Intervista a Rachel Tammam
TEL AVIV - Il presidente libico Muammar Gheddafi, uno dei più tenaci avversari di Israele, potrebbe essere di origine ebraica. L'ipotesi - che finora non è tuttavia corroborata da documenti - è stata avanzata dalla televisione commerciale israeliana Canale 2, sulla base dei ricordi di una anziana donna di origine libica.
Secondo la 77enne Rachel Tammam, Gheddafi sarebbe figlio di sua zia, Razale Tammam: una ebrea di Bengasi che a 18 anni aveva sposato un musulmano scontrandosi contro la volontà del padre (il commerciante Tammam Tammam) e di fatto tagliando i ponti con i tre fratelli e col resto della famiglia.
"Ricordo ancora che Razale abitava a Bengasi nella via Generale Briccola" ha aggiunto Rachel Tammam. Un'altra anziana ebrea di origine libica, Gita Buaron, ha aggiunto che anche dopo il matrimonio Razale "continuò a digiunare il giorno di Kippur".
L'emittente ha aggiunto che voci su una presunta "discendenza ebraica" di Gheddafi sono state diffuse anche in passato, ma mai dimostrate in maniera convincente.
Sembra proprio barzelletta, ma è quello che si legge in alcuni articoli e trasmesso anche da alcuni media
Il video su You Tube della intervista a Rachel Tammam, con i sottotitoli in francese
Andiamo per ordine e analizziamo la situazione.
Si è letto e si è visto che le attività per mantenere il potere in Libia da parte del dittatore si sono rivelate sanguinarie e disastrose. Ha bombardato i suoi connazionali, ha ingaggiato mercenari e ha fatto migliaia di vittime. Tutto documentato e annunciato su vari media televisivi nazionali ed esteri.
Così ci insegna la storia.
La domanda che ci si pone è quindi chi paga questi mercenari?
I fatti starebbero in questa maniera.
Secondo il giornale Al-Arabia Gheddafi avrebbe accumulato ai confini libici 25.000 persone provenienti dalle diverse zone sub-sahariane pagandoli con i proventi del petrolio tra i 300 e 2.000 $ al giorno. Le persone che sono accorse a questa chiamata alle armi sono per lo più giovani ed adulti fino ai 40 anni stimolati dal denaro e soprattutto dal possesso delle armi. Allo stesso tempo la situazione esplosiva per tutto il medio oriente prospiciente le coste del mediterraneo mettono Israele in una situazione molto delicata per il futuro del piccolo stato. Molti sono infatti i sostenitori del dittatore anche in Israele e non solo per la paura della destabilizzazione della zona, ma anche per un fatto di “consanguineità”.
Pare infatti il dittatore, sia il nipote di una donna ebrea la cui madre scappò da Israele a dei maltrattamenti subiti da suo marito (il Talmud nei riguardi della donna è molto severo) per rifugiarsi in Libia dovre avrebbe sposato un arabo e dall’unione sarebbe nato la madre dell’attuale dittatore attuale.
Per la legge ebraica quindi Gheddafi ebreo al 100%.
Questo fatto lascia supporre e non tanto immaginare che egli si sia servito di questa consanguineità per portare avanti una politica di copertura israeliana anziché terroristica come se voluto far credere. E non solo, ma lo stesso Gheddaffi già nel 2009 aveva finanziato una campagna politica per le elezioni del Knesset israeliano per il partito degli Ebrei Libici.
Egli inoltre s’è servito dei servizi segreti e dei “contractors” israeliani per massacrare tutti gli oppositori del regime libico ad opera del generale Israel Ziv, personaggio quest’ultimo molto noto nell’Ossezia del Nord per aver inquadrato ed addestrare le forze della Georgia per poi lanciarle allo scontro con le truppe russe per liberare l’Ossezia del Nord.
Stando quindi a queste rivelazioni appare più chiaro la politica tortuosa e doppiogiochista del dittatore che con una mano sposava la Lega Araba e con l’altra sosteneva la causa israeliana di espansione nei territori occupati.
Non a caso lo stesso Gheddafi, nel 1980, per far pagare al presidente egiziano Anwar Sadat il coraggioso trattato di pace con Israele, il colonnello espulse dalla Libia 200 mila lavoratori immigrati egiziani, con le conseguenze sociali immaginabili in Egitto. E’ solo un esempio, ma rappresenta bene le sue vere intenzioni.
E’ quindi abbastanza evidente che si stanno giocando alcuni ruoli in cui le forze Usa stanno cercando la chiave di volta per rilasciare una parte di quell’attività del medioriente delegando senza i mezzi necessari (denaro e logistica militare) gli attori principali e su queste cose Israele sembra affondare i suoi piedi su posizioni sempre più instabili.
Fonte: tratto da Aventismo profetico
Fonti varie:
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