Alle 20 è stato chiuso il portone di Castel Gandolfo e la
sede di Pietro è ufficialmente vacante: ora il collegio dei cardinali dovrà
decidere quando insediare il Conclave
BUONA NOTTE, E GRAZIE, QUESTO PER ME E' UN GIORNO DIVERSO
CITTÀ DEL VATICANO
- Alle 20 in punto Benedetto XVI ha smesso i panni e le funzioni di Papa e si è
ritirato a vita privata. Allo scoccare dell'ora è stato chiuso il portone del
Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, segno della fine del suo pontificato. Le
guardie svizzere smontano quindi dal loro servizio, essendo Ratzinger non più
Papa, e fanno ritorno in Vaticano. Ad immortalare il tutto almeno 150
fotoreporter, una cinquantina di telecamere ed oltre un centinaio di fotografi.
Pochi minuti prima dalla piazza, ormai quasi vuota, si è levato un grido: «Viva
il papa» ed un fragoroso applauso. Ora il collegio dei cardinali dovrà decidere
quando insediare il Conclave e soprattutto se anticipare la data per l'elezione
del nuovo Pontefice.
Benedetto XVI aveva lasciato il vaticano in elicottero alle
17 per dirigersi a Castel Gandolfo. Ratzinger resterà ospite nella residenza
estiva dei Papi fin quando non sarà pronto il suo alloggio nel convento
all'interno del vaticano.
Benedetto XVI in elicottero da Roma a Castel Gandolfo
Con tre rintocchi
della Patarina, la storica campana del campanile di Palazzo Senatorio, Roma
Capitale ha salutato Benedetto XVI. Quando l'elicottero con il Pontefice
Emerito ha sorvolato piazza del Campidoglio i presenti hanno applaudito e poi
sventolato in alto i volantini che raffigurano i manifesti realizzati per il
Pontefice, con su scritto «Rimarrai sempre con noi. Grazie». In piazza c'erano,
oltre al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, i rappresentanti di Giunta e
Assemblea capitolina, lo staff dell'amministrazione, alcuni dirigenti, turisti
e cittadini ai quali è stato regalato il volantino con l'immagine di Papa
Ratzinger.
L'arrivo nella
residenza estiva. Dopo aver sorvolato la Capitale Benedetto XVI è arrivato
a Castel Gandolfo. L'elicottero con a bordo il Pontefice è atterrato
nell'eliporto della cittadina sui Colli Albani, a poca distanza dal Palazzo pontificio
dove il Papa uscente risiederà nei prossimi due mesi. «Le campane della
Cattedrale di Albano hanno cominciato a suonare come segno di un grande
abbraccio a Benedetto XVI da parte della Diocesi di Albano. È questo l'annuncio
fatto dagli altoparlanti in piazza della Liberta a Castel Gandolfo. Anche le
campane di Castel Gandolfo hanno cominciato a suonare a festa durante
l'atterraggio dell'elicottero papale nell'eliporto del piccolo comune alle
porte di Roma.
Il saluto del Papa a
Castel Gandolfo. L'entusiasmo della folla che popola piazza della Libertà a
Castel Gandolfo è esplosa quando Benedetto XVI è apparso dal balcone che
affaccia sulla piazza. «Grazie per la vostra amicizia - ha detto il Papa dalla
finestra della residenza estiva pontificia - Dalle 20 di questa sera non sarò
più Pontefice, ma sarò un pellegrino. Ma voglio ancora lavorare per il bene
della chiesa. Grazie di cuore, cari amici sono felice di essere con voi,
circondato dalla bellezza del creato», ha aggiunto.
Cittadinanza onoraria.
