martedì 7 febbraio 2017

LINO MANFROTTO. DOMENICA MATTINA SI È SPENTO A BASSANO DEL GRAPPA UNA DELLE STELLE DEL FIRMAMENTO DELL’IMPRENDITORIA VENETA.


Bassano Del Grappa. Domenica mattina,  5 febbraio 2017,  ci ha lasciato Lino Manfrotto,


Lino Manfrotto, l’imprenditore scomparso ieri mattina a 80 anni


BASSANODEL GRAPPA. Da un garage ad un marchio conosciuto in tutto il mondo. Se ne va uno degli industriali di riferimento del territorio bassanese. Lino Manfrotto, fondatore dell’omonima azienda, si è spento nella prima mattinata di ieri nella villa di via Motton, attorniato dall’affetto dei propri familiari. Aveva 80 anni. Manfrotto ha incarnato l’esempio dell’imprenditore lungimirante che con passione e determinazione riesce a raggiungere i propri obiettivi, riuscendo a gettare lo sguardo oltre l’orizzonte.

Ha iniziato la sua carriera sul finire degli anni ’60, in città, come fotoreporter per le testate locali tra le quali il Giornale di Vicenza. A quei tempi le attrezzature di un fotografo erano molto ingombranti, per cui non facilitavano il lavoro dei professionisti.

Il mercato offriva una vasta gamma di flash da studio e illuminatori al quarzo, ma trascurava completamente gli accessori di base come gli stativi, i bracci e i morsetti. Così, con l’aiuto del suo assistente, Lino Manfrotto creò i suoi primi prodotti, tra cui un leggero ma robusto supporto per luci.

Per un paio di anni produsse solo pochi pezzi, per soddisfare le esigenze dei suoi amici fotografi. In seguito, però, decise di presentarli a livello internazionale, ottenendo il suo primo ordine importante da un distributore svizzero. Ben presto il suo garage divenne un laboratorio di produzione. Fu lì che i primi bracci, aste telescopiche e altri supporti col nome Manfrotto vennero fabbricati. In pochi anni si rese conto che la capacità di produzione era insufficiente ad esaudire tutti gli ordini dei clienti in arrivo.

Ecco quindi che nel 1972 incontrò Gilberto Battocchio, tecnico metalmeccanico con il quale diede avvio a un sodalizio che portò la Manfrotto a diventare una società leader a livello mondiale.
Nel 1974 fu lanciato il primo treppiedi, che ebbe successo in tutto il mondo, come molti altri componenti. La concorrenza cercava di stare al passo, copiando le soluzioni innovative di Manfrotto, ma non ce n’era per nessuno.
Il gruppo, intanto, continuava a crescere, tanto che 1986 Manfrotto, che già contava 6 stabilimenti in città, decise di insediarsi anche a Feltre con 5 nuovi sedi.
Tra il 1987 e il 1988 venne fondato il marchio Avenger ed iniziò a produrre rispondendo alle esigenze dei mercati fotografici e cinematografici.
La qualità del prodotto diventò il marchio di garanzia di questa gamma, in grado di resistere ad un uso estremo, condizioni atmosferiche difficili e con elevate capacità di carico.
Nel 1989 l’intera partecipazione Lino Manfrotto venne ceduta al Vitec Group plc, quotato alla Borsa di Londra, a quel tempo operante nel settore broadcast con americani, tedeschi, inglesi e filiali francesi. Dopodiché inizierà una serie di acquisizioni.
Di lui serba un ottimo ricordo Francesco Bernardi, ex presidente del raggruppamento bassanese di Confindustria Vicenza, che ha lavorato per la Manfrotto diversi anni.«Era una persona estremamente corretta - riferisce Bernardi - Un uomo coraggioso, preciso e molto perbene».

