venerdì 19 ottobre 2012

PASSERA: IN ITALIA IL FEDERALISMO NON LO ABBIAMO MAI REALIZZATO


Corrado Passera

”Il nostro Paese e’ stato vicinissimo a perdere la sua sovranita’, indipendenza e dignita’” ma “tutti insieme siamo riusciti a evitarlo perche’ quello che e’ stato fatto e’ stato fatto con la grandissima compartecipazione di tutti”. Cosi’ il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, intervenendo agli Stati generali del Nord promossi dalla Lega in corso al Lingotto di Torino. Per questo, ha aggiunto “se possiamo parlare di crescita e’ perche’ abbiamo passato quel grandissimo momento di rischio”.

Passera, rispondendo a una sollecitazione di Maroni che gli chiedeva se è d’accordo con la proposta della Lega che intende trattenere in ogni regione il 75% delle tasse pagate (oggi siamo intorno a una media del 35%), ha risposto: “Sul numero ci sarebbe da approfondire. Tuttavia penso che in Italia non abbiamo realizzato il federalismo di cui invece c’è bisogno, visto che il nostro è un Paese così diverso. Invece siamo arrivati al punto che il processo decisionale è totalmente imballato. Dobbiamo stabilire un rapporto diretto fra il livello di responsabilità e le risorse necessarie per realizzarlo, preoccupandoci però di salvaguardare un livello di solidarietà a livello nazionale. Dobbiamo però premiare le amministrazioni virtuose e commissariare veramente quelle che virtuose non sono”.

Il ministro, incalzato direttamente dal segretario federale della Lega Nord Roberto Maroni, parla davanti a una platea di oltre 500 imprenditori ed operatori economici, che per la prima volta si sono riuniti così in forze per una iniziativa del Carroccio. Dalle domande dei presenti, appare evidente come  nel mirino delle critiche vi sia soprattutto il comportamento del sistema bancario, accusato da aver ricevuto i soldi della Bce e averli trattenuti per i propri bilanci, anzichè immetterli nel sistema delle imprese. Chiaramente Passera ha difeso il sistema bancario italiano rispetto ai comportamenti delle banche di altri Paesi e ha spiegato che i soldi della Bce sono rimasti nelle casse degli istituti come conseguenza del fatto che la caduta di credibilità  del Paese aveva bloccato il finanziamento del nostro debito a livello internazionale. Ha illustrato le misure che stanno ora riversando liquidità nel mondo delle imprese, anche se si è detto preoccupato dei livelli di sofferenza che le banche stanno raggiungendo sul fronte del credito alle imprese.

Parlando della crescita e del fatto che l’Italia chiuderà l’anno con una contrazione del Pil tra il meno 2,5/2,6%, il ministro ha confessato che obiettivamente non era possibile aspettarsi di meglio a fronte di circa 100 miliardi di manovre attuate tra governo Berlusconi e governo Monti e alla crisi internazionale che ha abbattuto i valori di borsa e quelli immobiliari, improverendo imprese e famiglie. “A fronte di tale panorama – gli ha replicato Maroni – sono curioso di vedere i bilanci 2012 delle banche, che scommetto saranno invece tutti con segno positivo”.
”Dopo il decreto Salva Italia, mi piacerebbe un decreto ‘salva imprese Nord’ perche’ la locomotiva del Paese sono le piccole e medie imprese del Nord”, ha detto il segretario federale della Lega  al ministro. ”Non concordo sul limitarci al supporto alle imprese del Nord, potrebbe provocare un pericoloso allargamento tra performance del Paese. Ma qui c’e’ la locomotiva, grandi energie da valorizzare”, ha replicato Passera.

Fonte: srs di GIANLUCA MARCHI, dal L’indipendenza del 29 settembre 2012

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