “Non
comprendete chi sono da quello che dico. Invece, siete diventati come i
Giudei, che amano l'albero ma odiano i frutti, o amano i frutti ma odiano
l'albero.”
44. Gesù disse, “Chiunque bestemmia contro il Padre sarà perdonato, e
chiunque bestemmia contro il figlio sarà perdonato, ma chiunque bestemmia contro lo spirito santo non sarà perdonato, né sulla terra né in cielo.”
45. Gesù disse, “L'uva non si coglie dai rovi, né i fichi dai cardi, poiché
essi non danno frutti. I buoni producono bene da quanto hanno accumulato; i
cattivi producono male dalla degenerazione che hanno accumulato nei loro
cuori, e dicono cose malvagie. Poiché dal traboccare del cuore producono il
male.”
46. Gesù disse, “Da Adamo a Giovanni il Battista, fra quanti nacquero da
donna nessuno è tanto più grande di Giovanni il Battista da non dover
abbassare lo sguardo. Ma vi dico che chiunque fra voi diventerà un bambino
riconoscerà il regno e diventerà più grande di Giovanni.”
47. Gesù disse, “Un uomo non può stare in sella a due cavalli o piegare due
archi. E uno schiavo non può servire due padroni, altrimenti lo schiavo
onorerà l'uno e offenderà l'altro. Nessuno beve vino stagionato e subito
dopo vuole bere vino giovane. Il vino giovane non viene versato in otri
nuovi, altrimenti si guasta. Non si cuce un panno vecchio su un abito nuovo, perché si strapperebbe.”
48. Gesù disse, “Se due persone fanno pace in una stessa casa diranno alla
montagna Spostati! e quella si sposterà.”
49. Gesù disse, “Beati coloro che sono soli e scelti, perché troveranno il
regno. Poiché da lì venite, e lì ritornerete.”
50. Gesù disse, “Se vi diranno Da dove venite? Dite loro, Veniamo dalla luce, dal luogo dove la luce è apparsa da sé, si è stabilita, ed è apparsa
nella loro immagine. Se vi diranno, Siete voi? dite, Siamo i suoi figli,
e siamo i prescelti del Padre vivente. Se vi chiederanno, Qual è la prova
che il Padre è in voi? dite loro, È il movimento e la quiete. "
51. I suoi discepoli gli dissero, “Quando riposeranno i morti, e quando
verrà il nuovo mondo?” Lui disse loro, “Quello che aspettate è venuto, ma
non lo sapete.”
52. I discepoli gli dissero, “è utile o no la circoncisione?” Lui disse
loro, “Se fosse utile, il loro padre genererebbe figli già circoncisi dalla
loro madre. Invece, la vera circoncisione nello spirito è diventata
vantaggiosa da ogni punto di vista.”
54. Gesù disse, “Beato il povero, perché suo è il regno dei cieli.”
55. Gesù disse, “Chi non odierà suo padre e sua madre non potrà essere mio
discepolo, e chi non odierà fratelli e sorelle, e porterà la croce come
faccio io, non sarà degno di me.”
56. Gesù disse, “Chi è arrivato a conoscere il mondo ha scoperto una
carcassa, e di chiunque ha scoperto una carcassa il mondo non è degno.”
57. Gesù disse, “Il regno del Padre è come un uomo che ha dei semi. Il suo
nemico di notte gli ha piantato erbacce fra i semi. L'uomo non ha voluto che i braccianti gli strappassero le erbacce, ma ha detto loro, No, altrimenti per strappare le erbacce potreste finire per strappare anche il grano.
Poiché il giorno del raccolto le erbacce saranno molte, e saranno strappate
e bruciate."
58. Gesù disse, “Beato l'uomo che si è impegnato e ha trovato la vita.”
59. Gesù disse, “Guardate colui che vive finché vivete, altrimenti potreste
morire e poi cercare di scorgere colui che vive, e non ne sareste capaci.”
60. Vide un samaritano che portava un capretto e andava in Giudea. Disse ai
suoi discepoli, “Quell'uomo [...] del capretto.” Loro gli dissero, “Così che
possa ucciderlo e mangiarlo.” Lui disse loro, “Non lo mangerà finché è vivo, ma solo dopo averlo ucciso e ridotto a cadavere.” Loro risposero, “Non
potrebbe fare altrimenti.” Lui disse loro, “E così pure voi, cercatevi un
posto per riposare, o potreste diventare cadaveri e venire mangiati.”
61. Gesù disse, “In due si adageranno su un divano; uno morirà, l'altro
vivrà.” Disse Salomè, “Chi sei tu signore? Sei salito sul mio divano e hai
mangiato dalla mia tavola come se qualcuno ti avesse inviato.” Gesù le
disse, “Sono quello che viene da ciò che è integro. Mi sono state donate
delle cose di mio Padre.” “Sono tua discepola.” “Per questa ragione io ti
dico, se uno è integro verrà colmato di luce, ma se è diviso, sarà riempito
di oscurità.”
62. Gesù disse, “Io rivelo i miei misteri a coloro che ne sono degni. Che la
vostra mano sinistra non sappia cosa fa la destra.”
63. Gesù disse, “C'era un ricco che aveva molto denaro. Disse, 'Investirò questo denaro così che io possa seminare, mietere e riempire i miei
magazzini con il raccolto, e che non mi manchi nulla.' Queste erano le cose
che pensava in cuor suo, ma quella stessa notte morì. Chi fra voi ha
orecchie ascolti!”
64. Gesù disse, “Un uomo organizzò un ricevimento. Quando ebbe preparato la
cena, mandò il suo servo a invitare gli ospiti. Il servo andò dal primo e
gli disse, Il padrone ti invita. E quegli disse, Ci sono dei mercanti che
mi devono dei soldi, e vengono da me stasera. Devo andare a dargli
istruzioni. Lo prego di scusarmi ma non posso venire a cena. Il servo andò
da un altro e disse, Il padrone ti ha invitato. Quegli disse al servo, Ho
comprato una casa, e devo assentarmi per un giorno. Non avrò tempo per la
cena. Il servo andò da un altro e gli disse, Il padrone ti invita. Quegli
disse al servo, Un mio amico si sposa, e devo preparargli il banchetto. Non
potrò venire. Lo prego di scusarmi se non posso venire. Il servo andò da un
altro e gli disse, 'Il padrone ti invita.' Quegli disse al servo, 'Ho
comprato una proprietà, e sto andando a riscuotere l'affitto. Non potrò
venire, Lo prego di scusarmi.' Il servo ritornò e disse al padrone, 'Quelli
che avevi invitato a cena chiedono scusa ma non possono venire.' Il padrone
disse al servo, 'Vai per la strada e porta a cena chiunque trovi.'
Acquirenti e mercanti non entreranno nei luoghi del Padre mio.”
65. Lui disse, “Un [...] uomo possedeva una vigna e l'aveva affittata a dei
contadini, così che la lavorassero e gli cedessero il raccolto. Mandò il suo
servo dai contadini per farsi consegnare il raccolto. Quelli lo afferrarono, lo picchiarono, e quasi l'uccisero. Poi il servo ritornò dal padrone. Il
padrone disse, 'Forse non li conosceva.' Mandò un altro servo, e i contadini
picchiarono anche quello. Quindi il padrone mandò suo figlio e disse, 'Forse
verso mio figlio mostreranno un qualche rispetto.' Poiché i contadini
sapevano che lui era l'erede della vigna, lo afferrarono e lo uccisero. Chi ha orecchie ascolti!”
66. Gesù disse, “Mostratemi la pietra scartata dai costruttori; quella è la
chiave di volta.”
67. Gesù disse, “Quelli che sanno tutto, ma sono carenti dentro, mancano di
tutto.”
68. Gesù disse, “Beati voi, quando sarete odiati e perseguitati; e non
resterà alcun luogo, dove sarete stati perseguitati.”
69. Gesù disse, “Beati quelli che sono stati perseguitati nei cuori: sono
loro quelli che sono arrivati a conoscere veramente il Padre. Beati coloro
che sopportano la fame, così che lo stomaco del bisognoso possa essere
riempito.”
70. Gesù disse, “Se esprimerete quanto avete dentro di voi, quello che avete
vi salverà. Se non lo avete dentro di voi, quello che non avete vi perderà.”
71. Gesù disse, "Distruggerò questa casa, e nessuno sarà in grado di
ricostruirla [...]."
72. Un uomo gli disse, “Dì ai miei fratelli di dividere con me i loro
averi.” Lui disse all'uomo, “Signore, e chi mi ha nominato spartitore?” Si
girò verso i discepoli e disse, “Non sono uno spartitore, vero?”
73. Gesù disse, “Il raccolto è enorme ma i braccianti sono pochi, perciò pregate il mietitore di mandare i braccianti nei campi.”
74. Lui disse, “Signore, sono in molti attorno all'abbeveratoio, ma non c'è
nulla nel pozzo.”
75. Gesù disse, “In molti si affollano davanti alla porta, ma sarà il
solitario ad entrare nella camera nuziale.”
76. Gesù disse, “Il regno del Padre è come un mercante che ricevette un
carico di mercanzia e vi trovò una perla. Il mercante fu accorto; vendette
la mercanzia e si tenne solo la perla. Così anche voi, cercate il tesoro che
è eterno, che resta, dove nessuna tarma viene a rodere e nessun verme
guasta.”
77. Gesù disse, “Io sono la luce che è su tutte le cose. Io sono tutto: da
me tutto proviene, e in me tutto si compie. Tagliate un ciocco di legno; io
sono lì. Sollevate la pietra, e mi troverete.”
78. Gesù disse, “Perché siete venuti nella campagna? Per vedere una canna
scossa dal vento? E per vedere un uomo vestito in abiti raffinati, come i
capi e i potenti? Quelli sono vestiti in panni raffinati, e non sanno
cogliere la verità.”
79. Una donna nella folla gli disse, “Fortunato il grembo che ti generò e il
seno che ti nutrì.” Lui le disse, “Fortunati coloro che hanno ascoltato la
parola del Padre e l'hanno veramente conservata. Poiché vi saranno giorni in
cui direte, Fortunato il grembo che non ha concepito, e il seno che non ha
allattato.”
80. Gesù disse, “Chi è arrivato a conoscere il mondo ha scoperto un
cadavere, e chi ha scoperto un cadavere è al di sopra del mondo.”
81. Gesù disse, “Lasciate che chi è diventato ricco regni, e che chi ha il
potere vi rinunci.”
82. Gesù disse, “Chi è vicino a me è vicino al fuoco, e chi è lontano da me
è lontano dal regno.”
83. Gesù disse, “Le immagini sono visibili alla gente, ma la loro luce è
nascosta nell'immagine della luce del Padre. Lui si rivelerà, ma la sua
immagine è nascosta dalla sua luce.”
84. Gesù disse, “Quando vedete ciò che vi somiglia siete contenti. Ma quando
vedrete le immagini che nacquero prima di voi e che non muoiono né diventano
visibili, quanto dovrete sopportare!”
85. Gesù disse, “Adamo è partito da un grande potere e una grande ricchezza,
ma non era degno di voi. Perché se fosse stato degno, non avrebbe conosciuto
la morte.”
86. Gesù disse, “Le volpi hanno tane e gli uccelli hanno nidi, ma gli esseri
umani non hanno un posto dove stendersi e riposare.”
87. Gesù disse, “Quanto è misero il corpo che dipende da un corpo, e quanto
è misera l'anima che dipende da entrambi.”
88. Gesù disse, “I messaggeri e i profeti verranno da voi e vi daranno ciò
che vi appartiene. Voi, da parte vostra, date loro quello che avete, e dite
a voi stessi, Quando verranno a prendere quello che gli appartiene?”
89. Gesù disse, “Perché sciacquate l'esterno della coppa? Non capite che
quello che ha creato l'interno è anche quello che ha creato l'esterno?”
90. Gesù disse, “Venite a me, perché il mio giogo è confortevole e il mio
dominio è gentile, e troverete la vostra pace.”
91. Gli dissero, “Dicci chi sei così che possiamo credere in te.” Lui disse
loro, “Voi esaminate l'aspetto di cielo e terra, ma non siete arrivati a
comprendere colui che è di fronte a voi, e non sapete come interpretare il
momento attuale.”
92. Gesù disse, “Cercate e troverete. Nel passato, comunque, non vi ho
rivelato le cose che allora mi chiedeste. Ora vorrei dirvele, ma voi non le
chiedete più.”
93. “Non date le cose sacre ai cani, perché potrebbero gettarle sullo
sterco. Non gettate perle ai porci, o potrebbero [...].”
94. Gesù disse, “Colui che cerca troverà, e chi bussa entrerà.”
95. Gesù disse, “Se avete denaro, non prestatelo a interesse. Piuttosto,
datelo a qualcuno da cui non lo riavrete.”
96. Gesù disse, “Il regno del Padre è come una donna. Prese un po' di
lievito, lo nascose nell'impasto, e ne fece grandi forme di pane. Chi ha
orecchie ascolti!”
97. Gesù disse, “Il regno è come una donna che portava una giara piena di farina. Mentre camminava per una lunga strada, il manico della giara si
ruppe e la farina le si sparse dietro sulla strada. Lei non lo sapeva; non
si era accorta di nulla. Quando raggiunse la sua casa, posò la giara e
scoprì che era vuota.”
98. Gesù disse, “Il regno del Padre è come una persona che voleva uccidere un potente. Prima di uscire di casa sfoderò la spada e la infilò nel muro
per provare se il suo braccio riusciva a trapassarlo. Poi uccise il
potente.”