Enrico Saretta


Fonte: srs di Enrico  saretta, da Il Giornale di Vicenza del 6 dicembre 2017



SI È SPENTO LINO MANFROTTO, RE DEGLI ACCESSORI PER LA FOTOGRAFIA


A destra  Lino Manfrotto con Gilberto Battocchio 



di Elena Ferrarese

BASSANO - Grande lutto nella città di Bassano per la perdita di Lino Manfrotto, fondatore dell’omonima azienda e dell’amata Libreria Palazzo Roberti, scomparso ieri mattina. 
Manfrotto, che aveva superato gli 80 anni e viveva in una villa fuori città vicino alle case delle figlie, aveva iniziato a fare il fotografo a 16 anni, dopo la guerra, sia per matrimoni che per la cronaca dei quotidiani locali, tra i quali anche il Gazzettino.
Il suo grande impero - ha creato un marchio leader mondiale nella ideazione, produzione e distribuzione di supporti professionali per i mercati della fotografia, del video, dell'illuminazione e dell’intrattenimento, con sede a Cassola, ma stabilimenti anche a Feltre, Marcon, Israele e Cina, nonché centri di distribuzione diretta in Francia, Germania, Regno Unito, Cina, Hong Kong e Stati Uniti - se l’è creato da solo, partendo dal nulla.

«Non era di una famiglia ricca - racconta in un’intervista la figlia Lavinia, che gestisce la libreria assieme alle altre due sorelle Veronica, Lorenza - mio nonno faceva il tassista e il papà non andava bene a scuola. Però quando mia nonna gli dava i soldi per le ripetizioni, lui se li spendeva tutti per le macchine e la pellicola. Dopo un po’ si accorse che le attrezzature per la fotografia non erano buone, così incominciò a fabbricarsele per conto suo».
Aveva otto fratelli, due maschi e sei femmine. Insieme a un metalmeccanico, Gilberto Battocchio (in foto con lui), aprì un’officina e il primo stabilimento nel 1972. All’inizio non c’erano soldi, ma gli accessori per foto non li faceva quasi nessuno e gli affari andarono bene.
Anche perché, come confermano le figlie, era un uomo particolarmente combattivo: «Quando ad esempio una ditta gli copiò un articolo - continua Lavinia - il papà creò una nuova azienda e la chiamò “The Avenger”, il Vendicatore, solo per togliere fette di mercato».
Già leader mondiale del settore degli attrezzi per la fotografia e il cinema, nel 1989 la Manfrotto ha ceduto a un gruppo inglese quotato in borsa, la Divisione Imaging di Vitec Group Plc. La produzione è rimasta in Italia. Il fatturato ha continuato a salire.


Palazzo Roberti


Aveva aveva 55 anni Lino Manfrotto quando nel 1991 quando decise di comprare Palazzo Roberti, nel centro di Bassano, per andarci a vivere con la moglie Elena e i quattro figli. Ma al primo piano dal 1935 c’era una libreria, La Bassanese. Il proprietario non voleva lasciarla, malgrado lo sfratto, in più sul palazzo era stato posto un vincolo del ministero dei Beni Culturali che stabiliva che il primo piano avrebbe dovuto mantenere l’uso come libreria.


Libreria di Palazzo Roberti


Manfrotto allora ne acquistò la licenza e sistemò le figlie - che allora avevano 24, 22 e 18 anni - a lavorare nel suo interno. Non prima però di un lungo restauro che l'ha fatta diventare il negozio di libri più bello del Paese. 


Fonte: srs  di di Elena Ferrarese, da Il Gazzettino del 6 febbraio 2017




BASSANO DEL GRAPPA, MORTO LINO MANFROTTO: DAL GARAGE ALL'IMPERO DA 300 MILIONI DI EURO


Sede di Cassola


Domenica mattina nella sua casa di Bassano del Grappa si è spento Lino Manfrotto, una delle stelle del firmamento dell'imprenditoria veneta. Da reporter, decise di creare attrezzatura più leggera e maneggevole fino a conquistare il mercato mondiale



Lino Manfrontto, fondatore della famosa azienda che produce esporta attrezzature per la fotografia e il cinema in tutto il mondo, si è spento domenica mattina nella sua villa, a Bassano. Il suo impero era nato in un garage sul finire degli anni '60 fino a fatturare lo scorso anno, come gruppo Vitec oltre 300 milioni di euro. 


