Nel Savonese una pizzeria al taglio rischia di chiudere
per aver servito due tranci di pizza ai clienti seduti al tavolo. E intanto
altri 250mila posti di lavoro vanno in fumo
Entrare in una pizzeria al taglio, chiedere una margherita e
sedersi mentre viene scaldata, ringraziare il gestore che - con un gesto
gentile - ci porta il nostro trancio fumante al tavolo, senza farci alzare.
Una scena ordinaria in molti locali, ma che rischia di
costare cara. Come è successo ad Albisola Superiore (Savona), dove la pizzeria
"Benvenuti al Sud" si è vista comminare una multa da 5mila euro solo
perché il proprietario ha portato due pezzi di pizza ai clienti seduti al
tavolino esterno.
Una sanzione severa imposta dalle normative che vietano
l'esercizio di servizi non previsti dalle licenze e sulle quali gli agenti che
in questi giorni stanno battendo a tappeto il litorale savonese non possono
fare molto.
Come
racconta Il Secolo XIX, a rimetterci è la pizzeria, una delle tante imprese
costrette a chiudere a causa della burocrazia. "Abbiamo fatto un
consistente investimento per affittare il locale, rimetterlo a posto e avviare
l’attività", spiega il titolare Massimo Abategiovanni, "Ora non siamo
in condizione di pagare, rischiamo di finire in ginocchio. Parleremo con il
commercialista per valutare cosa si può fare. Abbiamo sbagliato, perché la
nostra licenza non permette di servire al tavolo. Il cliente può sedersi, ma
deve prendersi la pizza dal banco. Il nostro errore è stato di aver fatto una
gentilezza agli unici due clienti di quel pomeriggio. Mai avremmo pensato di
incorrere in una sanzione del genere. Tra l’altro la crisi si sente, il flusso
di persone che speravamo di trovare non c’è affatto".
Dal canto loro i vigili difendono il proprio lavoro e
sottolineano come i controlli erano stati annunciati: "Abbiamo fatto il
giro delle attività e fatto presente che devono ottemperare a tutte le
prescrizioni, dall’esposizione del cartello degli orari al loro rispetto, fino
alle disposizioni a seconda del tipo di attività".
A rimetterci è anche il Paese, che vede l'ennesima azienda
chiudere i battenti e sfumare la possibilità di occupazione. I posti di lavoro,
peraltro, sono sempre meno. Come rivela Unioncamere solo nel 2013 ne perdereme
250mila, con un calo di contratti attivati di 112mila rispetto a quelli
preventivati. Una dinamica negativa nell'occupazione che "tenderà a
colpire soprattutto quegli ambiti (territoriali, settoriali, di dimensione
d’impresa) più strettamente dipendenti dal mercato interno: il Mezzogiorno (da
cui è atteso il 35% del saldo negativo complessivo), le imprese con meno di 10
dipendenti (che prevedono di ridurre la forza lavoro di 142.600 unità), le
costruzioni (-59mila), il commercio al dettaglio (-24.500), il comparto
turistico (-25.100)". E lo Stato se la prende con chi serve due pezzi di
pizza.
Fonte: visto su Il
Giornale.it di martedì 23 luglio 2013
PIZZA SERVITA AL TAVOLO, MULTA DI 5MILA EURO
Massimo Abategiovanni, titolare del negozio di pizza
“Benvenuti al Sud”
Albisola Superiore - Cinquemila euro di multa per due pezzi
di pizza.
Con la campagna di controlli sui pubblici esercizi sono fioccate anche multe salate per le attività commerciali scoperte a esercitare servizi non previsti dalle licenze. Il caso più eclatante ha colpito “Benvenuti al Sud”, un locale “pizza al taglio” in via IV Novembre, che si è visto elevare un verbale da cinquemila euro per aver portato due pezzi di pizza ai clienti seduti al tavolino esterno come se fosse una normale pizzeria. Una sanzione severa, ma imposta dalle normative e sulla quale gli agenti non hanno margini discrezionali.