99. I discepoli gli dissero, “I tuoi fratelli e tua madre sono qui fuori. ”
Lui disse loro, “Quelli che fanno il volere del Padre mio sono i miei
fratelli e mia madre. Sono quelli che entreranno nel regno di mio Padre.”
100. Mostrarono a Gesù una moneta d'oro e gli dissero, “Gli uomini dell'imperatore romano ci chiedono le tasse.” Lui disse loro, “Date
all'imperatore quello che è dell'imperatore, date a Dio quello che è di Dio,
e date a me quel che è mio."
101. “Chiunque non odia padre e madre come me non può essere mio discepolo,
e chiunque non ama padre e madre come me non può essere mio discepolo.
Poiché mia madre [...], ma la mia vera madre mi ha dato la vita.”
102. Gesù disse, “Maledetti i Farisei! Sono come un cane che dorme nella
mangiatoia: il cane non mangia, e non fa mangiare il bestiame.”
103. Gesù disse, “Beati quelli che sanno da dove attaccheranno i ribelli.
Possono organizzarsi, raccogliere le risorse imperiali, ed essere preparati
prima che i ribelli arrivino.”
104. Dissero a Gesù, “Vieni, oggi preghiamo, e digiuniamo.” Gesù disse,
“Quale peccato ho commesso, o di quale impurità mi sono macchiato?
Piuttosto, quando lo sposo lascia la camera nuziale, allora lasciate che la
gente digiuni e preghi.”
105. Gesù disse, “Quando farete dei due uno diventerete figli di Adamo, e
quando direte 'Montagna, spostati!' si sposterà."
107. Gesù disse, “Il regno è come un pastore che aveva cento pecore. Una di
loro, la più grande, si smarrì. Lui lasciò le altre novantanove e la cercò
fino a trovarla. Dopo aver faticato tanto le disse, Mi sei più cara tu di
tutte le altre novantanove.”
108. Gesù disse, “Chi berrà dalla mia bocca diventerà come me; io stesso
diventerò quella persona, e tutte le cose nascoste gli si riveleranno.”
109. Gesù disse, “Il regno del Padre è come una persona che aveva un tesoro
nascosto nel suo campo ma non lo sapeva. E quando morì lo lasciò a suo
figlio. Il figlio non ne sapeva nulla neanche lui. Diventò proprietario del campo e lo vendette. L'acquirente andò ad arare, scoprì il tesoro, e
cominciò a prestare denaro a interesse a chi gli pareva.”
110. Gesù disse, “Lasciate che chi ha trovato il mondo, ed è diventato
ricco, rinunci al mondo.”
111. Gesù disse, “I cieli e la terra si apriranno al vostro cospetto, e
chiunque è vivo per colui che vive non vedrà la morte.” Non dice Gesù, “Di
quelli che hanno trovato se stessi, il mondo non è degno?”
112. Gesù disse, “Maledetta la carne che dipende dall'anima. Maledetta
l'anima che dipende dalla carne.”
113. I suoi discepoli gli chiesero, “Quando verrà il regno?” “Non verrà
cercandolo. Non si dirà 'Guarda, è qui!', oppure 'Guarda, è lì!' Piuttosto,
il regno del Padre è sulla terra, e nessuno lo vede."
IL QUINTO VANGELO - Il VANGELO DI TOMMASO APOSTOLO
(con note descrittive)
Incipit. Queste sono le parole segrete che Gesù il Vivente¹ ha detto e Didimo Giuda Tommaso² ha trascritto.
1) Cfr. Ap. I 18. Più avanti Tommaso spiegherà la ragione di tale appellativo: Gesù è contrapposto all'uomo terreno, il cui spirito è "sepolto" nella materia.
Nel papiro frammentario di Ossirinco 654, si legge: «Queste sono le parole pronunciate da Gesù il Vivente... e a Tommaso. Disse loro: "Chiunque ascolterà queste parole, la morte non gusterà". Il termine «segreto» è evidentemente da intendere non riferito alle singole parole o frasi, dato che in esse non c'è nulla di segreto, ma all'interpretazione esoterica che va data loro.
2) L'apostolo che qui si presenta come autore dell'apocrifo è chiamato soltanto "Tommaso" in Mc. III 18; Mt. X 3; Lc. VI 15; Jo. XIV 5; Atti I 13. Ma assolutamente nulla vieta di pensare che il vero nome fosse «Giuda», come è sempre indicato anche da Efrem, da Taziano e dalla Didaché, in quanto «Tommaso» è un soprannome (in aramaico Töma significa: gemello). Solo Giovanni in tre passi del suo Vangelo (Jo. XI 16; XX 24; XXI 2) dà il terzo nome:«Tommaso detto Didimo»; ma è una tautologia, perché anche Didimo significa "gemello".
1.) Egli disse: - Chiunque trova la spiegazione di queste parole non gusterà la morte¹.
1) Jo. VIII 51 e anche Jo. III 15-16; V 24; VI 40, 47; Mc. IX 1; Mt. XVI 28; Lc. IX 27.
2.) Gesù disse: - Colui che cerca non cessi dal cercare, finché non trova¹ e quando troverà sarà commosso, e quando sarà stato commosso contemplerà e regnerà sul Tutto².
1) Cfr. Mt. VII 8 e Lc. XI 9 e 10. A differenza di Matteo e Luca quello di Tommaso è un chiaro invito alla gnosi. Anche nella Pistis Sophia 100 è detto:«Non cessate di cercare e non fermatevi finché non abbiate trovato i misteri purificatori che vi sublimeranno».
2) L'itinerario gnostico avviene secondo le seguenti tappe: conoscenza del bene, sua accettazione, contemplazione, elevazione mistica, immedesimazione con Dio e di conseguenza dominio dell'universo cosmico.
3.) Gesù disse: - Se coloro che vi guidano vi dicono: «Ecco! Il Regno è nel cielo», allora gli uccelli del cielo vi saranno prima di voi. Se essi vi dicono: «Il Regno è nel mare», allora i pesci vi saranno prima di voi¹. Ma il Regno è dentro di voi ed è fuori di voi. Quando conoscerete voi stessi, sarete conosciuti e saprete che siete figli del Padre Vivente. Ma se non conoscerete voi stessi, allora sarete nella privazione e sarete voi stessi privazione².
1) Cfr. Lc. XVII 20-24; e anche Mc. XIII 5, 21-23; Mt. XXIV 26-28. L'aggiunta di Tommaso:«ed è fuori di voi» allude al fatto che, una volta effettuata la scoperta nella propria interiorità, occorrerà estraniarsi dalla materia, uscire dal proprio «io» terrestre per congiungersi e unificarsi con Dio.
Questo loghion sottolinea fortemente l'interiorità, l'attualità e spiritualità del Regno. Notare l'insistenza sulla conoscenza di sé che è uno dei temi centrali del Vangelo. Scintille del Padre, soltanto prendendo coscienza del proprio «io», vivono con il Padre che vive; in caso contrario sono povertà. In un contesto identico del Papiro di Ossirinco, 654, «chiunque conosce se stesso troverà il Regno... Conoscerete voi stessi e vedrete che siete figli del Padre». Un maestro gnostico non aveva dubbi a riguardo e avvertiva i discepoli: «Lascia la ricerca di Dio, la creazione e altre questioni consimili. Cercalo partendo da te stesso... Conosci le fonti del dolore, della gioia, dell'amore, dell'odio... Se esamini attentamente tali questioni troverai Dio in te stesso» (Ippolito, Refut., VIII, 15, 1-2).
2) Lo Pseudo Ippolito, Philosophumena V 6 ci spiega che, secondo la dottrina dei naasseni (una delle più antiche sette gnostiche), «la conoscenza dell'uomo è l'inizio della perfezione», l'ignoranza di se stessi è quindi imperfezione e tenebre. Per l'espressione «Figli del Padre Vivente» cfr. Rom. IX 26b e per la parte finale del paragrafo cfr. 1.Cor. VIII 2-3; XIII 12.
4.) Gesù disse: - L'uomo vecchio, nei suoi giorni, non esiti a interrogare il fanciullo di sette giorni¹ sul Luogo della Vita² ed egli vivrà. Poiché molti che sono i primi saranno gli ultimi e diventeranno uno solo³.
1) Ricorda solo in apparenza Mc. IX 37; Mt. XVIII 3-4; Lc. IX 48, e Mt. XI 25 e Lc. X 21, che sono lodi dell'innocenza e semplicità dei fanciulli. Qui l'affermazione poggia su di una precisa teoria antropologica che i Philosophumena V 7 citano con una frase attribuita ad Ippocrate: «Il fanciullo di sette anni è la metà di suo padre», ossia: a sette anni il fanciullo ha raggiunto la pienezza dell'uso della ragione come un adulto-, dai sette ai quattordici acquisterà l'altra metà delle doti necessarie a completare il ciclo evolutivo, ma saranno solo più caratteristiche fisiche, legate alla carne, alla materia. A sette anni è quindi nelle condizioni migliori per una vita spirituale, non contaminata.
2) Il «Luogo della Vita» o semplicemente il «Luogo» (in ebraico maqom), come la «Luce» sono termini correnti nello gnosticismo («Luce» anche in Giovanni) per indicare la divinità e la sua sede. La terminologia è già nel Timeo di Platone.
3) La prima parte della sentenza è sostanzialmente uguale in Mc. X 31; Mt. 19 30; XX 16; Lc. XIII 39 e simile in Mc. IX 35 e Lc. IX 48. Per la seconda, cfr. Jo. XVIII II, 21, 23-24.
Gesù è l'insieme delle scintille di luce che sono appunto gli gnostici. Il vecchio che non esita a interrogare il fanciullo è l'uomo di fronte alla vita, che egli rischia di non raggiungere se non diverrà uno solo con essa ritrovando così l'unità primordiale.
5.) Gesù disse: - Conosci ciò che ti sta davanti, e ciò che ti è nascosto ti verrà rivelato; poiché non vi è nulla di nascosto che non venga un giorno rivelato¹.
1) Cfr. Mc IV 22; Mt. X 26; Lc. VIII 17; XII 2.
Clemente Alessandrino insegnava che il primo grado della conoscenza è ammirare le cose che abbiamo davanti Stromata 2, 45 e nelle Kephalaia manichee leggiamo: «Il Salvatore ha detto ai suoi discepoli: "Conoscete quanto si trova davanta alla vostra faccia e vi sarà rivelato ciò che vi è nascosto"» Anche Pap. Oss., 654, riprende il testo nei seguenti termini: «Gesù dice: "Tutto ciò che non è davanti ai tuoi occhi e quanto ti è occulto ti sarà rivelato. Non c'è, infatti, cosa celata che non divenga manifesta, né cosa sepolta che non venga risuscitata"».
6.) I suoi discepoli lo interrogarono e gli dissero: - Vuoi tu che noi digiuniamo? E come dobbiamo pregare e fare l'elemosina? E quale dieta dobbiamo seguire?¹ - Gesù rispose: - Non dite menzogne²; non fate ciò che voi stessi odiate³. Perché tutte queste cose sono manifeste davanti al Cielo4. Infatti non vi è nulla di nascosto che non venga un giorno rivelato e nulla di coperto che rimanga senza diventare scoperto5.
1) Anche in Mt. VI 1-18 (Lc. XI 1) i discepoli chiedono a Gesù istruzioni sulla preghiera, l'elemosina e il digiuno.
2) Cfr. Eph. IV 25; Col. III 9.
3) Cfr. Mt. VII 12; Lc VI 31.
4) (Cielo, Verità) «Il Padre, che vede nel segreto» (Mt. VI 4, 6, 18).
5) Cfr. Rom. II 16; 1Cor. IV 5.
7.) Gesù disse: - Beato il leone che l'uomo mangia, cosicché il leone diventi uomo, e sventurato l'uomo che il leone mangia, cosicché l'uomo diventi leone¹.
1) Beato l'uomo ilico (fisico, leone) se l'uomo spirituale lo domina e lo annulla; sventurato l'uomo spirituale se si fa dominare dalla sua animalità.
8.) Ed egli disse: - L'uomo è simile ad un saggio pescatore che ha gettato la rete in mare: egli l'ha tirata su dal mare piena di piccoli pesci, in mezzo ai quali ha trovato un pesce grosso e buonissimo, questo saggio pescatore: egli allora ha buttato tutti i pesci piccoli dentro al mare, ha scelto il pesce grosso senza esitazione¹.
Chi ha orecchi per intendere intenda²!
1) Mt. XIII 47-50.
2) Mc. IV 9, 23; VII 16; Mt. XI 15; XIII 9, 43; Lc. VIII 8; XIV 35; Ap. II 11, 17, 29; III 6, 13, 22; XIII 9.
9.) Gesù disse: - Ecco, il seminatore è uscito: ha riempito la mano ed ha sparso i semi. Alcuni sono caduti sulla strada, gli uccelli sono venuti e li hanno beccati. Altri sono caduti sulla roccia, non hanno potuto mettere radici nella terra e non hanno prodotto spighe. Altri ancora sono caduti tra le spine, che hanno soffocato il frumento, e i vermi li hanno divorati. Altri ancora sono caduti sulla terra buona e questa parte ha prodotto ottimo frutto: essa ha reso sessanta per uno e centoventi per uno¹.
1) Mc. IV 3-8; Mt. XIII 4-8; Lc. VIII 5-8.
10.) Gesù disse: - Ho gettato il fuoco sul mondo ed ecco, veglio su di questo, finché esso arda¹.
1) Cfr. Lc XII 49.
11.) Gesù disse: - Questo cielo passerà e passerà quello che vi sta sopra¹, e i morti non vivranno e i vivi non moriranno².