LA STORIA (da www.Manfrotto.it)


CHI È MANFROTTO

Con sede a Cassola (VI), Manfrotto progetta, produce, e distribuisce una vasta gamma di supporti professionali per fotocamere e illuminazioni per i mercati della fotografia, del video, del cinema e dell'intrattenimento. La linea di prodotti comprende una vasta gamma di treppiedi e teste per fotocamere, stativi per l'illuminazione e accessori.

I prodotti Manfrotto sono commercializzati attraverso le proprie società di distribuzione, Manfrotto Distribution, in Cina, Francia, Germania, Hong Kong, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, così come attraverso distributori indipendenti in oltre 65 paesi in tutto il mondo!
La grandezza della rete distributiva internazionale e il forte lavoro di squadra tra l'azienda ei suoi distributori sono fattori chiave nel successo eccezionale della linea di prodotti. Le società distributive direttamente controllate garantiscono inoltre un accesso diretto e privilegiato al mercato, elemento essenziale per mantenere l'azienda all'avanguardia nella ricerca e nello sviluppo di nuove soluzioni.

In Manfrotto è diventata ormai tradizione investire continuamente nello sviluppo della tecnologia più recente valutando costantemente la gamma di prodotti, le esigenze di produzione e le tendenze di consumo. Questa politica garantisce che siano mantenuti i più elevati standard di qualità in tutte le fasi e stabilisce gli standard del settore.

L' inizio

Sul finire degli anni '60 Lino Manfrotto era un fotoreporter a Bassano del Grappa per il giornale veneto Il Gazzettino e il giornale di Vicenza. E 'stato anche impegnato nella fotografia industriale e pubblicitaria. A quei tempi le attrezzature di un fotografo erano ingombranti, pesanti e non facilitavano molto il lavoro dei professionisti. Il mercato offriva una vasta gamma di flash da studio e illuminatori al quarzo, ma trascurava completamente gli accessori di base come gli stativi, i bracci e i morsetti.

Così, con l'aiuto del suo assistente, Lino Manfrotto creò i suoi primi prodotti, tra cui un leggero ma robusto supporto per luci finalmente abbastanza alto. Per un paio di anni produsse solo pochi pezzi per soddisfare le esigenze dei suoi amici fotografi. In seguito decise di presentarli a livello internazionale, ottenendo il suo primo ordine importante da un distributore svizzero.

Il garage divenne un laboratorio di produzione. Fu lì che i primi bracci, aste telescopiche e altri stativi Manfrotto vennero fabbricati. Ben presto però si rese conto che la capacità di produzione era insufficiente ad esaudire tutti gli ordini dei clienti in arrivo.

Gli anni '70

Nel 1972 Lino Manfrotto incontrò Gilberto Battocchio, un tecnico che lavorava per un'azienda metalmeccanica di Bassano del Grappa. L'anima commerciale incontra la sua controparte tecnica. Un momento fondamentale. Le soluzioni richieste da Lino Manfrotto iniziavano a prendere forma. I due formarono una grande squadra, e nel giro di pochi anni crearono una società leader a livello mondiale.
Nel 1974 fu lanciato il primo treppiedi Manfrotto. Innovativo, leggero e versatile, i treppiedi e gli stativi Manfrotto riscuotevano successi in tutto il mondo. Articoli come il Superboom, l'Autopole®, ed il Superclamp® divennero presto una componente molto importante di tutti gli studio fotografici nel mondo.  E la concorrenza? Cercavano di copiare ma non riuscivano a raggiungere gli stessi standard di qualità, innovazione e servizio di Manfrotto.

