sabato 28 gennaio 2023

QUANDO, NEL 1941, DA “STUDI BOTANICI” CHE SULLE ALPI “NON AVEVA MAI FATTO TANTO FREDDO COME ADESSO”

 

Vue de la Testa Grigia


Quando, nel 1941, emerse dall’unione migliaia di “studi botanici” che sulle Alpi “non aveva mai fatto tanto freddo come adesso”, nessuno in ambiente “universitario” si strappò le vesti, perché “il concetto” era già stato ampiamente sdoganato nel 1919 dall’ingegnere francese Paul Mougin, autore di una faraonica ricerca sui ghiacciai del Monte Bianco.

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Alla “presentazione ufficiale” dei risultati, l’ingegnere rispose alla domanda di un giornalettaio “ma perché non esiste alcuna informazione sui ghiacciai del Monte Bianco precedente la fine del ‘500?”, con un laconico “perché non esistevano”.

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Quindi, 22 anni dopo, l’argomento era già chiuso.

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Quando, un’altra ventina di anni dopo, la “grande ricerca botanica” scoprì piante di uva da vino “con ancora le radici a terra” nei pressi di Zmutt e Findelen, a quote superiori i 2200 metri “sopra Zermatt”, Svizzera, nessuno si strappò le vesti alla notizia (“radiodatata”) che “fiorirono rigogliose fino al periodo rinascimentale”, nessuno imbrattò un Van Gogh alla notizia che gli stessi due “tipi di vite” oggigiorno maturano solo fino a 1500-1700 “più giù”/più a valle.


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Quando una decina di anni dopo, nel costruire un pilone della funivia del Piccolo Cervino, gli operai trovarono “humus di bosco” a quota 3000m in zona Trockener Steg, ancora Zermatt, nessuno organizzò dei “venerdì per il futuro”, poiché “i boschi a 3000 metri” erano già compresi nelle conoscenze delle antiche torbiere dei primi 9mila anni post-glaciali e nei ritrovamenti in Valle d’Aosta, Vallese ed Oberland bernese.

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Quando, nel 2011, gli stessi operai degli stessi impianti trovarono a quota 3500, in mezzo ai ghiacciai dello sci estivo migliore d’Europa, alcune suppellettili, compreso un falcetto da fieno, quasi tutte radiodatate in periodo romanico, nessuno iniziò a mangiare grilli e locuste per salvare il pianeta, perché le cronache di Zermatt lo dicevano da sempre che i loro pascoli e quelli di Valtournenche “un tempo si univano sulle creste”.

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Tutto questo lo si sapeva da sempre in ambienti “universitari e di ricerca”, quindi nessuno “si sconvolse” più di tanto.

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Zermatt è al centro di una “conca” circondata da molti dei maggiori “4000” delle Alpi, dai quali non è “divisa” da alcun tipo di “ostacolo” che ne alteri la “continuità atmosferica”: dal paese “si vedono DIRETTAMENTE quasi tutti i 4000”, da ciascuno di quasi tutti i 4000 si vede DIRETTAMENTE il paese.

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Zero ostacoli interposti.

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La natura ci dice che, per poter portare a maturazione quel tipo di uva da vino ivi ritrovata ad alta quota, occorre che la pianta sia sottoposta a “temperature medie annue superiori ai 10,5-11°C: “dai tempi dei Romani” fino al Rinascimento, quel tipo di uva è maturato, in quei campi a quota 2200 metri c’erano temperature medie annue superiori ai 10,5-11°C.

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Nella conca di Zermatt le temperature diminuiscono di 1°C “ogni 200 metri di salita”: OGGI questa “scala” viene confermata alla stazione meteo dei 3400m di quota del Plateau Rosa e alla stazione meteo dei 4500m di quota della Capanna Margherita, “partendo” dai 2200m di quota di frazione Findelen.

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“Shiftando la stessa scala” partendo dall’origine di 10,5-11°C delle vigne di Findelen in epoca medioevale, NON ESISTE ALCUNA POSSIBILITA’ DI FORMAZIONE DI UN GHIACCIAIO SU NESSUNO DEI 4000 DELLA CONCA DI ZERMATT, così come non esiste alcuna possibilità di formazione di un bosco a 3000 metri, così come non esiste alcuna possibilità di un pascolo a 3500 metri.

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Negli ultimi 30 anni, quelli della “barzelletta Oetzi”, molti rapporti “causa-effetto” sono stati “invertiti” dai truffatori professionali.

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PRIMA, si partiva dall’esistenza delle vigne che maturavano a quota 2200 metri per escludere ghiacciai che si formassero, nella stessa conca, 2000 metri “sopra”: DOPO si partiva da ghiacciai che rispondevano alle domande di due ubriaconi da osteria scartati dai migliori gruppi di ricerca scientifica, ghiacciai che quindi, avendo risposto, necessariamente dovevano esistere 20mila anni orsono…….. altrimenti, come caspita facevano a rispondere?

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Le carote di ghiaccio estratte dal ghiacciaio del Colle Gnifetti hanno tutte risposto, ovviamente “sotto segreto militare”, tutto quello che quelli di Davos si aspettavano da loro per fottervi.

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Tutti sanno che nessuno dei ghiaccia carotati esisteva 500 anni fa…



Tutto crolla?

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Chiedetelo a chi ha paura del buio………..

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Fonte: sms di Paolo RipleySuisse Ross,  Da Facebook   26 gennaio 2023

Link: ..Paolo RipleySuisse RossiFalsi allarmismi sul riscaldamento globale  Paolo  

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