1) Cfr. Mc. XIII 31; Mt. XXIV 35 (V 18); Lc. XXI 33 (XVI 17); (1Cor. VII 31). Ma qui è aggiunto anche «quello che vi sta sopra», cioé il secondo cielo, stando all'antica astronomia che ne comprendeva sette, così disposti, con la terra al centro: 1) Cielo delle acque superiori (piogge) e delle stelle; 2) Cielo degli angeli ribelli (cacciati dal quinto); 3) Paradiso e Sheol, sede delle anime in attesa di giudizio; 4) Cielo del Sole e della Luna; 5) Cielo degli angeli vigilanti; 6) Cielo degli arcangeli, cherubini, serafini, ecc.; 7) Dio, o meglio «Luogo di Dio».
2) Cfr. Rom. VI 2-3; VIII 2-7; 11, 13; Col. II 13.
12.) In questi giorni in cui voi vi nutrite di cose morte, le rendete cose di vita: che farete quando sarete nella Luce, nel giorno in cui, essendo uno, diverrete due? Quando diverrete due, cosa farete¹?
1) I Philosophumena IV 8, 31, dicendo che i naasseni consideravano «cose di vita» la ragione e l'intelligenza, ci aprono uno spiraglio per intendere questo passo: se la conoscenza di verità inferiori (cose morte) nutre la mente umana, che non avverrà all'uomo perfetto che potrà nutrirsi di verità superiori? Per una certa analogia, cfr. Jo. III 12: «Se non mi credete quando vi parlo di cose terrene, come crederete se vi parlerò di cose celesti?» Per la seconda parte, occorre tener presente ciò che sarà spiegato più avanti, al § 35, e quindi: quando il solitario in cerca di Dio si unirà ad un altro solitario verrà realizzato il primo grado dell'unita o Chiesa perfetta.
13.) I discepoli dissero a Gesù: - Sappiamo che tu ci lascerai: chi è che sarà grande sopra di noi? - Gesù rispose loro: - Dovunque andrete seguirete Giacomo il Giusto¹, colui a motivo del quale sono stati creati il cielo e la terra.
1) Il passo ricorda le discussioni tra gli apostoli, su chi di loro fosse da considerare il più grande, di cui Mc. IX 34; Mt. XVIII 1; Lc. IX 46 e XXII 24, nonché il passo di Mt. XVI 17-19 relativo all'investitura di Pietro. La tradizione di un primato di Giacomo, fratello del Signore Gesù, o almeno di una sua autorità pari a quella di Pietro, è confermata dagli Atti, dalle Lettere Paoline, dal Vangelo degli Ebrei, da Gerolamo (Comm. in Mich. VII 7), da Eusebio (Hist. Eccl. II 3), dai Philosophumena V 7, e, naturalmente, dai testi gnostici.
14.) Gesù disse ai suoi discepoli: - Fate un confronto con me e ditemi a chi sono simile-. Gli disse Simone Pietro: - Tu sei simile ad un angelo giusto. Gli disse Matteo: - Tu sei simile a un filosofo di grande saggezza. Gli disse Tommaso: - Maestro, la mia bocca non è assolutamente in grado di dire a chi tu sei simile¹.
Gesù disse: - Io non sono più tuo maestro, perché tu sei ebbro: ti sei inebriato alla copiosa sorgente che è emanata da me². Poi lo prese in disparte e gli disse tre parole³. Allora, quando Tommaso tornò dai suoi compagni, essi gli domandarono: - Che cosa ti ha detto Gesù? - Rispose loro Tommaso: - Se vi dico una sola delle parole che egli mi ha detto, voi prenderete delle pietre e me le scaglierete, e un fuoco uscirà dalle pietre e vi brucerà.
1) Cfr. Mc VIII 27-30; Mt. XVI 13-16; Lc. IX 18-21, in cui però il riconoscimento della messianità di Gesù è attribuito a Pietro.
2) Per il paragone con la sorgente di vita, cfr. Jo. IV 10; VII 37-38; Ap. XXI 6.
3) Inutile domandarsi quali fossero le tre parole: il carattere esoterico della dottrina gelosamente custodita da Tommaso, non permette di penetrare il mistero. Parecchie sette religiose si servivano, nelle loro iniziazioni, di parole magiche. D'altronde al potere occulto di certe parole si credeva anche nell'ebraismo (cfr. alcune guarigioni di Gesù riferite dai Vangeli) e la credenza è largamente passata nella magia medievale.
15.) Gesù disse loro: - Se voi digiunerete, commetterete colpa verso voi stessi; se pregherete, sarete posti sotto giudizio; se farete l'elemosina, farete danno al vostro spirito¹. Se andrete in qualche terra e vi aggirerete per la contrada, se vi riceveranno, mangiate ciò che vi metteranno davanti, e coloro che sono malati fra di loro, guariteli². Poiché, non ciò che entra nella vostra bocca vi contaminerà, ma ciò che esce dalla vostra bocca: questo vi contaminerà³.
1) Come al § 6 è qui dichiarata l'inutilità del digiuno (che è un danno per il corpo), della preghiera (richiesta di aiuto dall'esterno), dell'elemosina (accomodante compromesso alla legge dell'uguaglianza). Cfr. Col. II 20-23.
2) In contrapposto alle precedenti, qui sono presentate due pratiche di vera caritas: la fratellanza nell'agàpe e la guarigione dei malati. Cfr. Lc X 8-9 (Mc. VI 13; Mt. X 8) e, parzialmente, 1Cor. X 27.
3) Mc. VII 15; Mt. XV 11.
16.) Gesù disse: - Quando vedete Colui che non è nato da donna, prostratevi col viso a terra ed adoratelo: Egli è il vostro Padre¹.
1) Non c'è solo in questa definizione l'antitesi con l'espressione biblica «nato da donna», come sinonimo di uomo soggetto al peccato originale, ma c'è il rifiuto degli gnostici del tempo ad accettare l'incarnazione del Logos per opera di donna. Cfr. Jo. I 13, se si intende con Ireneo e Tertulliano xyzxyzxyz e cioè: «a quelli che credono nel nome di lui, che non è nato da sangue, né da volontà di carne, ecc.»come pare logico intendere dato il senso di tutto il contesto.
17.) Gesù disse: - Gli uomini certamente credono che io sia venuto a portare la pace nel mondo, ed essi non sanno che io sono venuto a portare sulla terra le discordie, il fuoco, la spada, la guerra. Infatti saranno cinque in una casa e si schiereranno tre contro due e due contro tre, padre contro figlio e figlio contro padre¹, e si leveranno come solitari².
1) Mt. X 34-36; Lc. XII 49, 51-53.
2) L'espressione non va intesa «si troveranno isolati gli uni dagli altri», in lotta e in odio tra di loro, ma: il fermento che le parole di Gesù produrranno tra gli uomini li stimolerà a discutere e meditare tra di loro e li porterà a cercare la solitudine (a farsi solitari), condizione necessaria per intraprendere la via della gnosi.
18.) Gesù disse: - Io vi dirò ciò che occhio non ha mai veduto e ciò che orecchio non ha mai inteso, ciò che mano non ha mai raggiunto e ciò che non è mai affiorato nel cuore dell'uomo¹.
1) Cfr. Lc. X 24; 1Cor. II 9.
19.) I discepoli domandarono a Gesù: - Dicci quale sarà la nostra fine¹-. Gesù rispose: - Avete forse scoperto il principio, che mi interrogate intorno alla fine? Infatti, dove è il principio, lì sarà la fine². Beato colui che raggiungerà il principio: egli conoscerà la fine e non gusterà la morte³.
1) Mc. XIII 4; Mt. XXIV 3; Lc. XXI 7.
2) Cfr. Jo. I 1 e specialmente Ap. I 8; XXI 6; XXII 13.
3) Quando sarà ricongiunto a Dio il «perfetto» avrà vita eterna.
20.) Gesù disse: - Beato colui che era, prima di venire al mondo¹!
1) Come apparirà chiaro da paragrafi successivi (27 e 90) questo logion richiama la dottrina platonica che è alla base dello gnosticismo: la creazione è copia di «idee» o «immagini» (Tommaso nei § 27, 55 e 90 userà appunto il vocabolo greco xyzxyz) che hanno la loro vera esistenza nella Mente di Dio. Il concetto platonico di mimesi e metessi, con cui queste «idee» del mondo iperuranio si materializzano, è tradotto dagli gnostici nel concetto di emanazione: da Dio discende per emanazione di «entità» (eoni) il cosmo astrale, da questi discendono gli eoni del mondo sensibile.
21.) Se diventate miei discepoli e ascoltate le mie parole, anche queste pietre saranno al vostro servizio¹.
1) Anche in Jo. XIII 35 e XV 9 vi è la sollecitazione di Gesù ai discepoli di dare ascolto ai suoi insegnamenti. Quanto all'accenno alle pietre quali strumento di fatti eccezionali, cfr. Mt. III 9; IV 3; e paralleli Lc. III 8 e IV 3.
22.) Poiché avete in Paradiso cinque alberi che non mutano né estate né inverno, e le loro foglie non cadono mai¹. Chi li conoscerà non gusterà la morte.
1) Divagazioni sul Paradiso come luogo di delizie naturali, con alberi sempre carichi di frutti, sono frequenti non soltanto nella letteratura apocrifa, e rappresentano una ingenua aspirazione al benessere delle masse sofferenti la miseria in questa vita. Gli «alberi» hanno valore simbolico, derivato da Gen. II 9 e specialmente da Ap. II 7 e XXII 2. Nella speculazione gnostica i «cinque alberi della Vita» rappresentano le cinque entità superiori primigenie, che in Paradiso hanno le loro radici e di lì ramificano e fruttificano: Spirito, Pensiero, Riflessione, Intelletto e Ragione. Si veda anche il Vangelo dell'infanzia dello Pseudo-Matteo, capp. XX e XXI, in cui si racconta come e perché Gesù abbia assegnato al Paradiso l'albero della palma, quale simbolo di vittoria.
23.) I discepoli domandarono a Gesù: - Dicci a che cosa è simile il Regno dei Cieli. Egli rispose: - Esso è simile a un granello di senapa. Questo è il più piccolo di tutti, ma quando cade sulla terra arata produce un alto tronco e diviene riparo per gli uccelli del cielo¹.
1) Cfr. Mc. IV 30-32; Mt. XIII 31-32; Lc. XIII 18-19.
24.) Maria domandò a Gesù: - A chi sono simili i tuoi discepoli? - Egli rispose: - Sono simili a fanciulli i quali si sono introdotti in un campo che non è il loro. Quando verranno i proprietari del campo, diranno loro: «Lasciateci il nostro campo!» Ed essi alla loro presenza si spogliano dei loro vestiti, per lasciar loro e restituire il campo¹.
1) Il campo che non appartiene ai discepoli di Gesù, ormai sulla via della «perfezione», è questo mondo, il mondo della materia, che essi dovranno lasciare, spogli di ogni impurità. Anche in 2Cor. V 3 Paolo usa l'immagine dei corpi che si spogliano per lasciare «la tenda in cui abitiamo su questa terra».
25.) In verità vi dico: se il padrone di casa sa che un ladro viene, starà in guardia prima che venga e non gli permetterà di introdursi nella casa di suo possesso e di portar via le masserizie. Voi dunque siate vigilanti di fronte al mondo e cingetevi i fianchi di grande potenza, affinché i briganti non trovino il modo di giungere a voi, perché essi troverebbero il punto debole che voi proteggete!¹
1) Con significato escatologico (che qui manca, perché si allude alla vittoria dello «spirituale» sulle tentazioni della materia), la parabola si trova anche in Mc. III 27 e, sdoppiata, in Mt. XXIV 43-44; XII 29; Lc. XII 39-40; XI 21-22. Si veda inoltre l'identica esortazione; «Cingetevi i fianchi!», in Lc. XII 35 (Eph. VI 14) e l'invito ad essere vigilanti ripetuto in Mt. XXV 13. L'immagine dell'evento finale che giunge improvviso «come un ladro» è pure in Tess. V 2; Ap. III 3; XVI 15a.
26.) Ci sia in mezzo a voi un uomo avveduto: appena il frutto è maturato, egli è uscito in fretta, con la falce alla mano, per raccoglierlo¹. Chi ha orecchi per intendere intenda!²
1) È il versetto finale della parabola di Mc. IV 26-29, che ha lo stesso significato di questo paragrafo; quasi un corollario alla parabola del seminatore, perché indica il momento in cui si raccolgono i frutti. Non si nota relazione (sia Craveri che Doresse) con gli angeli mietitori, in funzione punitiva, di Mt. XIII 37-43 e Mt. III 12; Lc. XIII 16-17; Jo. IV 36-38; Ap. XIV 15.
2) Cfr. sopra la nota 2 al § 8.
27.) Gesù vide dei bambini che stavano poppando. Egli disse ai suoi discepoli: - Questi bambini che stanno poppando sono simili a coloro che entrano nel Regno. Essi allora gli domandarono: - Se saremo piccoli, entreremo nel Regno?¹ Gesù rispose loro: - Quando farete in modo che due siano uno, e farete si che l'interno sia come l'esterno e l'esterno come l'interno, e l'alto come il basso, e quando farete del maschio e della femmina una cosa sola, cosicché il maschio non sia più maschio e la femmina non sia più femmina², e quando metterete un occhio al posto di un occhio e una mano al posto di una mano e un piede al posto di un piede, un immagine al posto di un immagine, allora entrerete³.
1) Mc. X 13-15; Mt. XIX 13-15; Lc. XVIII 13-17 e Mc. IX 35-37; Mt. XVIII 1-4; Lc. IX 46-48. Per il diverso concetto dei «bambini» confronta sopra la nota 1 al § 4.
