sabato 21 febbraio 2015

VENETO INDIPENDENTE, SUL CONTO DEL REFERENDUM DONATI 39.000 EURO




Il primo a contribuire era stato il padovano Fabio Miotti, giovane presidente del consiglio comunale di San Giorgio in Bosco: trenta euro. Ma a distanza di dieci giorni langue la sottoscrizione per raccogliere i fondi necessari allo svolgimento del referendum per la secessione del Veneto dall’Italia. L’obiettivo di raccolta è di 14 milioni di euro, necessari per l’organizzazione della consultazione elettorale cara al governatore Luca Zaia.

A ieri mattina, il conto corrente aperto nella Banca Unicredit (il numero di IBAN è il seguente: IT 37 C 02008 02017 000103397411) contava su meno di quarantamila euro.

Per l’esattezza, a mezzogiorno i soldi sul conto corrente sono 39.741,74, frutto di 456 bonifici da altrettante persone. La media di ogni versamento di poco superiore agli 80 euro. Insomma, siamo molto lontani dall’obiettivo del 14 milioni di euro. Non c’è stata la corsa agli sportelli, che qualcuno proditoriamente annunciava. Insomma, un flop. E i primi a rallegrarsene, a Palazzo Balbi, sono proprio gli assessori che non hanno investito un centesimo del loro tempo per inseguire l’idea della secessione. Né tantomeno quella del referendum previsto dalla legge regionale 16.

Di questo passo, se i versamenti continueranno con questa frequenza (una quarantina al giorno) l’obiettivo dei 14 milioni sarebbe raggiunto tra 3500 giorni solari: praticamente tra nove anni e mezzo, nel 2024. Salvo naturalmente l’intervento di un «cavaliere bianco» capace di mobilitare qualche milione in poche settimane. Ma nessuno si affaccia all’orizzonte.

Ecco per quali ragioni la Lega sta rapidamente svoltando verso la più generale richiesta di autonomia e di statuto speciale per il Veneto (anche perché il governo ha impugnato entrambe le leggi regionali: quella sull’autonomia e quella sulla indipendenza).

Il segretario federale della Lega Matteo Salvini ha detto pochi giorni fa:
«Il Veneto – ha spiegato – è circondato dal Trentino e dal Friuli, che fanno competizione da tutti i punti di vista. Penso che una via graduale all’indipendenza possa passare attraverso l’autonomia. Se ci sono due regioni a statuto speciale di fianco, non si vede perché non possa diventarlo il Veneto e anche la Lombardia».

La legge regionale 15 (quella sull’autonomia), a differenza della legge che promuove il referendum sull’indipendenza è finanziata dal bilancio regionale e non deve attraversare la graticola della raccolta fondi popolare. Ecco perché, probabilmente, la Lega si accoderà presto alla questione «autonomia» anziché secessione: un punto sul quale la convergenza è molto più ampia, a sinistra come a destra. I quesiti previsti dalla legge 15, infatti, ruotano attorno alla domanda: «Vuoi che la Regione del Veneto diventi una regione a statuto speciale?».

La svolta di Salvini non è sfuggita al consigliere regionale del Nuovo Centro Destra Costantino Toniolo:
«Mi rallegro per la conferma che viene dal segretario della Lega Nord Matteo Salvini: la strada giusta per il Veneto è quella dell’autonomia, perché la Costituzione non permette l’indipendenza. É la strada aperta con la legge da me proposta e approvata dal Consiglio regionale l’11 giugno scorso».






A ME PARE SIA UN RISULTATO ECCEZIONALE






Alla data del 15 Ottobre il conto corrente deputato a raccogliere i 14 mil. di euro per poter effettuare il Referendum contava per la precisione € 39741.74, frutto di 465 bonifici ovvero una media di circa € 80,00 a persona. Il dato economico estrapolato in modo asettico è di fatto risibile. Il dato economico estrapolato in modo più analitico è di fatto eccezionale, se si considera che tale cifra è frutto di un semplice passaparola social su FaceBook. 
Tale dato è ancor più eccezionale se si considera l’assoluta mancanza da parte dei media che oggi invero s’affrettano a “spernacchiare” in modo meschino un dato di fatto in realtà di grande portata, ovvero la capacità di riuscire a fare a meno di loro per iniziare a smuovere le acque.



Il dato economico estrapolato in modo razionale effettivamente deve far riflettere, nel senso che un iniziativa lodevole un iniziativa atta alla conclamazione di democrazia basata sulla volontà popolare, che è stata “concessa” ai Veneti, sia stata comunque in qualche modo mal fruita, volendo da “qualche parte” ( purtroppo ben identificabile ) essere usata a proprio uso e consumo in modo inappropriato, senza una corretta pianificazione, al sol fine d’avere un tornaconto personale di visibilità, tanto da poter serenamente affermare che qualcuno affetto da nemesi narcisistica ha di fatto operato in modo da creare un effetto confusione.



Fortunatamente, all’orizzonte (molto prossimo ) si vede quello che una volta era un mare in burrasca, pieno di bicocche, decisamente più sereno, ci sono meno navi ma evidentemente lo stare qualche dì in più in Arsenale, gli ha permesso di strutturarsi al fine di poter spiegare le vele e con il vento in poppa cavalcare le onde in modo più costruttivo.



“FORSE” qualcuno credeva che con un conto, “SOLO” i propri accoliti, la comunicazione di Facebook o poco più, si potesse fare “Tombola”, l’approssimazione l’improvvisazione e la buona volontà non bastano… non sono mai bastati!