Con la campagna di controlli sui pubblici esercizi sono fioccate anche multe salate per le attività commerciali scoperte a esercitare servizi non previsti dalle licenze. Il caso più eclatante ha colpito “Benvenuti al Sud”, un locale “pizza al taglio” in via IV Novembre, che si è visto elevare un verbale da cinquemila euro per aver portato due pezzi di pizza ai clienti seduti al tavolino esterno come se fosse una normale pizzeria. Una sanzione severa, ma imposta dalle normative e sulla quale gli agenti non hanno margini discrezionali.
Il titolare, Massimo Abategiovanni, pur ammettendo
l’errore, ha sottolineato la mancanza di tolleranza ed ha stigmatizzato il
pugno di ferro usato dai vigili pubblicando su Facebook la notifica e
“ringraziando” polemicamente i vigili. L’uscita sul popolare social network ha
scatenato i commenti a favore o contro l’operato degli agenti, oltre settanta
in poche ore, e fra questi anche qualche privato cittadino che è passato dal
semplice commento all’offesa esplicita verso la polizia municipale. Ed ora
partiranno i provvedimenti di conseguenza. Il comando albisolese ha già
salvato e stampato la pagina con i commenti al fine di presentare alla procura
della Repubblica una querela per diffamazione contro gli autori dei singoli
post offensivi.
Tutto è nato qualche giorno fa, quando due clienti si sono
seduti al tavolino davanti a “Benvenuti al Sud”, attività aperta all’inizio
di aprile da Massimo, Luciano e Nunzia Abategiovanni, che pensavano di
offrire ad Albisola la vera pizza napoletana approfittando del flusso turistico
dell’estate e della movida notturna. Ma, oltre alla crisi che ha deluso le
aspettative, è arrivata la maximulta per aver servito al tavolo la pizza.
«Abbiamo fatto un consistente investimento per affittare il locale, rimetterlo
a posto e avviare l’attività – spiega Massimo Abategiovanni -. Ora non siamo in
condizione di pagare, rischiamo di finire in ginocchio. Parleremo con il
commercialista per valutare cosa si può fare». Luciano Abategiovanni
aveva già in una pizzeria a Savona, nella speranza di “intercettare” i turisti
ha proposto al fratello Massimo, che lavorava a Nizza, di aprire una nuova
attività ad Albisola. E con l’occasione hanno chiamato anche la sorella
Nunzia, appena diplomata a Napoli. «Abbiamo sbagliato – ammettono i titolari -,
perché la nostra licenza non permette di servire al tavolo. Il cliente può
sedersi, ma deve prendersi la pizza dal banco. Il nostro errore è stato
di aver fatto una gentilezza agli unici due clienti di quel pomeriggio. Mai
avremmo pensato di incorrere in una sanzione del genere. Tra l’altro la crisi
si sente, il flusso di persone che speravamo di trovare non c’è affatto».
Dal comando della polizia municipale, però, sottolineano che
tutte le nuove attività erano state avvisate all’apertura. «Abbiamo fatto il
giro delle attività e fatto presente che devono ottemperare a tutte le
prescrizioni, dall’esposizione del cartello degli orari al loro rispetto, fino
alle disposizioni a seconda del tipo di attività». Anche il sindaco Franco Orsi
è intervenuto sulla questione: «Le attività come bar, ristoranti e pizzerie,
devono avere locali giudicati idonei e dotati di bagno, inoltre l’Asl
verifica le attrezzature compresi piatti, lavastoviglie d frigoriferi.
L’attività di pizza al taglio, invece, può essere svolta da un semplice
artigiano e gode di diverse agevolazioni: ad esempio non paga la spazzatura nel
laboratorio e gode di regimi semplificati verso il fisco e nell’inquadramento
dei dipendenti. Ma non può svolgere attività di somministrazione, cioè servire
ai tavoli. Sono regole a tutela della concorrenza e dei consumatori, per questo
le sanzioni sono molto salate. Con qualche intervento limitato, anche quel
locale potrebbe essere gestito come bar o pizzeria».
Fonte: Visto su IL
SECOLO XIX del 23 luglio 2013
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