2) Per capire questa prima parte del logion, che sviluppa il concetto di «perfezione» come unità degli opposti, occorre tener presente la dottrina gnostica emanazionistica. Dio, punto di origine e vertice di tutte le cose, si esprime attraverso «manifestazioni» (ipostasi) che sono formate a coppie (sizigie), ciascuna di un elemento maschile e di un elemento femminile, padre e madre della sizigia seguente. Dalle prime quattro coppie, spirituali, discendono, sempre a coppie, gli Eoni inferiori (decade e dodecade) fino a Psyche-Hule (Anima e Materia) che compongono l'Uomo terrestre. Ogni essere è quindi composto di elementi contrari, a coppie (alto e basso, esterno e interno, maschile e femminile) e la sua perfezione sarà solo nell'annullamento, o meglio nella fusione, di essi. Nell'affermazione «che il maschio non sia più maschio e la femmina non sia più femmina» è da riconoscere il concetto sublime del superamento dei problemi sessuali, lo stesso concetto che è espresso nel «neque nubent neque nubentur» di Mc. XII 25; Mt. XXII 30; Lc. XX 35. Nessun riferimento, invece, a Mc. X 6-8; Mt. XIX 5-6; ed Eph. V 31: «l'uomo... si unirà a sua moglie e i due diverranno una stessa carne» e nemmeno a Gal. III 28: «non c'è... né schiavo libero, né maschio né femmina, ecc.», che allude alla parità di tutti i fedeli di fronte a Dio.
3) È l'esemplificazione del riassorbimento della realtà fenomenica in Dio, secondo la dottrina platonica (cfr. sopra nota 2 del § 2 e nota 1 del § 3): quando al posto di ogni occhio, mano, piede corporeo vi sarà un occhio, una mano e un piede, pure «immagine» ideale, si sarà tornati nell'iperuranio, congiunti con la divinità, nella cui mente tutte queste apparenze hanno la loro vera realtà. Più grossolanamente 1Cor. XV 38, 40, 44 parla di corpo «spirituale» e «corpo terrestre», accettando la creazione in senso biblico.
28.) Gesù disse: - Io vi sceglierò uno fra mille e due fra diecimila, e si leveranno come una cosa sola¹.
1) Cfr. Mt. XXII 14; Jo. XV 16.
29.) I suoi discepoli dissero: - Mostraci il Luogo dove tu sei, poiché ci è necessario trovarlo¹. Egli rispose loro: - Chi ha orecchi, intenda²: se la luce esiste in un essere luminoso, allora esso illumina l'universo intero; ma esso non brilla, vi sono le tenebre³.
1) Cfr. Jo. XIV 4-6, dove è proprio Tommaso l'incredulo a dialogare con Gesù intorno al «Luogo» e alla «Via» per giungervi.
2) Cfr. sopra la nota 2 al § 8.
3) Perfettamente intonata alla domanda che gli è stata posta («Mostraci il Luogo dove tu sei») questa risposta di Gesù, se si tien conto dell'identità di significato tra «Luogo» e «Luce» per indicare la divinità nella sua collocazione e nella sua entità luminosa (cfr. sotto § 55). Gesù, emanazione di Dio-Luce, è egli stesso «l'Essere luminoso» (cfr Jo. VIII 12 e XII 46), è un'epifania (Hebr. I 3): ma se la luce da lui irradiante non illumina i discepoli, rimangono le tenebre (cfr. Ap. XXII 5; Eph. V 13; 2Cor. IV 6 e Jo. III 19). Un'analogia tra le espressioni del paragrafo di Tommaso e Lc. XI 33-36 (Mt. VI 22-23) ci permette di interpretare opportunamente la parabola della «lucerna e dell'occhio» (e non come di solito viene intesa, quale invito alla purezza), tanto più se la confrontiamo con Jo. V 35 dove si paragona Giovanni Battista alla «lampada che arde e illumina».
30.) Gesù disse: - Ama tuo fratello come la tua anima e vigila su di lui come sulla pupilla del tuo occhio¹.
1) Cfr. Mc. XII 31; Mt. XIX 19b; XXII 39; Lc. X 27b. Per la seconda parte del logion vedi Deut. XXXII 10 e Prov. VII 2.
31.) Gesù disse: - Tu vedi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, ma non vedi la trave che è nel tuo. Quando avrai levato la trave dal tuo occhio, allora potrai levare la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello¹.
1) Mc. VII 3-5 e Lc. VI 41-42.
32.) - Se non farete astinenza del mondo non troverete il Regno. Se non farete Sabato il Sabato, non vedrete il Padre¹.
1) Nella prima parte vi è la sollecitazione a rinunciare al mondo e ad aspirare al Regno come in Mt. VI 25, 33 e Lc. XII 22, 31; nella seconda parte l'invito a rispettare il giorno del Signore.
33.) Gesù disse: - Ho preso posto al centro dell'universo e nella carne mi sono manifestato a costoro¹. Ma li ho trovati tutti ubriachi: non ho trovato in mezzo a loro nemmeno uno che avesse sete. E l'anima mia si è addolorata per i figli dell'uomo, perché essi sono ciechi nel cuore, e poiché sono venuti al mondo nudi, essi cercano di uscire di nuovo nudi dal mondo. Ma ora essi sono ubriachi. Quando avranno smaltito il vino, allora si pentiranno².
1) 1Tim III 16. L'espressione «al centro dell'universo» indica la posizione astrale dell'eone Gesù che, nel simbolo grafico T, è il punto d'incontro tra la linea orizzontale (il «Luogo di Dio») e la verticale (le emanazioni), o nella croce X è al centro tra il mondo superiore e il nostro.
2) Cfr. soprattutto Lc. XXI 34.
34.) Gesù disse: - Se la carne è venuta nell'esistenza per opera dello spirito, è un miracolo; ma se lo spirito per opera della carne, questo è un miracolo di un miracolo¹. E io mi meraviglio di come una così grande ricchezza abbia preso dimora in tale povertà².
1) Cfr. Jo. III 5-8, in cui però il significato gnostico è meno accentuato. Tommaso vuol dire che è miracolosa la manifestazione sotto aspetto di uomo terrestre di un eone spirituale (Gesù), addirittura superiore al miracoloso, e quindi incredibile, che la materia generi lo spirito.
2) Sia Craveri che Doresse sono abbastanza concordi nel ritenere questa frase un commento del compilatore: «È meraviglioso che una così grande ricchezza (lo spirito) abbia preso dimora in tanta povertà (la materia)!»
35.) Gesù disse: - Dove ci sono tre dei, essi sono dei; dove sono due o uno, io sono con lui¹.
1) La seconda parte ricorda Mt. XVIII 20, ma la prima parte conferisce a tutta la sentenza un significato assai più complesso. Ci aiutano a capirla vari passi di Salmi Manichei e un commento di Efrem Siro in Concord. evang. XIV 24. «Uno solo» è un solitario, che si estranea dal mondo per cercare il Regno e Cristo è con lui; «due», se stanno insieme in concordia, rappresentano l'ultimo passo verso la perfezione dell'«unità» (cfr. § 12) e ciò dà loro la forza di spostare montagne (cfr. §§. 53 e 113); «tre», uniti insieme, realizzano la Chiesa perfetta: essi hanno ormai raggiunto la divinità degli eoni superiori, sono dèi essi stessi. Cfr. Ps. LXXXII 6.
36.) Gesù disse: - Nessun profeta è ben accolto nel suo paese, e un medico non opera guarigioni tra coloro che lo conoscono¹.
1) Mc. VI 4; Mt. XIII 57; Jo. IV 44, e soprattutto Lc. IV 23-24.
37.) Gesù disse: - Una città costruita su di un'alta montagna e fortificata non può cadere né essere nascosta¹.
1) Cfr. Mt. V 14b.
38.) Gesù disse: - Ciò che tu udirai col tuo orecchio e con l'altro orecchio, proclamalo dai tetti!¹ Infatti nessuno accende una lampada per metterla sotto un moggio o in un luogo nascosto, ma la mette in un candelabro, in modo che tutti quelli che entrano ed escono possano vedere la luce².
1) Cfr. Mt. X 27 e Lc. XII 3.
2) Mc. IV 21; Mt. V 15; Lc VIII 16 e XI 33.
39.) Gesù disse: - Se un cieco conduce un altro cieco cadono ambedue in un fosso¹.
1) Cfr. Mt. XV 14 e Lc. VI 39.
40.) Gesù disse: - Non è possibile che qualcuno entri nella casa del forte e che gli faccia violenza, a meno che gli leghi le mani. Allora svaligerà la casa¹.
1) Cfr. Mc. III 27; Mt. XII 29 (Lc. XI 21-22).
41.) Gesù disse: - Non datevi pensiero dal mattino alla sera e dalla sera al mattino di che cosa indosserete¹.
1) Cfr. Mt. VI 25; Lc. XII 22. Ma qui il senso è diverso: non preoccuparsi delle apparenze esteriori, non prendersi troppa cura del mondo; il corpo è soltanto l'involucro imperfetto ed imperituro dell'anima.
42.) I discepoli dissero: - Quando ti manifesterai a noi, e quando ti vedremo?¹ Gesù rispose: - Quando vi spoglierete senza provare vergogna, e vi toglierete gli abiti e li deporrete ai vostri piedi come i bambini e li calpesterete. Allora vedrete il Figlio dell'Essere Vivente e non avrete paura².
1) Jo. XIV 22.
2) I «perfetti» godranno della visione del Logos nella sua vera «immagine» di eone spirituale («Figlio dell'Essere Vivente») quando si saranno spogliati della loro materialità, senza nessuna preoccupazione per il corpo. Per il confronto con l'innocenza dei bambini, cfr. Gen. II 25 e III 7 in cui si accenna al mito di Adamo ed Eva, nudi senza vergogna finché erano innocenti e puri, costretti a coprirsi con la foglia di fico dopo la conoscenza del peccato.
43.) Gesù disse: - Molte volte voi avete desiderato di ascoltare queste parole che io vi dico, e non avete nessun altro da cui udirle. Verranno i giorni in cui mi cercherete e non mi troverete¹.
1) Cfr. Lc. XVII 22; Jo. VII 34 (VIII 21; XIII 33).
44.) Gesù disse: - I farisei e gli scribi hanno ricevuto le chiavi della conoscenza, ma essi le hanno nascoste: non hanno saputo entrare essi stessi, né hanno lasciato entrare quelli che lo desideravano¹. Ma voi siate astuti come i serpenti e puri come le colombe².
1) Cfr. Mt. XXIII 13 e specialmente Lc. XI 52 in cui ricorre la stessa espressione: «le chiavi della conoscenza».
2) Cfr. Mt. X 16 in cui però la sentenza, che in Tommaso è una regola di condotta per chi è nella via della gnosi (acutezza di mente e purezza di costumi), ha (in Matteo) il carattere di una massima (poco confacente agli insegnamenti di Gesù) consigliante prudenza e astuzia onde evitare condanne.
45.) Gesù disse: - Un ceppo di vite è stato piantato fuori del Padre, e poiché esso non ha attecchito sarà strappato dalle radici e perirà¹.
1) Cfr. Mt. VII 19; XV 13 e soprattutto Jo. XV 1-6.
46.) Gesù disse: - A chi ha verrà dato, ma a chi non ha verrà tolto anche il poco che possiede¹.
1) Cfr. Mt. XIII 12: Lc. VIII 18. Con diverso significato la sentenza è stata poi messa a conclusione della parabola delle «mine» (Mt. XXV 29; Lc. XIX 26) e con altro significato ancora è in Mc. IV 25.
47.) Gesù disse: - Siate viandanti!¹
1) L. Moraldi traduce «Siate transeunti!».
Esortazione ad avviarsi per la via della gnosi. Per Tommaso l'uomo perfetto è il «solitario», qui sembra sia presente la condizione sociale del predicatore itinerante. La solitudine consiste soprattutto nella separazione dalla famiglia e nell'assenza di vincoli terreni, poiché l'uomo appartiene originariamente al cielo. Sperimentando ora la prigionia del corpo, la sua anima deve cercare il dialogo col cielo. È anche implicito il concetto dell'homo viator come in Hebr. XI 13b-16.
48) I suoi discepoli gli domandarono: - Chi sei tu che ci dici queste cose? - Da ciò che vi dico non riconoscete chi sono?¹ In verità siete diventati simili ai Giudei: essi infatti o amano l'albero e ne detestano il frutto, o amano il frutto e detestano l'albero².
1) Anche in Jo. VIII 25 la medesima perplessità dei discepoli: «Chi sei tu?» Lo stesso versetto di Giovanni dà, in forma affermativa, la risposta che Tommaso esprime come interrogazione retorica: «Sono per l'appunto quello che vi sto dicendo».
2) Legata com'è alle parole precedenti, la massima non può che riferirsi all'incoerenza dei Giudei i quali, pur amando Dio (l'albero), non riconoscono che Gesù ne sia il Figlio (frutto), oppure, pur apprezzando le opere di Gesù non lo ritengono Figlio di Dio.
49) Gesù disse: - Chiunque bestemmia contro il Padre, gli sarà perdonato, e chiunque bestemmia contro il Figlio, gli sarà perdonato; ma chi bestemmia contro lo Spirito non sarà mai perdonato, né sulla terra né in cielo¹.
1) Mc. III 28-29; Mt. XII 31-32; Lc. XII 10. Ma solo l'ultimo è vicino al concetto di Tommaso, a quanto pare dal versetto che precede immediatamente queste parole nel suo Vangelo: «Chi mi avrà rinnegato davanti agli uomini, ecc.» (Lc. XII 9).
