sabato 12 ottobre 2024

LA QUESTIONE EBRAICA

 

 


Eguaglianza politica ed emancipazione  umana  negli scritti giovanili di Karl Marx  presentati da FAUSTO CODINO.


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In questo saggio sono raccolti alcuni scritti del giovane Marx. Marx in questi scritti poneva delle questioni che risultano al giorno d’oggi più attuali che mai.

Analizzando le questioni poste dal giovane Marx si può tranquillamente affermare che tutte le discriminazioni che gli ebrei subirono nel corso del ventesimo secolo furono diretta conseguenza dell’atteggiamento del popolo ebraico stesso, il quale, perciò, è essenzialmente il solo ed unico vero responsabile della diffusa antipatia che le popolazioni europee provano ed hanno provato nei suoi confronti.

Gli ebrei da sempre pretendono privilegi, differenziazione e leggi ad hoc che valgono solo per loro; da sempre gli ebrei chiedono di essere trattati in modo diverso dagli altri; da sempre gli ebrei si rendono estranei ed alieni rispetto ai luoghi in cui vivono; da sempre gli ebrei si oppongono a qualsiasi tipo di integrazione nel tessuto sociale delle nazioni; da sempre gli ebrei rivendicano la loro esclusività; da sempre gli ebrei pretendono privilegi. Per tutte queste ragioni nel passato gli ebrei si sono attirati le antipatie del resto dei cittadini europei.


Chiarificatrici, a tal proposito, risultano essere le considerazioni fatte da Marx rispetto le affermazioni del filosofo Bruno Bauer e che sono raccolte e contenute in questo volume. Scriveva all’epoca Marx:

«Gli ebrei tedeschi chiedono l’emancipazione. Quale emancipazione essi chiedono?  L’emancipazione civile, politica. Bruno Bauer risponde loro: nessuno in Germania è politicamente libero: nessuno in Germania è politicamente emancipato. Noi stessi non siamo liberi. Come potremmo liberare voi? Voi ebrei siete egoisti se pretendete un’emancipazione particolare per voi in quanto ebrei. Voi dovresti lavorare, in quanto tedeschi, lavorare per l’emancipazione politica della Germania, e non sentire come un’eccezione alla regola il modo particolare della vostra ignominia, ma piuttosto come conferma alla regola».


Che cosa imputavano Marx e Bauer agli ebrei, qual era la colpa del popolo ebraico-tedesco? Perchè secondo i filosofi sarebbero gli ebrei stessi ad emarginarsi e ad inimicarsi l’opinione pubblica delle masse?



Scriveva Marx che «l’ebreo rispetto allo Stato può comportarsi soltanto da ebreo, cioè come uno straniero rispetto allo Stato, poiché egli alla nazionalità reale contrappone la sua nazionalità chimerica, alla legge reale la sua legge illusoria. Poiché egli si immagina autorizzato ad isolarsi dall’umanità, poiché egli per principio non prende parte a nessun movimento storico, poiché egli spera in un futuro che non ha nulla a che fare con il futuro dell’uomo, poiché egli ritiene se stesso membro del popolo ebraico, e il popolo ebraico il popolo eletto.»


Ed ecco che si torna sempre a questa inderogabile ed indiscutibile questione di principio: il popolo ebraico si è presuntuosamente definito il «popolo eletto», ed un popolo quando è eletto è per forza di cose “alieno” al resto dell’umanità; ma non solo, perché un popolo che si definisce «eletto», oltre a sentirsi presuntuosamente «migliore» dell’altro, tale popolo, “eletto dal proprio Dio”, considera gli altri esseri antropomorfi: «non umani» e perciò con coloro i quali non sono considerati umani non ha nulla a che spartire; il popolo ebraico così facendo si trasforma nell’avversario del resto dell’umanità; avversario non dell’Islam, non del Cristianesimo, ma di tutti gli altri esseri umani.


Ma c’è un problema ancora più grande: l’ebraismo secondo Marx ha ucciso lo spirito cristiano europeo ed infettato l’Occidente contaminandolo con la sua avidità ed il suo egoismo.

«Consideriamo l’ebreo reale mondano, non l’ebreo del Sabbath, come fa Bauer, ma l’ebreo di tutti i giorni. Cerchiamo il segreto dell’ebreo non nella sua religione, bensì cerchiamo il segreto della religione nell’ebreo reale. Qual’è il fondamento mondano dell’ebreo? Il traffico. Qual’è il suo Dio mondano? Il denaro. Ebbene. L’emancipazione dal traffico e dal denaro, dunque dal giudaismo pratico, reale, sarebbe l’autoemancipazione del nostro tempo.»


Che cosa sta sostenendo Marx? Marx sta sostenendo che mentre lo spirito tradizionale cristiano era uno spirito altruista e cooperativo che deprecava l’egoismo e la cupidigia, al contrario, lo spirito ebraico, invece, era perfettamente affine alla spirito dei tempi moderni, quinta essenza del capitalismo plutocratico che affamava ed ancora affama l’umanità a beneficio di pochi (banchieri ed industriali).

«L’ebreo che ad es. a Vienna, è solo tollerato, con la sua potenza finanziaria determina il destino di tutto l’Impero. L’ebreo che nel più piccolo stato tedesco è privo di diritti, decide delle sorti dell’Europa. […] L’ebreo si è emancipato in modo giudaico non solo in quanto si è appropriato della potenza del denaro, ma altresì in quanto il denaro per mezzo di lui e senza di lui è diventato una potenza mondiale, e lo spirito pratico dell’ebreo, lo spirito pratico dei popoli cristiani. Gli ebrei si sono emancipati nella misura in cui i cristiani sono diventati ebrei.»


Fu questo estremo egoismo degli ebrei a provocare nel passato il sentimento dell’antisemitismo nei cittadini delle nazioni europee, un sentimento che al giorno d’oggi ritorna prepotentemente e sempre per colpa degli ebrei.

L’egoismo e l’esclusivismo ebraico al giorno d’oggi si manifestano palesemente nella violenza e nella ferocia con cui Israele massacra i palestinesi a Gaza ed in Cisgiordania e nell’arroganza con cui attacca Iran, Libano e Siria. 

La tracotanza infinita del popolo ebraico, il quale si dichiara al di sopra di qualsiasi legge universale e che pretende di imporre la propria “morale” a tutto il resto del mondo, è evidente ormai a chiunque abbia gli occhi per guardare.

 

Francesco Centineo

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Fonte: LA QUESTIONE EBRAICA di Francesco Centineo su Sfero

Pubblicato il 10 ottobre 2024 

 

Link: https://sfero.me/article/-questione-ebraica

 

 

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