venerdì 20 aprile 2012

LA MALEDIZIONE INDIRIZZATA A UMBERTO BOSSI: QUANDO I LEGHISTI SCONTENTI LANCIARONO L'ANATEMA CELTICO “GLAM DICIN “ CONTRO IL SENATÙR

Umberto Bossi - Marco Brigliadori

Dalle parti di Como si racconta che Umberto Bossi una volta fu maledetto da un gruppo di seguaci delusi, per di più ciò avvenne fatalmente pochi giorni prima dell'ictus che lo colpì nel 2004.
Le contestazioni al Senatùr, vere o presunte che siano, sono argomento delicato da trattare, soprattutto dopo ciò che ha lui stesso detto ad Alzano Lombardo, dove si è parlato di legnate che andrebbero somministrate ai cronisti che osino far cenno di dissenso padano. Userò quindi grande delicatezza, ma trovo sia un utile tassello alla comprensione della fenomenologia leghista richiamare alla memoria quell'antico e poco conosciuto episodio.

Tutto va collocato in quella linea di confine, ben poco definibile, in cui lo slancio mistico verso il leader carismatico deve fare i conti con la cruda prassi della politica. In questo territorio della memoria, in cui i confini tra il verosimile e il leggendario sembrano svanire, è l'avvocato Marco Brigliadori, istruttore di volo a vela e amministratore dell' aeroporto di Como, a raccontare il singolare episodio intriso di mitologia celtica ed esoterismo nordico.

Brigliadori riferisce senza reticenze di quando lui, assieme ad altri due leghisti della prima ora, decise di lanciare contro Umberto Bossi un antico anatema celtico. Fatalità volle che a pochi giorni dalla maledizione, celebrato di sera e davanti a un cespuglio di biancospino come prescriveva il rituale, Bossi fu ricoverato d'urgenza per un ictus cerebrale. La riabilitazione fu lunga e difficile e lo tenne a lungo lontano dalla politica.
Il rituale celtico usato dai leghisti dissidenti era il terribile "Glam dicin", se ne trova cenno in molti siti dedicati all'esoterismo dove viene descritto come una delle maledizioni preferite dai Druidi. Si lanciava da una collina dove cresceva un cespuglio di biancospino e comprendeva una serie di tetre invocazioni: "Sangue di luna alle nari. Muori e come fumo dispari!" Questa maledizione, contro la quale pare non esistesse alcun antidoto, doveva provocare gravi danni alla vittima e, talvolta, era capace persino di ucciderla.


2 - L'INTERVISTA ALL'AUTORE DELLA MALEDIZIONE
 
Gianluca Nicoletti per "La Stampa"


Avvocato Brigliadori come le venne in mente di fare un rituale magico contro Bossi?
"Sono fratello di Eleonora Brigliadori, anche lei è un po' fanatica di cose incredibili, tipo bersi la pipì, siamo una famiglia un po' così, pensi che mia madre è stata una grande artista. Io mi sento completamente a casa mia con queste cose, anche un po' magiche, come il fascino di questo mondo dei Celti che ho scoperto per colpa di Bossi, ma che poi lui non ha mai capito."



Frequentava Bossi personalmente?
"Ma certo io ho avuto un tradimento amoroso, io non sono omosessuale, ma quando uno si appassiona alla politica e si da' completamente anima e corpo com'è capitato a molti altri e quando uno viene abbandonato è una bruttissima cosa. Io non ho mai avuto un incarico importante, mi misi a studiare la costituzione europea con Speroni."



Si impegnò nella politica attiva?
"Sono leghista della prima ora, militante da vent'anni. Io ero candidato quando c'era da perdere al collegio uninominale alla Camera a Porta Romana. Io ho preso 3000 voti più di lui contro Rocco Buttiglione quando andavamo da soli. Era l' anno 1996..."


Fu quella quindi la delusione?
"Bè da lì è cominciata una lenta deriva e lui si è messo con Tremonti, tra l' altro anche io mi sono laureto con lui lo conosco bene...Cioè mi hanno tagliato fuori, insomma non so per quale motivo esattamente..."