50.) Gesù disse: - Non si raccoglie uva dai rovi e non si raccolgono fichi dagli spini: essi non danno frutto. L'uomo buono dal suo forziere trae fuori cose buone; l'uomo malvagio dal cattivo forziere che è nel suo cuore ne trae fuori di cattive e ne dice di cattive: poiché cose cattive egli ricava dall'abbondanza che c'è nel suo cuore¹.
1) Lc. VI 44-45 conserva in forma quasi identica questo logion di Gesù, e nello stesso ordine. Matteo lo ha spezzettato, utilizzando ciascun moncone a scopi diversi (VII 16-17; XII 35; XII 34b).
51.) Gesù disse: - Da Adamo fino a Giovanni Battista non c'è stato nessuno, tra coloro che sono nati da donna, più grande di Giovanni Battista. Ma, affinché gli occhi non si ingannino, io ho però detto che chiunque tra di voi si fa piccolo conoscerà il Regno e diventerà più grande di Giovanni Battista¹.
1) Mt. XI 11; Lc. VII 28. Secondo alcuni (Craveri in primis) l'aggiunta di Tommaso: «affinché gli occhi non si ingannino» dovrebbe significare: «affinché non vi fermiate alle apparenze e riteniate che egli fosse il Logos atteso» (cfr. Jo. I 19-23).
52.) Gesù disse: - È impossibile per un uomo cavalcare due cavalli e tendere due archi, ed è impossibile per un servo servire due padroni: altrimenti egli rispetterà l'uno e sarà insolente con l'altro. Nessun uomo beve vino vecchio e contemporaneamente desidera bere vino nuovo; e non si versa vino nuovo in otri vecchi, per timore che essi scoppino, né si mette vino vecchio in otri nuovi, perché essi non lo guastino. E non si cuce una toppa vecchia su di un vestito nuovo, perché si produrrebbe uno strappo¹.
1) Il paragrafo ha ancora attinenza con quanto precede: un'eco della polemica tra i mandei, seguaci di Giovanni Battista, e i seguaci di Gesù. Anche nei sinottici Mc. II 21-22; Mt. IX 16-17 e Lc. V 36-38 (39), quella che costituisce la seconda parte di questo paragrafo («vino negli otri, toppa nel vestito») riguarda tale polemica. La prima parte («servire due padroni») è stata invece spostata in Mt. VI 24 e Lc. XVI 13 a commentare l'impossibilità di seguire Dio e Mammona.
53.) Gesù disse: - Se due sono in pace tra di loro in una stessa casa, essi potranno dire a una montagna: «Spostati!», ed essa si sposterà¹.
1) Anche Mt. XVIII 19 dichiara la presenza della Chiesa dove «due sono d'accordo». L'espressione è invece utilizzata ad altri fini da Mc. III 25; Mt. XII 25 e Lc. XI 17. Quanto alla seconda parte del paragrafo («la fede che dà la forza di spostare montagne») cfr. Mt. XVII 20 e XXI 21; Mc. XI 23; Lc. XVII 6.
54.) Gesù disse: - Beati voi, solitari ed eletti, perché troverete il Regno! Infatti da esso voi siete usciti e in esso tornerete di nuovo¹.
1) Il paragrafo ripete i concetti esposti anche in altri punti di questo Vangelo: della perfezione («gli eletti») della solitudine e del ritorno all'anima, caduta nella materia, al mondo iperuranio. (Cfr. Jo. XIV 23).
55.) Gesù disse: - Se vi domandano: «Di dove siete venuti?», rispondete: «Siamo venuti dalla Luce, dove la luce si è originata da se stessa. Essa è sorta e si è manifestata nella nostra immagine»¹. Se vi domandano: «Che cosa siete voi?», rispondete: «Noi siamo i figli e gli eletti del Padre Vivente»². Se vi domandano: «Quale segno del vostro Padre è in voi?», rispondete loro: «È un movimento e una quiete»³.
1) Tutte le religioni uraniche, come il cristianesimo, identificano nel cielo luminoso il loro Dio. Secondo gli gnostici, nell'atto di manifestarsi, per emanazione, Dio (dimora della luce) diventa Luce (=illuminazione): Luce nata dalla Luce, Lumen de Lumine (cfr. 1Jo. I 5). Che poi le anime abbiano origine da questa Luce e in essa debbano tornare rientra nella dottrina neoplatonica delle emanazioni. Allo stato iniziale (prima di entrare nella materia) e allo stato finale (al loro ritorno nell'iperuranio) le anime sono pure «immagini» o «idee».
2) Cfr. Rom. IX 26 (=Os. I 10). Invece in Lc. XVI 8; Jo. XII 36; Eph. V 8; 1Tess V 5 si parla di «figli della Luce». Inoltre in Jo. XVII 14, 16 è detto degli apostoli («i perfetti»): «essi non sono di questo mondo».
3) Al concetto dell'Empireo come quiete e immobilità assoluta, segno di perfezione aliena da ogni perturbamento, si associa l'idea di Dio (che in esso ha sede e con esso si identifica) come Primo Motore. Le anime portano in sé, in quanto esistono, il segno di questo moto che le ha create e della quiete perfetta a cui aspirano di tornare. Sul concetto di «riposo in Dio» si veda Hebr. IV 1-11, che però deriva da Ps. XV 8-11.
56.) I discepoli gli dissero: - Quando verrà il riposo per coloro che sono morti, e quando verrà il nuovo mondo? - Ed egli disse loro: - Ciò che voi attendete è già venuto, ma voi non lo riconoscete¹.
1) La prima parte del paragrafo si ricollega a quanto precede. Per la seconda cfr. Jo. V 25-29, 43a e, per la somiglianza dei vocaboli, anche Mt. XVII 11-12.
57.) I discepoli gli dissero: - Ventiquattro profeti hanno parlato in Israele, ed essi tutti hanno parlato di te. Ed egli disse: - Voi avete dimenticato Colui che è vivo davanti a voi e avete parlato di morti!¹.
1) Cfr Jo. I 45; V 39-40.
58.) I discepoli gli dissero: - Può essere utile o no la circoncisione? - Ed egli disse loro: - Se fosse utile, il loro Padre li avrebbe generati circoncisi già dalla madre. Ma la sola circoncisione in ispirito è veramente utile¹.
1) Cfr. Rom II 25-29; 1Cor. VII 10; Gal. V 6; Col. II 11.
59.) Gesù disse: - Beati i poveri, perché vostro è il Regno dei Cieli!¹.
1) L'identità di questa beatitudine con quella di Lc. VI 20 conferma che tale doveva essere la formula originaria, e quella di Mt. V 3 «Beati i poveri di spirito» è un'alterazione posteriore, per cancellare ogni traccia di ebionismo.
60.) Gesù disse: - Colui che non odierà il padre e la madre non potrà divenire mio discepolo, e i suoi fratelli e le sue sorelle, e (non) prenderà la sua croce come me, non sarà degno di me¹.
1) Cfr. Mt. X 37-38; Lc. XIV 26-27 e anche Mc. VIII 34; Mt. XVI 24; Lc. IX 23.
61.) Gesù disse: - Colui che ha conosciuto il mondo ha trovato un cadavere, e chi ha trovato un cadavere, il mondo non è degno di lui¹.
1) L'anima umana è imprigionata nel corpo come in una tomba, da quando è scesa nella materia («ha conosciuto il mondo»), ma essendo spirituale non è degna di continuare a rimanere in essa. Cfr. Rom. VI 3-6 e VIII 5-11.
62.) Gesù disse: - Il Regno del Padre è simile a un uomo che getta il buon seme. Di notte è venuto il suo nemico e ha seminato zizzania in mezzo al buon seme. Ma l'uomo non ha loro permesso di strappare la zizzania. Ha detto loro: «Per timore che voi strappiate la zizzania e strappiate insieme anche il frumento». Poiché nel giorno della mietitura la zizzania sarà riconoscibile e si strappa e si brucia sul fuoco¹.
1) Cfr. Mt. XIII 24-30
63.) Gesù disse: - Beato l'uomo che ha sofferto: egli ha trovato la vita!¹
1) Questa beatitudine non si trova tra quelle dei sinottici; ma l'idea che la sofferenza sia una forma di purificazione è frequente nel cristianesimo.
64.) Gesù disse: - Volgete lo sguardo al Vivente, finché siete vivi, affinché non moriate e cerchiate di vederlo e non possiate vederlo!¹
1) Il «Vivente» è Gesù (cfr. l'Incipit) in quanto, come eone spirituale, non è «cadavere» nella materia. Anche il «vivi» riferito ai discepoli va preso in senso simbolico: essi sono già sulla via della perfezione e del distacco dalla materia, ma potrebbero ricadervi, se obliassero gli insegnamenti di Gesù.
65.) Un samaritano portava un agnello, andando in Giudea. Egli disse ai suoi discepoli: - Perché costui fa cosi riguardo all'agnello? - Essi gli dissero: - Perché egli lo ucciderà e lo mangerà. Ma egli disse loro: - Non lo mangerà finché è vivo, ma se lo avrà ucciso ed esso sarà divenuto cadavere. Essi dissero: - In nessun altro modo potrà farlo! - Ed egli disse loro: - Anche voi cercate dunque un posto per voi stessi nella Quiete, affinché non diventiate cadaveri e non siate mangiati¹.
1) La conclusione del paragrafo ci indica che esso va collegato al precedente: un'esortazione del Vivente perché i discepoli aspirino a Dio (la «Quiete») e non si lascino di nuovo seppellire nella materia. Di conseguenza la parabola del Samaritano e dell'agnello va intesa in questo senso: il Samaritano rappresenta la potenza del male, l'eone decaduto, il Principe di questo mondo (cfr. Jo. VIII 48) che non può far male a chi è «vivo» (l'agnello), lo divora invece se si impadronisce di lui, rendendolo cadavere. Sul simbolismo dell'agnello come discepolo di Gesù le testimonianze sono numerose: cfr. Mt. X 16 e Lc. X 3 («come agnelli tra i lupi»); Mt. XVIII 12-14 e Lc. XV 4-7 («la pecorella smarrita»), ecc.
66.) Gesù disse: - Due riposeranno sopra un letto: uno morirà, l'altro vivrà¹.
1) Lc. XVII 34 e per analogia di concetto Mt. XXIV 40-41.
67.) Disse Salomè: - Chi se tu, uomo, e di chi sei (figlio)?, tu che hai preso posto nel mio giaciglio e mangi alla mia tavola?¹ Gesù le disse: - Io sono Colui che viene da Colui che mi è uguale: quello che mi è dato (è) delle cose di mio Padre². - Io sono tua discepola!³ - Per questo io dico: chi si troverà Uno sarà inondato di luce, chi sarà diviso verrà avvolto nelle tenebre4.
1) Che sia una donna a interrogare Gesù non è una novità nel Vangelo di Tommaso (cfr. § 24). Una Salomè al seguito di Gesù è ricordata in Mc. XV 40 e XVI 1: forse la stessa che Mt. XX 20 sgg. e XXVII 56 indicano come madre dei fratelli Zebedei. Molto più di frequente Salomè, discepola di Gesù, è nominata negli apocrifi (Vangelo degli Egiziani, Pistis Sophia, Vangelo di Mani). Epifanio, Haer. 78, 8 e Ancor. 60, chiama con questo nome una delle sorelle di Gesù. Qui l'argomento del paragrafo è, come ai §§. 27, 28, 35 e 113, l'invito all'unità, e specialmente, come al § 53, la dichiarazione della forza che dà la fede, «se due sono in pace tra di loro», condizione qui simboleggiata dal «dormire nello stesso giaciglio e mangiare alla stessa tavola».
2) Cfr. Mt. XI 27; Lc. X 22; Jo. III 34-35; V 19-20; VI 38-39; VIII 28-29; XII 49; XV 24; XVII 7 e in particolare, per il loro concetto di identità fra Dio e Gesù, Jo. X 30 e XIV 10.
3) Ricorda la professione di fede di Maria di Bethania in Jo. XI 27.
4) Cfr. §§. 27 e 29.
68.) Gesù disse: - Io rivelo i miei misteri a coloro che sono degni dei miei misteri¹. Quello che fa la tua destra, lo ignori la tua sinistra².
1) Cfr. 1Cor. II 6-8; 2Cor. XII 4b; Col. I 26.
2) Cfr. Mt. VI 3. Ma qui non è un'esortazione a fare l'elemosina «in segreto», bensí a mantenere il segreto dei misteri rivelati.
69.) Gesù disse: - C'era un uomo ricco che aveva molti averi. Egli disse: «Userò dei miei averi per seminare e mietere e piantare alberi e riempire i granai di raccolto, affinché io non manchi di nulla». Queste cose egli pensava in cuor suo. Ma quella notte egli morí¹. Chi ha orecchi per intendere intenda!²
1) Lc. XII 16-21
2) Cfr. sopra, la nota 2 del § 8
70.) Gesù disse: - Un uomo aveva degli ospiti, e quando ebbe preparato il banchetto mandò il suo servo a chiamare gli ospiti. Questi andò dal primo e gli disse: «Il mio padrone ti invita». Gli fu risposto: «Ho delle riscossioni da fare da alcuni mercanti; essi verranno da me questa sera ed io dovrò dar loro delle ordinazioni. Prego di essere scusato per il banchetto». Andò da un altro e gli disse: «Il mio padrone ti ha invitato». Gli rispose: «Ho comperato una casa e ho bisogno di una giornata. Non avrò tempo». Andò da un altro e gli disse: «Il mio padrone ti invita». Gli rispose: «Un mio amico si sposa e io devo preparare il convito. Non mi sarà possibile venire. Prego di essere scusato per il banchetto». Andò da un altro e gli disse: «Il mio padrone ti invita». Gli rispose: «Ho comprato un terreno e devo andare a riscuotere la rendita. Non potrò venire. Prego di essere scusato». Il servo tornò e disse al padrone: « Coloro che hai invitato al banchetto si sono scusati». Il padrone disse al servo: «Va' fuori per le strade e conduci qui quelli che troverai, affinché pranzino». I compratori e i mercanti non entreranno nel Luogo di mio Padre!¹
1) Variante della parabola «del banchetto», di Lc. XIV 16-24 e Mt. XXII 2-10.
