L'ARMA PIÙ FORTE. "Roma.1937, l’ inaugurazione di Cinecittà, voluta da Mussolini
Dall’informazione alla scuola, dal cinema alla pubblicità. Ecco cosa sono le «tecniche di persuasione» e come vengono attuate ogni giorno su tutti noi-
DISTRAZIONI DI MASSA
La strategia principe messa in atto dai mezzi di comunicazione" è quella di deviare l'attenzione del pubblico con notizie e informazioni assolutamente inutili: una volta saturato il cervello non c'è più spazio per cose importanti.
Cercare di spiegare cosa sono e come vengono praticate le cosiddette «tecniche di manipolazione mentale», in una società quasi completamente controllata e manipolata come la nostra, non è compito facile. Per fortuna il libro «Neuroschiavi: manuale scientifico di autodifesa» scritto da Marco Della Luna (avvocato e psicologo) e Paolo Cioni (neuropsichiatra) ci viene in aiuto.
Affermare che la nostra società - com'è strutturata - è una vera e propria gabbia mentale, fa subito aizzare i paladini e i difensori dei diritti civili che, sbandierando ai quattro venti termini come «libertà» e «democrazia», cercano immediatamente di tranquillizzarci tutti, soprattutto le loro coscienze. Forse non capiscono. Forse fanno finta di non capire che parole bellissime come «libertà» e «democrazia» vengono sfruttate e amplificate proprio dall'establishment economico-finanziario (cioè i veri e propri Burattinai), proprio per dare a noi l'illusione di non essere in gabbia. Come diceva Goethe: «Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo».
Oggi la manipolazione mentale è divenuta una tecnologia e una scienza, nella quale si investono molti più denari che in tutti gli altri campi della psicologia.
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INFORMAZIONE E INTRATTENIMENTO
Oggi la maggior parte della comunicazione mira non ad informare oggettivamente, ma a influire nella psiche, sui gusti, sulle decisioni delle persone, dei consumatori, dei risparmiatori, degli elettori, ecc. La strategia principe è indubbiamente la distrazione. Tecnicamente il distrarre l'attenzione cosciente (quindi l'azione dell'emisfero cerebrale dominante) assorbendola in qualche attività o con notizie e informazioni assolutamente inutili, lascia il subconscio (o l'emisfero non dominante) sguarnito del suo presidio critico. Così è possibile instillare suggestioni, immagini, storie, ecc.
Tutto quello che viene veicolato dai media (tv, giornali, telegiornali e radio), in virtù del controllo capillare che esiste, è totale distrazione di massa: problematiche del tutto inutili (Ruby, la casa del partito di governo, le polemiche sul 17 aprile, questo o quell'altro omicidio) o insignificanti per noi, ma molto utili invece per riempire il nostro cervello con spazzatura e precludere così lo spazio all'acquisizione di informazioni importanti.
SI COMINCIA DALLA SCUOLA
La scuola è il mezzo primario per la manipolazione culturale e mentale. Impadronirsi dei bambini per formarli e condizionarli è nell'agenda di ogni Stato, totalitario o liberale e democratico che sia.
Nelle scuole, da una parte l'insegnamento delle materie fondamentali è concepito in modo di prevenire proprio il formarsi di una visione d'insieme (storia e scienza sono due banali esempi), dall'altro si cerca che le nuove generazioni non dubitino mai che il sistema di potere
sia democratico e legittimo.
Come scrive il linguista statunitense Noam Chomsky: «Siccome nelle scuole non insegnano la verità circa il mondo, le scuole devono ricorrere a inculcare negli studenti propaganda circa la democrazia. Se fossero realmente democratiche, non vi sarebbe bisogno di bombardarli con banalità circa la democrazia»
L'acquisizione di nuove conoscenze, abilità, schemi comportamentali, (apprendere una poesia a memoria, suonare il pianoforte, ecc.) si attua mediante la formazione di nuovi circuiti e lo sviluppo nel cervello delle aree relative. Viceversa, trascurando queste facoltà, si produce la loro decrescita. Il nostro cervello è in grado di elaborare una mole incredibile di informazioni: oltre 400 miliardi di bits ogni secondo, ma siamo consapevoli di soli 200 bits: in pratica solo mezzo miliardesimo di ciò che ci raggiunge!