«Ero molto emozionata, l'ho ringraziato, gli ho dato l'abbraccio di tutta la
nostra comunità e soprattutto l'ho invitato in piazza per conferirgli la
cittadinanza onoraria. Benedetto XVI gli ha sorriso e ha detto solo «grazie,
grazie». A raccontarlo è il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi che ha
accolto Benedetto XVI quando è sceso dall'elicottero a Castel Gandolfo. «L'ho
trovato molto, molto provato - aggiunge - molto, molto stanco». «Sarebbe il
primo pontefice - spiega il sindaco di Castel Gandolfo - a ricevere la
cittadinanza onoraria del nostro comune. Quattro anni fa l'abbiamo conferita al
fratello George Ratzinger. Non era la prima volta che lo incontravo, ci siamo
visti almeno 4-5 volte, ma in circostanze completamente diverse a quelle di oggi».
Monachesi ricorda in particolare quando la scorsa estate partecipò ad un
concerto organizzato dal Vaticano a Castel Gandolfo. «C'era anche Napolitano -
rammenta - tutti e due, anche se camminavano affaticati ed erano con i capelli
imbiancati, emanavano una forza davvero incredibile. L'ultima volta che ho
incontrato Benedetto XVI è stato a Ferragosto alla Sagra della pesca, ma
stavolta l'ho trovato davvero molto, molto stanco. Secondo il sindaco di Castel
Gandolfo Benedetto XVI «rimarrà qui da noi tre mesi e vogliamo credere che sia
davvero possibile conferirgli la cittadinanza onoraria con la sua presenza in
piazza».
«Tra di voi c'è anche
il futuro Papa a cui prometto la mia incondizionata riverenza e
obbedienza», aveva affermato oggi Benedetto XVI nel suo discorso di saluto ai
cardinali. Il Papa era arrivato nella Sala Clementina alle 11. Prima del suo
arrivo già tutti i cardinali lo attendevano. Il cardinale decano, Angelo
Sodano, prima dell'arrivo del pontefice ha rivolto un breve saluto ai cardinali.
Il Papa, nel suo
discorso di congedo dal collegio cardinalizio, ha voluto riproporre «un
pensiero semplice che - ha detto - mi sta molto a cuore, un pensiero sulla
chiesa e sul suo mistero». Un pensiero che, ha ricordato, è stato formulato da
Romano Guardini «nell'anno in cui i padri durante il Vaticano II approvavano la
Lumen Gentium». «Parole - ha aggiunto - che mi sono particolarmente care» e
conservo il libro con la «dedica personale di Guardini»: «la chiesa - ecco il
pensiero - non è una istituzione escogitata» da qualcuno o «costruita a
tavolino, ma è una realtà vivente» che vive, anche «trasformandosi, eppure
nella sua natura rimane sempre la stessa e la sua natura è Cristo». Questa, ha
affermato, è stata anche la nostra esperienza di ieri in piazza, «vedere che
che la chiesa è un corpo vivo», «è nel mondo ma non è del mondo».
Ancora pensando a
Guardini, ha aggiunto Benedetto XVI, ricordiamo che «la chiesa si risveglia
nelle anime, la chiesa vive, cresce» ed è «opera dello Spirito santo».
Un
momento particolarmente cordiale e sorridente, durante il saluto ai cardinali
nella Sala Clementina, è stata la stretta di mano di benedetto XVI con il
porporato filippino Luis Antonio Tagle, giovane arcivescovo di Manila (55
anni), accreditato tra i «papabili». Tagle si è infatti avvicinato al Papa per
dirgli una cosa sottovoce all'orecchio, dopo di che sia il cardinale che il
Pontefice sono scoppiati in una risata.
Il cardinale
Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i Testi
Legislativi, sul tema della nazionalità del prossimo papa dice: «A mio parere è
giunto il momento di guardare anche fuori dall'Italia e dall'Europa e in
particolare di considerare l'America Latina».
Fonte: da il Messaggero.it
del 28 febbraio 2012
L'ultimo tweet di Benedetto XVI:
"Grazie per il vostro amore, possiate sperimentare la gioia di mettere Cristo al centro della vita"
Castel Gandolfo
BUONA NOTTE, E GRAZIE, QUESTO PER ME E' UN GIORNO DIVERSO
Benedetto XVI