sabato 15 giugno 2013

MARRA: IL VERO PROBLEMA, SPIACE DIRLO, È CHE FA SCHIFO LA GENTE…




Il vero problema, spiace dirlo, è che fa schifo la gente…

Tratterò più ampiamente l’argomento, ma siamo di fronte ad un peggioramento frutto dell’enorme allargamento della democrazia: un allargamento in virtù del quale milioni di persone in ogni paese esprimono potere, e comunque ogni singola persona esprime molto più potere di quanto ne abbia mai espresso. L’attuale fase sociale (fase dell’abiezione) è in pratica ciò che questa enorme base democratica sta per il momento manifestando.

Sta in sostanza emergendo dal fondo delle coscienze il fango che vi si è accumulato in duemila anni di concezioni errate, ovvero di concezioni dogmatiche, cioè religiose, cioè metafisiche (ambientate oltre la realtà, oltre la fisica).

Questo perché le concezioni religiose (dogmatiche) sono criminogene (generano criminalità).

L’individuo, infatti, ha una visione strumentale del suo sapere, nel senso che per lui la verità è semplicemente ciò che più gli conviene.

Il risultato è che, siccome le visioni dogmatiche, ponendosi fuori dalla realtà, non pongono limiti alla fantasia (miracoli, verginità e maternità, unità e trinità, angeli e diavoli ecc.) l’individuo, nel suo inventarsi continuamente come verità ciò che serve a lui, finisce per scivolare verso stadi sempre peggiori della coscienza e del comportamento.

In politica, ad esempio, si è costituita una rete planetaria spaventosa di milioni di funzionari, professori, avvocati, giornalisti, militanti eccetera, che sono divenuti la capillarissima rete criminale di ispirazione massonica che ha sommerso come un escremento ‘demoniaco’ in questo paio di decenni le istituzioni, riuscendo a far peggio di qualunque altro potere l’abbia mai preceduta, perché se persino del fascismo ci sono coloro di cui parlano bene, sfido chiunque a riuscire a dire qualcosa di buono di costoro.

Una rete criminale che ha disgustato perfino il vecchio potere, quello che la dirige come un infinito esercito di marionette, e l’ha ora presa tanto in odio da voler essere il primo a volerla cambiare e a voler cambiare.

Una rete che, questo è il peggio, si estende verso il basso e alla fine ha avvolto e coinvolto l’intera società.

Il rimedio è interrompere le visioni strategiche e giungere a nuove forme del conoscere rispetto a quanto già si sa, ovvero infrangere la barriera del proprio inconscio fittizio, e dirsi quello che non ci si è mai voluto dire.

Alfonso Luigi Marra

Fonte: visto su Il Signoraggio.it del 5 giugno 2013

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