Da questo punto di vista, possiamo, con un certo sforzo e impegno, esercitare e coltivare la capacità intrinseca di essere consapevoli in ogni momento della vita, oppure pigramente lasciarci andare facendoci coccolare e atrofizzare l'encefalo.
Bene: tutta l'industria dello spettacolo e del divertimento (discoteche, alcol, droga, ecc.) lavora intensamente per rendere piacevole proprio questa lenta ma inesorabile atrofizzazione.
Un'altra strategia, strettamente interconnessa con il tema del controllo, è la gigantesca campagna mediatica che inculca il senso di impotenza paralizzando le coscienze di milioni di persone. Viene attuata con un bombardamento di immagini e notizie violente (assassinii, stragi, eccidi, distruzioni, brutalità): se non vediamo la luce, se le aspettative sono assolutamente nere, perché dovremmo cambiare la nostra vita?
PUBBLICITÀ: L'ARMA DEL COMMERCIO
La pubblicità mira a modificare la visione del mondo per creare bisogni immaginari Già nel 1954 una ricerca DuPont aveva dimostrato che i due terzi degli acquisti nei supermercati sono voluttuari e decisi sul posto
Il marketing pubblicitario, nato negli Usa negli anni '20 e diventato una scienza già negli anni '50, è indubbiamente il più spietato e scientifico sistema di condizionamento mentale.
Il suo scopo è quello di convincerci a comprare un prodotto.
Per farlo, possiede un ricco arsenale di strumenti biofisici (frequenza e ampiezza delle onde corticali, frequenza respiratoria e cardiaca, consumo di ossigeno, resistenza cutanea, tono muscolare, vasocostrizione periferica, ecc.) in grado di misurare il livello di eccitazione e attenzione del soggetto.
É comune pensare allo spot in tv o sul giornale come alla classica pubblicità di una azienda. Niente di più sbagliato. Ogni parola, colore, carattere, frase, immagine, lago, soggetto usati, ai nostri occhi inesperti potrà sembrare casuale, ma non per i neuroscienziati che stanno dietro.
Questi esperti (psicologi, psichiatri, sociologi, neuropsichiatri, ecc.) pagati molto profumatamente, non creano solo pubblicità, ma veri e propri condizionamenti tali da produrre determinate associazioni o stati d'animo nella mente dei destinatari, cioè noi consumatori.
La pubblicità mira a modificare il panorama cognitivo, la visione del mondo e dei valori. In pratica è l'industria della creazione dei bisogni immaginari e di mode!
Una ricerca effettuata dalla DuPont Corporation nel 1954, e riportata nel primo libro-choc sull'argomento («I persuasori occulti» di Vance Packard) ha accertato che i due terzi degli acquisti eseguiti nei supermercati sono voluttuari e decisi sul posto, sotto l'effetto di stimoli locali, in uno stato psicofisiologico alterato.
INFORMAZIONE E PROPAGANDA: QUATTRO TECNICHE SPECIALI
Dai messaggi subliminali al debunking: neuroscienziati al lavoro per modificare le nostre certezze. La ripetizione di un messaggio o di uno spot più volte al giorno può far assorbire il contenuto come fosse vero anche se non lo è.
1 - Messaggi subliminali.
Sono messaggi che vanno ad agire sotto la soglia della coscienza, quindi non sono percepibili. La visione umana può percepire una immagine in un filmato solo se essa è presente almeno in 12 fotogrammi. La Coca-Cola per prima inserì delle sequenze di fotogrammi più brevi, con contenuto pubblicitario, in alcune pellicole cinematografiche. Risultato: gli spettatori esposti a tale pubblicità consuma rono il 39% in più di Coca-Cola.
Nel 1978 in molti supermercati americani si diffondevano tramite gli altoparlanti, a un livello sonoro impercettibile alla parte conscia, messaggi esortanti a non rubare. Risultato: il taccheggio si ridusse del 36%.