Neppure Davide contro Golia ha improvvisato… si è studiato la strategia quindi ha deciso dove e come colpire…….. VINCENDO!


Lunedì 20 finalmente succederà ciò che ci permetterà di prendere il “volo”, grazie a Pianificazione, Strategia, Costanza, Collaborazione tra Istituzioni e Movimenti ed ovviamente con Capacità!



Con questo, invito ed auspico rispettosamente, tutti gli indipendentisti di venire a “Canossa” per condividere in modo partecipativo l’istanza comune, e finalmente dare il giusto impulso all’obiettivo che deve diventare di TUTTI I VENETI.



Fonte: visto su MIGLIOVERDE del ottobre  2014





REFERENDUM VENETO, IL CONTO CORRENTE APERTO LO CONTROLLA LO STATO ITALIANO






di REDAZIONE

Qualche giorno fa, abbiamo annunciato la nascita del Conto corrente per la raccolta dei fondi relativa alla realizzazione del referendum, come previsto dalla legge n. 16.
Da subito, qualcuno a storto il naso - lo stesso assessore Ciambetti ci risulta – per via del fatto che quel conto corrente non dà a chi versa le necessarie garanzie di vedersi restituiti i denari devoluti, nel caso in cui il referendum non si dovesse svolgere.
Perché?
Ecco il motivo, stando a quanto riportato su alcuni siti indipendentisti veneti, a firma di Roberto Agirmo:
“Premessa, mi assumo la completa responsabilità di quanto segue:

Sebbene sia entusiasta dell’apertura del C/C effettuata in data 30.09.2014 dalla Regione Veneto, ritengo sia doveroso fornire delle informazioni suplettive, in quanto, maggiormente i cittadini sono informati CORRETTAMENTE, migliore sarà il loro discernimento, quindi le decisioni che potranno assumere.

Cosi come detto il C/C istituito è appoggiato direttamente alla Regione, indi per cui è subordinato alle norme che vengono determinate per qualunque “cassa economica” regionale.

Cosa significa questo?

Semplice!
Alle ore 18.00 di ogni giorno i denari in “cassa” alla Regione, riconducibili a qualunque conto corrente della medesima, viene di fatto svuotato e tutti gli importi finiscono nelle casse dello stato, il quale alla bisogna retrocede i soldi alla Regione.

Sembra assurdo, ma è cosi!

Stante quanto sopra per tanto, esattamente come per tutti i Conti Correnti, anche quello per la Raccolta dei fondi destinati al Referendum segue questo ITER!

E Chiaro????
Bene!
Se è chiaro questo proseguiamo……

La regione, quindi il Presidente Luca Zaia e l’assessore al Bilancio Roberto Ciambetti, che sono perfettamente a conoscenza di quest’iter, evidentemente messi sotto pressione ( questa è una supposizione; forse ) ( da chi? ) si sono visti costretti ad anticipare l’apertura del C/C, quando invero era già stabilito dopo innumerevoli riunioni organizzative che proprio al fine d’evitare questa discrasia si sarebbe dovuto costituire un COMITATO che la stessa Regione avrebbe appoggiato e proprio quest’organo “super partes” composto da innumerevoli movimenti, partiti ed associazioni, nonché appunto la stessa regione in modo “esterno” avrebbe aperto un Conto Corrente non soggetto a questo “potenziale pericolo”.

A quanto mi risulta, il COMITATO è prossimo alla costituzione cosi come l’apertura del Conto Corrente.

Personalmente sono pronto non solo a fare il mio versamento, ma anche a raccogliere e promuovere i versamenti da tutti coloro i quali si sentiranno d’appoggiare il Rederendum stesso!

L’idea di versare dei soldi su un C/C che alle 18.00 di ogni sera viene svuotato mandando tutti i soldi raccolti a Roma mi terrorizza.
Non so a Voi!

Io aspetto la settimana prossima il nuovo C/C quindi verserò il mio “obolo” Volontario e sereno.

P.s. Se ritenete queste informazioni interessanti v’invito a condividere.

A SCANSO DI EQUIVOCI, E PER ULTERIORE CONFERMA DI QUANTO SOPRA, ECCO ALCUNE ALTRE INFORMAZIONI:

Nel 2012 grazie al governo Monti, e’ stata istituita la TESORERIA UNICA CENTRALE ( http://www.lagazzettadeglientilocali.it/pf/testo-news/23240/Tesoreria-unica-Monti-detta-le-istruzioni ).


Regioni,Provincie e Comuni con più di 5000 abitanti, non hanno il DIRITTO di trattenere i loro soldi.
Ogni sera ALLE 18.00 i conti correnti dei NOSTRI enti locali vengono SVUOTATI quindi TUTTI i soldi vanno a Roma, quando gli enti necessitano di soldi, lo stato li restituisce  ma……all’interesse dell’1%.


Ciò che è scritto qui è verificabile ergo per cui, chi dice che si fa disinformazione, è sulla strada sbagliata.

Ovviamente c’è il libero arbitrio e ci mancherebbe altro!!!!
 Chi vuole versi pure ci mancherebbe altro!!!!
Io aspetto ancora qualche giorno, poi SICURAMENTE verserò il mio OBOLO e non solo continuerò ( cosa che mai ho smessi di fare ) a battermi per la causa Indipendentista!

Io pretendo un C/C di cui possa fidarmi!
Tu ti fidi dell’Italia?
IO NO



Fonte: visto su MIGLIOVERDE del novembre 2014



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