Ma non sono le cose della politica?
"Ma si, ci saranno anche state dietro altre storie, ma per me era un fatto umano, consideravo Bossi una figura paterna ed essere traditi dal proprio padre non è una cosa bella..."



E allora ha pensato di lanciargli l'anatema?
"Io ho una biblioteca sterminata di documenti sui Celti, una miniera di cose che sono anche attualissime e ho trovato questa maledizione chiamata Glam dicin proprio fatta contro il capo che non si comportava..."


E dove siete andati a farlo il Glam dicin?
"Siamo andati a farlo dietro a un cespuglio di biancospino che c'è proprio lì in Brianza. Dove abitavo io e ancora hanno la casa i miei fratelli. "


Quanti eravate?
"In tre, tra le altre cose uno di noi, il Diego, è mancato. Comunque questa cosa la sanno in parecchi tra i militanti di Como e di quella zona perché io non ne ho fatto mistero che ero incazzato ecco..."



Quindi l'ha resa pubblica
"Si io ero molto conosciuto e al tempo in cui c'era da prendere le bastonate e le denunce non è che c'era tutta questa gente, adesso la Lega è diventata un movimento mainstream, ai tempi era un po' borderline insomma."



Come funziona esattamente il Glam dicim?
"Si chiama forma-pensiero, in realtà esistono delle energie che se lei riesce a canalizzarle, come si vede anche con Harry Potter, ci si sente un po' l' apprendista stregone."



Ma serviva la foto di Bossi, recitare una formula, un' ora particolare...
"Noi l' abbiamo fatto verso sera che sono sempre ore un po' arcane, si fa una specie di rotondo attorno al cespuglio e poi bastava dire quello che ci aveva fatto Bossi, che ci aveva tradito e dire questa parola Glam dicim; è la parola che è magica, non è certo spiegata mai questa formula sennò sarebbe troppo facile nessuno sa che significhi, ma i libri dicono solo che si tratta del rituale di risentimento nei confronti del sovrano che tradisce il suo mandato, ma doveva servire solamente a fargli spuntare un foruncolo sul naso perché poi non potesse più presentarsi in pubblico...Sono cose simboliche si sa."



Invece pochi giorni dopo, la mattina dell'11 marzo 2004 Bossi, fu ricoverato in ospedale in gravi condizioni, colpito da un ictus cerebrale...Realmente non poté più presentarsi in pubblico per moltissimo tempo.
"Si. accadde poco tempo dopo, una cosa quasi immediata non so se passarono tre giorni. Al massimo una settimana. Io ci rimasi, ma io non gli avevo certo augurato la morte, al tempo gli scrivevo tutti i giorni e gli avevo fatto sapere "Mi hai rotto i coglioni, io ti mando la maledizione dei Celti o no?" Ci sono i documenti che avrà certamente la sua segretaria di allora, Bossi c'è da aggiungere che pochi giorni prima dell' incidente incontrò mio padre, che aveva avuto la stessa malattia e oramai era afasico e non riusciva a parlare, gli disse "avrete fortuna", lui ne rimase molto colpito perché questi personaggi sono molto affascinati dalla magia. Perché è un illuminato Bossi, è al di sopra delle cose, ma come tutti è un essere umano. Diciamo che è nella categoria dei semidei non degli dei..."


Fonte: srs di Gianluca Nicoletti da La stampa
Fonte: Dagospia del  23 agosto 2011


CONSIDERAZIONE  DI LUIGI P.

Nella politica più che mai esiste "l'aspetto" magico che è determinante.
I simboli, le evocazioni, le invocazioni, i motti, le adunate, il richiamo al passato mitico, questi ATTI sono l'anima della politica, del coinvolgimento delle masse, la creazione dell'egregore.

In questo caso lo chiamate satanismo, ma addirittura anche le religioni agiscono con questi mezzi, per coinvolgere le masse. Ecco perché un sistema politico abbisogna anche della compartecipazione del meccanismo religioso, le due cose si compenetrano. Lo potete chiamare come vi aggrada anche satanismo,  ma credo sia l'ordinarietà che ormai ci assuefa.


Fonte: da Luigi Pellini del  9 aprile 2012

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