2 - Associazione e ripetizione.
Un'iniziativa oggettivamente poco accettabile come una guerra, una legge, una tassazione, ecc. può essere resa meno pesante etichettandogli una denominazione falsa ma semanticamente «buona» (lotta al terrorismo, democratizzazione, liberazione, sicurezza, guerra umanitaria, missili intelligenti, ecc.) e ripetendola fino allo stremo in ogni situazione e circostanza. La ripetizione di un messaggio, uno spot, se diventa pervasiva, se avviene molte volte al giorno, può farne assorbire il contenuto come fosse un fatto provato anche se non lo è.
Analogamente applicando denominazioni odiose, repulsive (antisemita, negazionista, revisionista, antisionista, terrorista, stato canaglia, ecc.) si può ottenere l'effetto contrario, al fine di colpire, screditare, criminalizzare le iniziative, le persone, le idee non gradite.
3 - Choc e sgomento.
La cosiddetta «dottrina dello choc e sgomento» viene oggi applicata su scala globale.
Mettendo singole persone o intere popolazioni sotto choc, si può produrre il loro consenso a un cambiamento, riforma, legge, restrizione di libertà, guerra, ecc.
L'esempio dell'attacco alle Torri Gemelle del 2001, e delle leggi repressive e guerre avvenute dopo, è sotto gli occhi di tutti.
Lo choc è molto generico e può essere prodotto da catastrofi naturali (epidemie, terremoti, pandemie), quanto da fatti economici (recessioni, crisi, crolli in borsa) e politici (guerre, colpi di stato).
Un altro esempio della dottrina dello «shock and awe» (colpisci e stupisci) potrebbe essere i black-out che hanno interessato il territorio nazionale qualche anno fa, la cui risoluzione sarebbero le centrali nucleari.
Questo caso rientra anche nella cosiddetta strategia del «problema-reazione-soluzione». Avendo in mano la Soluzione (centrali), si crea il Problema (black-out) e si attende Reazione (spesso emotiva) delle masse, che accetterà di buon grado ogni soluzione prospettata pur di evitare il disagio.
4 - Debunking.
Il debunking o discredito è una forma manipolatoria, che consiste nel confutare, nello smontare, teorie e informazioni che vanno contro il pensiero ufficiale dominante. Oppure screditare i diffusori di queste teorie e informazioni.
Il debunker attacca la controinformazione con messaggi semplici, discorsivi, prevalentemente a livello emotivo, con «ganci» diretti all'inconscio, piuttosto che alla logica. Questi attacchi non si rivolgono al contenuto, alle idee, ma mirano a screditare la fonte e l'autore sul piano morale associandolo spesso ad affiliazioni «appestanti» coi terroristi, nazisti, fascisti, comunisti, antisemiti, antisionisti, ecc.
CINEMA, L'ARMA PIÙ FORTE
Il Mussoliniano «cinema l'arma più forte» ha fatto il suo tempo o anche oggi l'intrattenimento cinematografico ha la sua importanza nel condizionare le masse?
I film di propaganda seppero produrre nel passato veri e propri capolavori («II grande dittatore», «II trionfo della volontà» solo per citarne un paio), ma anche oggi la forza dell'arma del cinema non è minimamente spuntata: Hollywood docet.
Il cinema ha funzione d'avanguardia per veicolare un certo tipo di messaggio, per poi sondarlo e una volta passato, trasferirlo nel piccolo schermo: la televisione!
In pratica il cinema prepara il terreno, predispone l'intero organismo al virus, che poi sarà iniettato nelle masse dai media come i giornali, radio e soprattutto dalla televisione.
Senza che ce ne accorgiamo il grande schermo fa filtrare nelle pieghe delle sceneggiature e regia il modo di pensare di domani e la sua enorme forza di penetrazione sta proprio nel silenzio e attenzione. Mentre la tivù deconcentra (anche questo molto utile per certi aspetti), nella buia sala regna il silenzio totale e si è da soli, con la massima attenzione.
Fonte: srs di Marcello Pamio da Biocalenda, marzo 2011.
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