In pieno revanscismo ideologico musulmano anche
l'invenzione del cono gelato è stata rivendicata da loro. Dicono che fu un
emigrato siriano negli States, a proporlo per primo, negli anni Venti del '900,
ma non è così. La paternità indubbia va a un veneto di Belluno (Patria
indiscussa del gelato artigianale,del resto) che si chiamava Italo Marchioni.
Ecco in breve la vicenda, tratta da un articolo di Marco De Biasi, comparso
nella bella rivista "Storia veneta" (nr. 39).
Italo Marchioni nacque a Peaio di Vodo di Cadore il 31
dicembre 1868, sulla strada di Cortina. Nell'ultimo periodo del secolo emigrò
in America, e si mise a vendere gelato, ghiaccioli, cialde di wafers, prima a
Philadelfia, e in seguito a New York .
Egli serviva il gelato all'interno di bicchieri di vetro ma
molti clienti o li rompevano, oppure mancavano di restituirli, e alla luga
questo rappresentav aun concreto danno economico.
Nel 1896 ebbe l'idea geniale: prese una cialda di wafer
ancora calda e l'arrotolò dandogli la forma di un cono e una volta raffreddata
ci mise all'interno l gelato. Era nato il primo cono gelato.
Nel dicembre 1903 inventò un macchinario per produrre
meccanicamente i coni ed ottenne un brevetto depositato a Washington.
Le rivendicazioni siriane.
Alcuni attribuiscono erroneamente l'invenzione a un
pasticciere siriano, che nel 1904, e quindi dopo Italo, arrotolò una
"zalabia" (pasta croccante cotta in una pressa per wafer) e la diede
a un gelataio che stava per rimanere senza piattini in una fiera.
Molti si attribuirono l'invenzione, ma tutti lo fecero dopo
il cadorino.
Fonte: Dal Veneto
al Mondo
Nessun commento:
Posta un commento