71.) Egli disse: - Un uomo valente possedeva una vigna. Costui l'affidò ad alcuni contadini perché la lavorassero ed egli ne ricevesse il frutto. Mandò il suo servo affinché i contadini gli consegnassero il raccolto della vigna. Ma esse afferrarono il servo, lo percossero, e per poco non lo uccisero. Il servo tornò e riferì la cosa al padrone. Egli disse: «Forse non lo hanno riconosciuto». Mandò un altro servo, ma i contadini percossero anche quello. Allora il padrone mandò suo figlio, dicendo: «Senza dubbio rispetteranno mio figlio!» Ma appena quei contadini conobbero che egli era l'erede della vigna, lo afferrarono e lo uccisero¹. Chi ha orecchi per intendere intenda!²
1) I simboli della parabola «dei vignaioli» sono come in Mc. XII 1-8; Mt. XXI 33-41; Lc. XX 9-16: Dio (il padrone), i profeti (i servi), Gesù (il figlio), i Giudei (i vignaioli). Ma qui manca la conclusione che è nei sinottici: la vendetta di Dio.
2) Cfr. sopra, la nota 2 del § 8
72.) Gesù disse: - Mostrami la pietra che i costruttori hanno scartata: essa è la pietra angolare!¹
1) La citazione biblica (Ps. CXVIII 22) anche nei sinottici segue immediatamente la parabola dei vignaioli ribelli.
73.) Gesù disse: - Colui che conosce tutto, ma ignora se stesso, è privo di ogni cosa¹.
1) È da confrontare con Mc. VIII 36; Mt. XVI 26, e Lc. IX 25: «Che giova all'uomo, se dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde l'anima sua?» Ma qui c'è la concezione gnostica della conoscenza di se stessi come primo grado della perfezione (cfr. § 3)
74.) Gesù disse: - Beati voi quando siete odiati e perseguitati, perché non si troverà il Luogo dove perseguitarvi!¹
1) Cfr. Mt. V 11-12; Lc. VI 22-23. Qui non si notano allusioni alle persecuzioni politiche del cristianesimo, e pare più convincente la ragione della beatitudine: non un compenso per le sofferenze (e la consolazione che anche altri sono stati perseguitati), ma l'assunzione presso Dio («il Luogo») tramite la sofferenza stessa, come mezzo di purificazione (cfr. § 63), dove i persecutori non potranno giungere.
75.) Gesù disse: - Beati coloro che sono stati perseguitati in cuor loro! Essi sono quelli che hanno veramente conosciuto il Padre¹.
1) L'espressione: «in cuor loro» distingue questi perseguitati dai precedenti: coloro che si tormentano da se stessi «per amore di giustizia» come in Mt. V 10.
76.) - Beati coloro che sono affamati, perché il loro ventre sarà saziato a volontà!¹
1) Mt. V 6; Lc. VI 21. Anche qui, come al § 59, sembra originale questa formula, identica a quella lucana, e non quella di Matteo.
77.) Gesù disse: - Quando voi dovrete mostrare quello che possedete dentro di voi, ciò che avete vi salverà; ma se non lo possedete dentro di voi, ciò che non avete vi perderà¹.
1) Se i discepoli potranno dimostrare di aver raggiunto la gnosi, essi saranno «perfetti», in caso contrario (il caso di una fede esteriore, fatta solo di parole), perderanno la salvezza.
78.) Gesù disse: - Io distruggerò questo Tempio e nessuno potrà ricostruirlo di nuovo!¹
1) Il versetto di Tommaso conferma che anche in Mc. XIV 58 (XII 2); Mt. XXVI 61 (XXIV 2); Atti VI 14 si allude al proposito di Gesù di abolire il culto ebraico (identificato nel Tempio) e che è un'illazione inaccettabile quella di Jo. II 21 (19) che Gesù alludesse «al proprio corpo».
79.) Un uomo gli disse: - Parla ai miei fratelli, affinché dividano con me i beni di mio padre! - Egli rispose: - O uomo, chi ha fatto di me uno che divide? - E rivoltosi ai suoi discepoli, disse loro: - Io non sono uno che divide, no certamente!¹
1) Cfr. Lc. XII 13-14. Può darsi che lo spunto sia stato realmente, come in Luca, l'ingenua speranza di un contadino che Gesù, il quale parla di giustizia per i poveri e inveisce contro i ricchi, possa riparare il torto che egli patisce. Ma mentre in Luca l'episodio serve di spunto per affermare la vanità dei beni terreni, qui in Tommaso se ne dà un'interpretazione gnostica: esigenza di superare ogni divisione e tendere all'unità.
80.) Gesù disse: - La messe è grande davvero, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il Signore perché mandi operai nella messe¹.
1) Mt. IX 37-38; Lc. X 2.
81.) Egli disse: - Signore, molti sono intorno al pozzo, ma nessuno è dentro il pozzo¹.
1) Non è chiaro se questa sentenza abbia un significato analogo a quello del paragrafo precedente (molto il lavoro da fare dentro il pozzo, ma pochi che si prestano) o a quello che segue (molti i chiamati, pochi gli eletti). Origene, Contra Cels. VIII 16, lo cita, attribuendolo agli gnostici ofiti, ma senza darne commento.
82.) Gesù disse: - Molti si soffermano fuori della porta, ma soltanto i solitari entreranno nella camera nuziale¹.
1) Richiama Mt. XXII 14, che è appunto in appendice alla parabola del «banchetto nuziale», e anche Mt. XXV 10. (Per un più complesso sviluppo del concetto di "camera nuziale", cfr. il Vangelo di Filippo, §§ 61, 66-68, 73, 80, 82 ecc.).
83.) Gesù disse: - Il Regno del Padre è simile ad un uomo, un negoziante, che possedeva della merce e ha trovato una perla. Questo negoziante era saggio: ha venduto la merce e ha comprato quell'unica perla¹. Anche voi cercate quel tesoro che non perisce, ma che resta, a cui la tigna non si accosta, per divorarlo, e che il verme non intacca².
1) Cfr. Mt. XIII 45-46, in cui la parabola è inserita tra quella del «tesoro nascosto in un campo» (che Tommaso riporterà più avanti) e quella della «rete» (che Tommaso ha già riportato al § 8).
2) Mt. VI 19-20; Lc. XII 33.
84.) Gesù disse: - Io sono la Luce: quella che sta sopra ogni cosa; io sono il Tutto: il Tutto è uscito da me e il Tutto è ritornato in me¹. Fendi il legno, e io sono là; solleva la pietra e là mi troverai².
1) Cfr. Col. I 19; II 9. Mantenendo il confronto di Dio con la Luce, Dio è la sorgente di luminosità che irradia in ogni direzione, senza che si esaurisca la sua infinita pienezza.
2) Affermazione dell'onnipresenza di Dio, non in senso panteistico, ma in armonia con quanto detto prima: ogni apparenza fenomenica è riflesso della sua luce.
85.) Gesù disse: - Perché siete usciti nel deserto? Pere vedere una canna agitata dal vento? Per vedere un uomo avvolto in morbide vesti? Ecco, sono i vostri re e i vostri principi che si avvolgono in morbide vesti; ma essi non conosceranno la Verità¹.
1) Cfr. Mt. XI 7-8 e Lc. VII 24-25, a cui segue l'elogio di Giovanni Battista, già riportato al p. 51.
86.) Una donna si rivolse a lui dalla folla: - Beato il ventre che ti ha portato e il seno che ti ha nutrito! - Egli rispose: - Beati coloro che hanno ascoltato la parola del Padre e l'hanno osservata in verità!¹ Verranno infatti giorni in cui direte: "Beato il ventre che non ha generato ed il seno che non ha allattato!"²
1) Lc. XI 27-28.
2) Lc. XXIII 29 (Mc. XIII 17; Mt. XXIV 19; Lc. XXI 23). Ma qui si allude alla perfezione del Regno, quando non vi saranno più problemi di sesso e di procreazione (cfr. nota 2 del § 27)
87.) Gesù disse: - Colui che ha conosciuto il mondo ha trovato un corpo, e chi ha trovato un corpo, il mondo non è degno di lui¹.
1) Cfr. § 61
88.) Gesù disse: - Colui che è diventato ricco, regni, e colui che ha il potere, vi rinunci!¹
1) Si nota una contrapposizione tra la "ricchezza" come acquisizione della gnosi, che permette di giungere al dominio ("regno") sulla materia (confronta § 2) e il "potere" terreno, la "sapienza secondo la carne", come la chiama Paolo (1Cor. I 26), a cui occorre rinunciare.
89.) Gesù disse: - Colui che è vicino a me è vicino al Fuoco, e colui che è lontano da me è lontano dal Regno¹.
1) Il vocabolo "Fuoco" è sinonimo di "Luce" (cfr. nota 3 §29). D'altra parte il paragone di Dio con il fuoco era già familiare all'ebraismo: cfr. Ex. III 2; XIX 18; Deut. IX 3; Ez. I 27-28, ecc.
90.) Gesù disse: - Le immagini si mostrano all'uomo, ma la luce che è dentro di esse è celata nell'immagine della Luce del Padre: egli si manifesterà e la sua immagine sarà circonfusa di luce¹.
1) Non è altro che la dottrina platonica della realtà fenomenica come copia delle idee o "immagini" la cui vera essenza è in Dio (cfr. nota 3 §27). La luce che rivela tali immagini, permettendo che siano vedute dall'uomo, ha la sua sorgente in Dio, e quando si giungerà alla presenza di Dio non si scorgeranno più quelle singole apparenze, ma un'unica Luce abbagliante, che tutte le compendia. Cfr. Hebr. XI 3.
91.) Gesù disse: - Quando vedete le vostre immagini, voi gioite; ma quando vedrete le vostre immagini che sono entrate nell'esistenza prima di voi, e né muoiono né si manifestano, quale meraviglia dovrete sostenere!¹
1) È un corollario del paragrafo precedente. Cfr. 1Cor. XIII 12.
92.) Gesù disse: - Adamo è stato generato da una grande Potenza e da una grande Ricchezza, ma non è divenuto degno di voi. Infatti, se egli fosse stato degno, non sarebbe morto¹.
1) La concezione gnostica dell'uomo concorda in gran parte con quella biblica: Adamo (in ebraico adam significa uomo), emanazione del Pensiero di Dio, è caduto nella materia (mito biblico della caccia dall'Eden) ed è divenuto soggetto alla morte fisica. Ma l'antropologia gnostica è anche più complessa: l'Adamo diretta ipostasi di Dio è l'Adamo celeste o astrale, che è perciò il "modello" o "l'immagine" - per usare il linguaggio di Tommaso - dell'Adamo terrestre, cioè dei singoli individui umani: esso si realizzerà quando gli esseri umani parziali, soggetti ora alla corruzione, saranno riuniti in un'unica "immagine" spirituale. La concezione gnostica dei due Adami è accolta anche da Paolo, Rom. V 12-21; 1Cor. XV 45-49, solo che egli, ponendosi dal punto di vista della manifestazione storica, chiama "primo Adamo" l'Adamo terrestre e "secondo Adamo" quello astrale, che egli identifica in Gesù Cristo.
93.) Gesù disse: - Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli hanno i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha posto dove reclinare il capo e riposare!¹
1) Mt. VIII 20; Lc. IX 58.
94.) Gesù disse: - Infelice il corpo che è soggetto ad un corpo, e infelice l'anima che è soggetta a tutti e due!¹
1) Doresse accosta questo loghion a Mt. VIII 21 e Lc. IX 59, che infatti seguono immediatamente, come qui, il versetto sopra riportato, e quindi intende: il vivo (primo corpo) che si preoccupa di seppellire un morto (secondo corpo) è anch'egli un morto.
Secondo Craveri, invece, è da vedere un concetto simile a quello del § 119: infelice è l'uomo fisico (primo corpo) schiavo della materia (secondo corpo) e infelice l'anima imprigionata nel corpo e nella materia e impedita di uscirne dalla debolezza e peccaminosità di essi.
95.) Gesù disse: - Gli angeli e i profeti vengono da voi e vi danno ciò che vi spetta. Anche voi offrite loro quello che avete nelle vostre mani, e chiedetevi: "Quando verranno a prendere quello che è loro?"¹
1) Cfr. Mt. XVI 27: "Il Figlio dell'uomo verrà coi suoi angeli e renderà a ciascuno secondo l'opera sua".
96.) Gesù disse: - Perché lavate l'esterno della tazza? Non pensate che Colui che ha fatto l'interno è anche Colui che ha fatto l'esterno?¹
1) Cfr. Mt. XXIII 25-26 e Lc. XI 39-40. Ma qui la sentenza è un ammonimento a trascurare le apparenze esteriori per preoccuparsi della salvezza spirituale.
97.) Gesù disse: - Venite a me, perché leggero è il mio giogo e dolce la mia autorità, e troverete la Quiete per voi stessi!¹
1) Concetto analogo in Mt. XI 28-30.