Gli anni '80

Il gruppo crebbe e nel 1986 Manfrotto, che già contava 6 stabilimenti a Bassano del Grappa, decise di insediarsi anche a Feltre con 5 nuovi stabilimenti.

Nel 1987/88 venne fondato il marchio Avenger ed iniziò a produrre rispondendo alle esigenze dei mercati fotografici e cinematografici. La qualità del prodotto diventò il marchio di garanzia di questa gamma, in grado di resistere ad un uso estremo, condizioni atmosferiche difficili e con elevate capacità di carico.

Prodotti innovativi, un marchio riconosciuto in tutto il mondo, un vasto network di distributori in 140 paesi e risorse umane altamente qualificate, attirarono gli investitori esteri. Nel 1989 infatti l'intera partecipazione Lino Manfrotto venne ceduta al Vitec Group plc, quotato alla Borsa di Londra, a quel tempo operante nel settore broadcast con con americani, tedeschi, inglesi e filiali francesi.

Gli anni 90's

Nel 1992 venne acquisita l'azienda francese Gitzo, leader nel settore dei treppiedi e delle teste per la fotografia professionale e amatoriale.

Nel 1993 venne acquisita la società americana Bogen, leader nella distribuzione di materiale fotografico negli Stati Uniti.

2000-2010 

Nel 2004 viene lanciata in Germania la società di distribuzione Bogen Imaging Gmb.

Nel 2005 Kata, una società israeliana leader nel settore delle borse per videocamere, viene acquisita. Nello stesso anno il gruppo ottiene la licenza per distribuire le borse fotografiche National Geographic.

Nel 2006 vengono aggiunte due nuove società alla rete di distribuzione Bogen Imaging, una in Giappone e l'altro nel Regno Unito.

Nel 2010, Bogen Imaging cambia nome per diventare Manfrotto Distribution in Germania, Francia, Italia, Regno Unito, Giappone e Stati Uniti. Nello stesso anno vengono create due nuove società di distribuzione Manfrotto, con sede a Shanghai e Hong Kong.

Nel 2011 viene acquistato il marchio Lastolite, produttore di fondali e attrezzature di controllo della luce per fotografia e video. Lastolite diventa anche il distributore di fondali di carta a marchio Colorama.

Gli anni recenti e il futuro

Negli anni recenti, l'incremento della tecnologia digitale ha profondamente cambiato il settore foto e video e sta creando milioni di nuovi amanti della fotografia. Manfrotto ha anticipato questo trend e sta sfruttando la propria esperienza per offrire nuove soluzioni per fotografi e videografi in tutto il mondo.

Nel 2010 Manfrotto ha intrapreso un processo di evoluzione del brand, ampliando la sua base di consumatori e includendo oltre ai professionisti e agli hobbisti, anche la nuova popolazione dei "social recorder" - i consumatori che si avvicinano alla fotografia attraverso smartphone e fotocamere più piccole, e per i quali foto e video sono una moneta sociale chiave da condividere sui social network. La promessa del brand passa dunque dalla precedente "Proven Professional" all'odierno "Imagine More" - Manfrotto inizia il suo viaggio per diventare un "Power Brand".

"Manfrotto Imagine More" si pone come mission di aiutare la comunità creativa ad esprimere e ad esplorare l'immaginazione, qualunque sia il livello di competenza  tecnica. Questa mission sta guidando l'azienda verso nuovi prodotti come le luci a LED, gli accessori per iPhone®, nuove soluzioni per la ripresa video, nuove borse e soluzioni per gli appassionati di imaging e i professionisti di tutto il mondo - indipendentemente dal loro livello di abilità e il tipo di attrezzatura che usano.

Da Manfrotto chi siamo


Fonte: da VICENZA TODAY del 6 febbraio 2017-02-05




Nessun commento: