IL DOGE
Rappresentante supremo dello stato veneziano, il doge in
origine veniva acclamato da una sorta di assemblea (la Concio Generalis o Placito)
dove confluivano i rappresentanti di tutte le classi sociali e del clero. Già
nel XII secolo però, la sua elezione venne affidata a 11 elettori
scelti dall'allora nascente Consiglio Maggiore (Consilium Sapientum), elettori
che dal 1178 diventano 40, uno per ciascuna famiglia dell'alta aristocrazia, ed
infine 41.
Solo nel 1268 si stabilì un complicatissimo sistema di
elezione rimasto sostanzialmente in vita fino alla caduta della repubblica e
tradizionalmente attribuito a Ruggero Zorzi, sempre basato sui 41 elettori,
eletti a loro volta in seno al Maggior Consiglio e su di un sistema di
estrazione.
Il doge in origine convocava il Placito, ma a questa
assemblea doveva anche rispondere, eleggeva i tribuni e convocava i concili del
clero, ma questi poteri si definirono diversamente nel corso dei secoli con
tutta una serie di nuove ed aggiornate promissioni che il doge al momento
dell'ascesa doveva giurare di rispettare.
Il doge così, presiedeva obbligatoriamente a tutte le sedute
del Maggior Consiglio - con diritto di voto e di proposta -, del Senato e del Consiglio dei Dieci.
Il candidato non doveva avere meno di trent'anni, almeno
fino al 1772, e doveva appartenere alla più alta e consolidata aristocrazia
veneziana.
Una volta designato non poteva rinunciare al dogato, ma da
questo poteva essere destituito su ordine del Maggior Consiglio. Non poteva
scrivere ad altri sovrani o al Papa, non poteva cioè amministrare personalmente
la politica estera e già dal XII secolo non gestiva più direttamente le casse
statali. Doveva vestirsi in un certo modo, partecipare a determinate cerimonie,
rispettare naturalmente le leggi e rendere giustizia
IL MAGGIOR CONSIGLIO
Al 1143 risale la notizia di un nuovo organo nella vita
politica veneziana, il Consilium Sapientum, o dei Savi, con caratteri
deliberativi e consultivi creato, sembrerebbe, per durare un certo tempo e a
seguito di particolari, non conosciute circostanze.
Ad esso partecipavano
anche i giudici ed era presieduto dal doge e le deliberazioni avevano effetto
esecutivo venendo solo ratificate dalla stessa assemblea "popolare".
Forse i suoi membri venivano eletti da quest'ultima, in origine in numero di
35.
Nel 1268 si stabilisce che gli elettori ducali vengano
scelti in seno al Consiglio stesso in numero di 30 dando origine ad un
complesso meccanismo elettorale che escluse per sempre l'intervento popolare
nell'elezione del doge che si esauriva così nel Consiglio Maggiore.
Nel corso del secolo poi, il numero dei membri arrivò a 100
quando nel 1297 si stabilì per decreto che potevano entrare nel Consiglio
Maggiore solo coloro che vi avevano partecipato nel quadriennio precedente o
che fossero figli o discendenti di persone che già avevano ricoperto questo
ruolo (Serrata del Maggior Consiglio). Solo le nuove ammissioni restavano per
elezione previa convalida a maggioranza dei due Consigli, Minore e Maggiore. ll
numero così divenne illimitato fino a stabilizzarsi successivamente sui 500
membri.
IL CONSIGLIO DEI QUARANTA
Organo eletto fra il 1207 e il 1220 dall' assemblea popolare
con competenza di legittimità anche preventiva su ogni iniziativa legislativa e
amministrativa. Era presieduto da tre capi scelti nel proprio seno che facevano
parte anche del Consiglio Minore. La sua competenza si restringerà al campo
giurisdizionale.
IL CONSIGLIO DEI DIECI
A seguito del tentativo di rivolta da parte di Marco Querini
e Bajamonte Tiepolo nel 1310 venne creato questo nuovo organismo. Doveva avere
un carattere provvisorio, giusto il tempo di riportare la calma e l'ordine dopo
il fallito tentativo dei due irrequieti nobili, diventando invece uno dei più
potenti organi della repubblica. Di matrice politica e prettamente poliziesca
che si svilupperà nei secoli riguardando anche la politica estera e intere
branche dell'amministrazione fino allo stesso controllo sulla persona del doge,
cosa che venne regolamentata e limitata già ad iniziare dal 1458.
IL CONSIGLIO DEI ROGATI POI SENATO
Creato probabilmente attorno al 1229 con compiti specifici
relativi ai traffici internazionali ed eccezionalmente politici con competenza
solo consultiva. I suoi membri facevano parte del Maggior Consiglio. Via via
però assorbirà buona parte dei compiti del Consiglio dei Quaranta comprendendo
così problemi di ordine militare, di guerra, politici e finanziari. Così
congiunti i due organi composero da un punto di vista politico il corpo unico
del Senato.
Fonte: srs di
Giuseppe Gatteri, Antonio Viviani, Francesco Zanotto, Giuseppe Grimaldo, Laura
Poloni, Giorgio Marenghi; da STORIA VENETA,
volume 5, SCRIPTA EDIZIONI
Nessun commento:
Posta un commento