98.) Essi gli dissero: - Dicci chi sei tu, affinché noi possiamo credere in te¹. Egli rispose loro: - Voi scrutate il cielo e la terra, ma colui che vi sta davanti non lo conoscete e non siete capaci di scrutare questo segno².
1) Jo. VI 30.
2) La stessa risposta, più circostanziata, in Mt. XVI 3 e Lc. XII 56 a coloro che chiedono a Gesù un "segno" che provi la verità delle sue affermazioni.
99.) Gesù disse: - Cercate e troverete!¹ Ma le cose su cui mi avete interrogato in questi giorni, e che io non vi ho ancora dette, ve le voglio dire adesso, affinché non me le chiediate più².
1) Cfr. nota 1 § 2
2) Per un concetto affine, cfr. § 43.
100.) - Non date ciò che è sacro ai cani, perché essi non lo trascinino sul letamaio, e non gettate le perle ai porci, perché essi non le facciano [...]¹.
1) Una sentenza simile è in Mt. VII 6, ma isolata, senza comprensibile riferimento né a ciò che precede né a ciò che segue. Qui, invece, è legata al paragrafo che precede e vuol essere un'esortazione a non rivelare i misteri dell'iniziazione a coloro che ancora non ne sono degni. Cfr. §§ 68 e 46.
101.) Gesù disse: - Colui che cerca troverà, e a colui che bussa sarà aperto¹.
1) Cfr. Mt. VII 7-8; Lc. XI 9-10.
102.) Se avete denaro non datelo ad usura, ma a colui dal quale non lo riavrete più¹.
1) Un suggerimento alla carità e alla generosità disinteressata, come in Mt. V 42 e Lc. VI 30, 34.
103.) Gesù disse: - Il Regno del Padre è simile a una donna che ha messo un po' di lievito in tre misure di farina e ne ha fatti dei grossi pani¹. Chi ha orecchi, intenda!²
1) Mt. XIII 33; Lc. XIII 20-21.
2) Cfr. nota 2 del § 8.
104.) Gesù disse: - Il Regno del Padre è simile a una donna che portava un vaso pieno di farina, camminando per una lunga strada, e il manico del vaso si è rotto, la farina si è versata dietro di lei, lungo la strada. Essa non se n'è accorta e non vi ha posto rimedio. Giunta a casa ha posato il vaso e l'ha trovato vuoto¹.
1) La parabola, che manca nei sinottici, forse vuol alludere alla Potenza estensiva del Regno (si diffonde insensibilmente come la farina perduta lungo la via dalla donna), mentre quella precedente ne indicava la potenza intensiva (un pizzico di lievito che fa crescere la farina).
105.) Gesù disse: - Il Regno del Padre è simile ad un uomo che vuole uccidere un personaggio potente. Nella sua casa egli ha sguainato la spada e l'ha conficcata nel muro, per controllare quanto sapeva compiere la sua mano. Poi ha ucciso il potente¹.
1) L'esempio scelto non è molto felice, ma la parabola vuol essere un ammonimento a tenersi pronti, anzi a prepararsi con la pratica della virtù, all'avvento del Regno.
106.) I discepoli gli dissero: - I tuoi fratelli e tua madre sono lì fuori. Egli disse loro: - Coloro che sono qui, e che fanno la volontà di mio Padre, essi sono miei fratelli e mia madre¹: sono essi che entreranno nel Regno di mio Padre.
1) Mc. III 32-35; Mt. XII 47-50; Lc. VIII 20-21.
107.) Mostrarono a Gesù una moneta d'oro e gli dissero: - Gli uomini di Cesare ci chiedono le tasse. Egli disse loro: - Date a Cesare ciò che è di Cesare, date a Dio ciò che è di Dio, e date a me ciò che è mio¹.
1) Cfr. Mc. XII 14-17; Mt. XXII 16-22; XX 21-25.
108.) - Chi non odia, come me, suo padre e sua madre, non potrà essere mio discepolo; e chi non ama, come me, suo Padre e sua Madre non potrà essere mio discepolo. Infatti mia madre [...] ma una vera Madre mi ha dato alla vita¹.
1) Solo la prima proposizione ("Chi non odia, ecc.") ha riscontro in Mt. X 37; Lc. XIV 26 (Mc. X 29; Mt. XIX 29; Lc. XVIII 29) e, qui in Tommaso, già al § 60. Per il resto, sembra occorra fare una distinzione (che Craveri mette in evidenza mediante l'uso delle maiuscole e delle minuscole) fra "padre" e "madre" secondo la carne e "Padre" e "Madre" spirituali. Bisogna infatti tener presente che, secondo lo gnosticismo, le ipostasi di Dio (cfr. nota 2 § 27) sono a coppie (maschio e femmina, padre e madre): l'amore per questi "genitori" comporta naturalmente non-amore per i genitori terreni.
109.) Gesù disse: - Guai ai farisei! Perché essi sono simili a un cane sdraiato nella mangiatoia dei buoi, il quale né mangia lui né lascia mangiare i buoi¹.
1) Cfr. § 44 e nota 1 § 44.
110.) Gesù disse: - Beato l'uomo che sa da quale parte i ladri hanno intenzione di entrare: perché così egli può levarsi e radunare la sua [...] e cingersi i fianchi prima che essi vengano¹.
1) Cfr. § 25.
111.) Essi dissero: - Orsù! Oggi preghiamo e facciamo digiuno! - Gesù disse: - Qual'è dunque il peccato che io ho commesso e in che cosa ho mancato? Ma quando lo sposo esce dalla camera nuziale, allora si deve digiunare e pregare!¹
1) Cfr. §§ 6 e 15; Mt. IX 15; Lc. V 34-35.
112.) Gesù disse: - Chi riconosce il padre e la madre verrà chiamato figlio di meretrice¹.
1) Ribadisce, brutalmente, il giudizio negativo, già pronunciato al § 108, su chi, troppo legato ad affetti terreni, è lontano dalla salvezza.
113.) Gesù disse: - Quando di due farete uno solo, diventerete figli dell'Uomo, e se direte: "Montagna spostati!", quella si sposterà¹.
1) Cfr. § 53 e nota 1 § 35
114.) Gesù disse: - Il Regno è simile ad un pastore che aveva cento pecore. Una di esse, la più grande, si è smarrita. Egli ha lasciato le novantanove e ha cercato quella sola, finché l'ha trovata. Essendosi stancato, ha detto alla pecora: "Io ti amo più delle novantanove!"¹
1) Mt. XVIII 12-13 e Lc. XV 3-6. Ireneo, Contra haer. I 16, 2 e II 24, 6 dice che la pecora smarrita rappresenta "l'eone errante", trovato il quale si passa dalla sinistra imperfetta alla destra perfetta. Infatti era usanza antica contare i numeri fino a 99 con le dita della mano sinistra e quindi servirsi della destra, a partire dal 100, numero perfetto (cfr. Vangelo della Verità § 23).
115.) Gesù disse: - Colui che berrà dalla mia bocca diventerà come me, nello stesso modo che io diventerò come lui, e le cose nascoste gli saranno rivelate¹.
1) Qui è prospettata la conclusione dell'ascesi gnostica: quando il discepolo avrà attinto la perfezione, egli e l'eone spirituale Gesù saranno una cosa sola, cioè avranno raggiunto l'Unità in Dio e non esisteranno più segreti da scoprire.
116.) Gesù disse: - Il Regno è simile a un uomo che aveva nel campo un tesoro e non lo sapeva. Quando è morto l'ha lasciato al figlio. E il figlio non sapeva, e avuto il campo, l'ha venduto. E colui che lo ha comprato è uscito ad ararlo e ha trovato il tesoro, e ha cominciato a dar denaro in prestito a chi lo voleva¹.
1) Cfr. Mt. XIII 44.
117.) Gesù disse: - Chi ha conosciuto il mondo ed è diventato ricco, rinunci al mondo!¹
1) Riprende ed unifica ciò che aveva detto ai §§ 61, 87, 88.
118.) Gesù disse: - I cieli si accartocceranno¹ e la terra sarà spalancata davanti a voi, ma colui che vive nel Vivente non vedrà la morte². Infatti Gesù ha detto: "Chi trova se stesso, il mondo non è degno di lui"³.
1) Cfr. Is. XXXIV 4; Ap. VI 14; Hebr. I 12; Mc. XIII 25; Mt. XXIV 29; Lc. XXI 26.
2) Cfr. § 11 e note 1, 2 del § 11.
3) Il loghion è curiosamente inserito nel discorso diretto di Gesù, pur introdotto dalla solita formula del compilatore "Gesù ha detto". Ma di una svista del genere non sono immuni nemmeno i sinottici: si veda il "chi legge faccia attenzione" di Mt. XXIV 15 introdotto proprio nel discorso escatologico di Gesù, in cui vi sono concetti affini a quelli di questo paragrafo e del § 120. La coincidenza non può essere casuale, ma denuncia una fonte comune per Matteo e per Tommaso. Quanto al contenuto del logion cfr. i §§ 1, 3 (ala fine), 61, 87-88.
119.) Gesù disse: - Guai alla carne che è soggetta all'anima e guai all'anima che è soggetta alla carne¹.
1) Cfr. § 94.
120.) I suoi discepoli gli dissero: - Quando verrà il Regno? - Verrà quando non lo si aspetta. E non si dirà: "Eccolo, è qui!" o "Eccolo, è là!"¹. Ma il Regno del Padre è sparso sopra la terra e gli uomini non lo vedono².
1) Mc. XIII 21; Mt. XXIV 23; Lc. XVII 23.
2) Cfr. § 3
121.) Simone Pietro disse loro: - Maria si allontani di mezzo a noi, perché le donne non sono degne della Vita! - Gesù disse: - Ecco, io la trarrò a me in modo da fare anche di lei un maschio, affinché anch'essa possa diventare uno spirito vivo simile a voi maschi. Perché ogni donna che diventerà maschio entrerà nel Regno dei Cieli¹.
1) Nel § 27, Tommaso ha già indicato la "perfezione" nell'annullamento dei contrari (alto e basso, esterno e interno, maschile e femminile), che costituiscono l'aspetto fenomenico della creazione, e nel loro assorbimento in un'"immagine" astratta. Qui dà un ulteriore sviluppo della dottrina, con riguardo all'opposizione dei sessi tra uomo e donna. L'Anthropos celeste, modello dell'umanità, è maschile, a somiglianza dell'Uno da cui emana, quindi il ritorno in esso comporta l'annullamento della femminilità. Questa concezione androgina, che risale al mito platonico dell'anima divenuta femminile per desiderio passionale, cadendo nella materia, non è nemmeno distante dal mito biblico della creazione di Eva dalla costola di Adamo e della sua responsabilità della caduta di Adamo nel peccato.
Fonte: srs di Marcello Craveri; da Agrapha
IL VANGELO SECONDO TOMMASO
Il Vangelo secondo Tommaso scritto in lingua copta è noto anche come Vangelo di Tommaso, è un vangelo che raccoglie 114[1] detti di Gesù. La sua data di composizione è dibattuta tra gli studiosi: alcuni lo ritengono contemporaneo dei vangeli sinottici, se non addirittura antecedente a questi, per cui la loro datazione non è posteriore alla fine del I secolo; altri studiosi ritengono che sia successivo, in quanto mostrerebbe una dipendenza parziale dai vangeli canonici, e lo datano alla metà del II secolo. L'attribuzione pseudepigrafica del vangelo è all'apostolo "Didimo Giuda Tommaso" (sia "Didimo" che "Tommaso" significano "gemello", rispettivamente in greco e aramaico); fu scritto per un gruppo del Cristianesimo delle origini che riconosceva in Tommaso apostolo il proprio maestro.
La visione che emerge da Vangelo secondo Tommaso è che il Regno di Dio sia già presente sulla Terra e che la luce divina, presente all'interno di tutti gli uomini, può permettere loro di vedere il Regno ed entrarvi.
Il testo completo del vangelo è conservato in un manoscritto papiraceo in lingua copta scoperto nel 1945 a Nag Hammadi, in Egitto; tale codice, legato con un metodo ora noto come legatura copta, risale al 340 circa. Dopo il suo ritrovamento, gli studiosi si accorsero che tre frammenti separati della versione greca erano stati già ritrovati a Ossirinco, in Egitto, nel 1897.[2] Nel 1903 altri due frammenti furono scoperti a Ossirinco,[3] apparentemente provenienti dalla stessa raccolta di detti che conteneva i frammenti in greco del Vangelo di Tommaso (P. Oxy. I 1; IV 654; IV 655) e datati alla prima metà del III secolo,[4] mentre un ulteriore frammento greco scoperto nel 1905 è stato datato a prima del 200.[5]
Il Vangelo di Tommaso, che non va confuso col Vangelo dell'infanzia di Tommaso o col Libro di Tommaso il contendente o l'atleta, è considerato un vangelo apocrifo dalle Chiese cristiane moderne.
Testimonianze patristiche e manoscritti
l Vangelo di Tommaso scomparve quando lo Gnosticismo fu soppresso dai proto-ortodossi. Per secoli ne rimasero disponibili solo citazioni indirette da parte di alcuni Padri della Chiesa.
Tra il 222 e il 235, nella sua opera Refutatio omnium haeresium (5.7.20), Ippolito di Roma riporta una variante del detto 4, che Ippolito dice di aver preso da un testo intitolato Vangelo di Tommaso: «[i Naasseni] ... conservano una tradizione al riguardo nel vangelo intitolato "Secondo Tommaso", che afferma espressamente, "Colui che mi cerca mi troverà in bambini di sette anni e più, poiché lì, nascosto nel quattordicesimo eone, io sono rivelato"». Si tratta dell'unica chiara citazione del Vangelo di Tommaso.
In altri autori del Cristianesimo delle origini è citato il titolo del Vangelo di Tommaso, come ad esempio in Origene di Alessandria (Omelia su Luca, 1; 233 circa), mentre nel IV e V secolo, diversi Padri della Chiesa scrissero che il Vangelo di Tommaso era tenuto in gran considerazione da Mani,[6] anche se potrebbero riferirsi al Vangelo dell'infanzia di Tommaso; altri autori, come Clemente di Alessandria, affermano che vi fossero paralleli tra il Vangelo di Tommaso e altri vangeli non canonici, come il Vangelo degli Ebrei e il Vangelo degli Egiziani.[7][8]
In epoca moderna ne sono stati ritrovati alcuni testimoni frammentarii:
papiro Oxyrhynchus 1: in greco, datato all'inizio del III secolo, contiene i loghia ("detti") 26-30, 77.2, 31-33;
papiro Oxyrhynchus 654: in greco, datato alla metà del III secolo, contiene il prologo e i loghia 1-7;
papiro Oxyrhynchus 655: in greco, datato alla metà del III secolo, contiene i loghia 24; 36-39;
nel 1945 tra i Codici di Nag Hammâdi è stato rinvenuto un manoscritto copto integro, datato al 340 circa, riferimento principale delle edizioni critiche del testo.
Data di composizione
La datazione del Vangelo di Tommaso è molto discussa; gli studiosi hanno proposto datazioni alte come il 60 e basse come il 140, «a seconda se il Vangelo di Tommaso sia identificato con il nucleo originario di detti, o con il testo pubblicato dall'autore, o con i testi greci o copti, o con i paralleli con altri testi».[9] Datare Tommaso è difficile in quanto, essendo una collezione di loghia senza struttura narrativa, i singoli detti potrebbero essere stati aggiunti gradualmente nel tempo.[10]
Le datazioni possono essere divise in due gruppi: le datazioni "alte", nel caso in cui il nucleo del vangelo sia datato tra il 50 e il 100, dunque prima o all'incirca contemporaneamente alla composizione dei vangeli canonici, e le datazioni "basse", successive alla composizione dei canonici.[11]
Datazione alta
La datazione alta è sostenuta in base a diverse argomentazioni, che riguardano la forma o struttura del vangelo, la sua indipendenza dai vangeli canonici e il ruolo di alcuni apostoli.
Forma del vangelo
Gerd Theissen e Merz sostengono che il genere letterario delle collezioni di detti fu una delle forme più antiche in cui il materiale su Gesù fu tramandato.[12] Asseriscono che altre collezioni di detti, come la fonte Q e la collezione sottostante Marco 4, furono assorbiti in narrazioni più ampie e non esistono più come documenti indipendenti, e che nessuna collezione successiva è sopravvissuta.[12] Meyer afferma anche che il genere letterario delle "collezioni di detti" è indicativo di una composizione risalente al I secolo, e che, in particolare, «l'uso di parabole senza amplificazioni allegoriche sembra essere antecedente ai vangeli canonici».[4]
[modifica] Indipendenza dai vangeli sinottici
Steven Davies sostiene che l'apparente indipendenza tra l'ordine dei detti in Tommaso e dei loro paralleli nei vangeli sinottici mostra che Tommaso non fu composto a partire da questi e che probabilmente li precedette.[13] Un certo numero di studiosi sostiene che quando i logia di Tommaso hanno paralleli nei sinottici, le versioni di Tommaso sembrano essere spesso più vicine alle fonti; Theissen e Merz ritengono che i detti 31 e 65 siano un esempio di questo fenomeno.[12] Allo stesso modo Earl Doherty sostiene che quando il Vangelo di Tommaso segue la fonte Q o il Nuovo Testamento, mostra una forma meno sviluppata, più "primitiva" o "originale" dei suoi paralleli.[14] Koester concorda, citando in particolar modo le parabole di Gesù contenute nei detti 8, 9, 57, 63, 64 e 65.[5] Nei pochi casi in cui la versione di Tommaso e quella dei sinottici sembrano collegate, ciò dipenderebbe dall'intervento del traduttore dal greco al copto.[5]
Koester sostiene anche che l'assenza in Tommaso di materiali narrativi, come quelli che si trovano nei vangeli canonici, rende improbabile che quello di Tommaso sia «un estratto eclettico dei vangeli del Nuovo Testamento»; [5] Koester cita anche l'assenza dei detti escatologici caratteristici di Q come prova dell'indipendenza di Tommaso da questa fonte.[5]
Indipendenza dal Vangelo secondo Giovanni
Un altro argomento per una datazione alta di Tommaso, presentato come argomento centrale del libro Il vangelo segreto di Tommaso di Elaine Pagels, è l'apparente conflitto tra il Vangelo secondo Giovanni e il Vangelo secondo Tommaso. Alcuni passaggi di Giovanni possono essere compresi solo presumendo l'esistenza di una comunità basata sugli insegnamenti teologici del Vangelo di Tommaso, condivisi quasi completamente dalla comunità di cui Giovanni è espressione eccetto uno: se la comunità che si rifaceva al Vangelo di Giovanni sosteneva la risurrezione dei corpi, il Vangelo di Tommaso è espressione di una comunità che credeva nella risurrezione spirituale rigettando quella fisica. Il Vangelo secondo Giovanni è l'unico vangelo canonico che fa parlare Tommaso apostolo, in tre episodi in cui l'apostolo non dimostra di aver compreso ciò che Gesù dice; è infatti l'unico vangelo che contiene l'episodio dell'incredulità di Tommaso, in cui Tommaso, secondo il racconto di Giovanni, è costretto a riconoscere la fisicità del Gesù risorto. Questa interpretazione del Vangelo secondo Giovanni presuppone l'esistenza della comunità di Tommaso all'epoca della composizione del vangelo giovanneo, datata tra il 90 e il 120, che dunque deve essere posteriore al Vangelo di Tommaso.
[modifica] Ruolo degli apostoli
Albert Hogeterp afferma che il detto 12 del vangelo, che attribuisce la guida della comunità a Giacomo il Giusto piuttosto che a Pietro, concorda con la descrizione della Chiesa di Gerusalemme delle origini fatta da Paolo di Tarso in 2,1-14, descrivendo una tradizione antecedente all'anno 70.[15] Meyer elenca anche l'«incertezza riguardo Giacomo il giusto, fratello di Gesù» come una caratteristica di un'origine nel I secolo.[4]
Nel detto 13, Pietro e Matteo sono rappresentati come incapaci di comprendere il vero scopo o l'identità di Gesù. Secondo Patterson questa potrebbe essere interpretata come una critica contro la corrente cristiana legata al Vangelo secondo Matteo e che «questo genere di rivalità sembra più adatta al I secolo che dopo», quando tutti gli apostoli divennero figure riverite.[16]
[modifica] Altre argomentazioni
Joseph Lumpkin fa riferimento al viaggio di Tommaso apostolo in India e, nei suoi libri The Tao of Thomas e The Gospel of Thomas afferma che l'ispirazione del Vangelo secondo Tommaso potrebbe non essere affatto gnostica: la lista dei detti potrebbe essere stata scritta da Tommaso dopo che fu esposto alla saggezza del misticismo orientale in Asia Minore e poi interpretata come gnostica. Lumpkin sostiene anche che il Vangelo secondo Tommaso potrebbe essere stato scritto prima del Vangelo secondo Marco: Marco è infatti considerata la fonte degli altri vangeli canonici e il fatto che Tommaso ne sia indipendente testimonierebbe che fu scritto separatamente da Marco o addirittura prima di esso.[17]
Datazione bassa
La datazione bassa di Tommaso lo vuole composto qualche tempo dopo il 100, generalmente attorno alla metà del II secolo; la teoria di Nicholas Perrin sostiene che Tommaso sia indipendente dal Diatessaron siriaco, che fu composto poco dopo il 172.[18]
Una prova a sostegno della datazione bassa di Tommaso è il suo riconoscimento come opera gnostica;[19] lo gnosticismo è uno sviluppo successivo, mentre il cristianesimo delle origini, come evidente dalle lettere di Paolo, fu più ebraico che gentile e concentrato sulla morte e risurrezione di Gesù più che sulle sue parole. A tal riguardo, il Gesù di Tommaso non sembra molto ebreo, e la sua forma corrente potrebbe riflettere l'influsso del pensiero gnostico del II secolo, come il rifiuto del mondo fisico. Si è però iniziato a mettere in discussione l'identificazione di Tommaso con un documento gnostico, in quanto, a differenza di tutti i testi gnostici, il Vangelo di Tommaso non comprende una grandiosa cosmologia mitologica, un sistema complesso di eoni, e neppure una narrazione continua; inoltre non vi si trova menzione di una visione negativa del mondo fisico.
Contenuto
Il manoscritto contiene più di un centinaio (il numero esatto cambia a seconda di come vengono conteggiati) di loghia, ossia frasi attribuibili a Gesù riportate in terza persona ("Gesù disse"), che richiamano alcuni passi dei vangeli canonici, differenziandosene però in maniera significativa verso una visione gnostica del Cristianesimo. Le somiglianze fra numerosi detti riportati nei vangeli canonici con quello di Tommaso ha portato molti studiosi a ritenere che entrambi abbiano una fonte comune, chiamata Fonte Q, dal tedesco Quelle, da parte degli studiosi dei vangeli canonici. Questa ipotesi, suggerita da alcuni papiri di Ossirinco che riportano tre frammenti con loghia contenute anche nel Vangelo di Tommaso, sembra ulteriormente confermata da questo manoscritto.
Gli studiosi riuniti nel Jesus Seminar ritengono che il Vangelo di Tommaso contenga più materiale originale del Vangelo secondo Giovanni,[20] ed infatti lo includono tra i "cinque vangeli".[21]
Esistono anche dei paralleli tra Tommaso e alcuni libri canonici, come la Prima lettera ai Corinzi (2,9: «Ciò che occhio non vide e orecchio non udì e mai entrò in cuore d'uomo, questo Dio ha preparato per quelli che lo amano»), simile al detto di Tommaso che dice «Io vi darò ciò che occhio non ha veduto e orecchio non ha udito e mano non ha toccato e non ha mai dimorato nel cuore dell'uomo».
Note
1) Secondo la suddivisione di Henri-Charles Puech; il testo però non contiene una numerazione dei detti, e Jean Doresse lo ha suddiviso in 118 detti, mentre sono 121 nell'edizione di Marcello Craveri (Marcello Craveri, a cura di, I Vangeli apocrifi, Einaudi, Torino 2005, p. 482. ISBN 88-06-17914-4).
2) Bernard Pyne Grenfell e Arthur Hunt, Sayings of Our Lord from an early Greek Papyrus (Egypt Exploration Fund; 1897)
3) Robert Grant e David Noel Freedman, The Secret Sayings of Jesus according to the Gospel of Thomas (Fontana Books, 1960).
4) a b c Meyer, Marvin (2001) Jesus Then & Now: Images of Jesus in History and Christology: 73.
5) a b c d e Koester, Helmut (1996) The Nag Hammadi Library in English: 125.
6) Nel IV secolo, Cirillo di Gerusalemme menzionò un "Vangelo di Tommaso" per due volte nel suo Catechesis: «I Manichei scrissero anche un Vangelo secondo Tommaso, che essendo intinto nella fragranza del titolo evangelico corrompe le anime dei semplici» (Catechesis 4.36); «Non fate leggere a nessuno il Vangelo secondo Tommaso: in quanto questo non è il lavoro di uno dei dodici apostoli, ma di uno dei tre perversi discepoli di Mani» (Catechesis 6.31).
7) Ron Cameron, The Anchor Bible Dictionary, v. 6, p. 535.
8) Koester 1990, p. 77.
9) Valantasis, p. 12.
10) Patterson, Robinson, e Bethge (1998), p. 40
11) John Meier, A Marginal Jew: Rethinking the Historical Jesus, v. 1, p. 128.
12) a b c Gerd Theissen; Annette Merz, The Historical Jesus: A Comprehensive Guide, Minneapolis, Fortress Press, 1998, 38–39. ISBN 0800631226
13) Correlation Analysis
14) [1]
15) Albert L A Hogeterp, Paul and God's Temple, Leuven, Netherlands; Dudley, MA, Peeters, 2006, pp. 137. ISBN 9042917229
16) Patterson et al. (1998), p. 42
17) Lumpkin, Joseph (2005) The Tao of Thomas: 152.
18) Nicholas Perrin, "Thomas: The Fifth Gospel?", Journal of The Evangelical Theological Society 49 (March 2006) pp. 66-80.
19) Graham Stanton, The Gospels and Jesus, p. 129.
20) Wright, Nicholas Thomas, Five Gospels but no Gospel, 1999, p.5
21) The Five Gospels: The Search for the Authentic Words of Jesus (1993) Polebridge Press (Macmillan), ISBN 0-02-541949-8
Fonte: Wikipedia
P.S.
Perché la Chiesa non riconosce il Vangelo dell'Apostolo Tommaso?
1 commento:
Le tre parole che Gesù/Dio ha detto a Tommaso..
Fuoco... Chi è vicino a Dio stà vicino al fuoco del suo amore
Spada... snudate la spada è trafiggete l'orgoglio.. è troverete il Regno
Guerra ...Ogni giorno con Noi stessi al fine di vincere tutte le nostre separazioni per ritornare ad essere UNO.
Cmq con la traduzione che avete qui postato Mai ! mai! troverete ...
"Poveri i Farisei che sono come il cane nella mangiatoia dei buoi, non mangia e non fà mangiare i buoi.
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