domenica 23 giugno 2013

CHIUDETE EQUITALIA, HA I BILANCI IN ROSSO




Il sole 24 ore del 18 giugno  http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2013-06-17/ecco-conti-equitalia-perdite-220034.shtml  ha pubblicato una notizia che già da qualche tempo circolava negli ambienti ben informati:  Equitalia ha i bilanci in rosso. La società che dà lavoro a 8100 dipendenti ha speso nel 2012 in sole paghe, 506 milioni di euro per un costo medio  per ogni addetto di 62.500 euro/anno,  altri  450 milioni se ne sono andati per i servizi. Quindi per far funzionare Equitalia ci sono voluti nel 2.012. 956 milioni di euro.

Dal 2010 a tutto il 2012 Equitalia ha accumulato perdite per 40 milioni di euro; solo nel 2012 ha chiuso con un lieve avanzo di 8 milioni.

Al di là della ricerca dei motivi che hanno portato l’ente esattore in perdita c’è da chiedersi quale sia il vantaggio per lo Stato italiano tenere in vita simile carrozzone.

Il comune cittadino potrebbe pensare che quanto recuperato da Equitalia venga immesso in circolo per la gestione della cosa pubblica e abbassare così il livello delle esigenze di cassa: ma non è così perché abbiamo visto che l’incassato non copre nemmeno le spese.  In pratica lo Stato, creditore nei confronti dei cittadini, da lavoro a 8100 dipendenti per recuperare quei crediti che vengono però assorbiti oltre misura dalla stessa struttura esattoriale.

Il più classico esempio di parassitismo italiano.

Lo Stato, in parole povere ne perde.

Allora perché lo fa? E’ logico chiedersi.

Lo fa semplicemente per rafforzare la sua autorità seminando terrore nelle coscienze dei cittadini, con cartelle esattoriali, fermi amministrativi, ipoteche, vendite all’asta … così come  tutti i regimi illiberali fondano la loro autorità sul terrore.

La Pubblica Amministrazione in un Paese democratico dovrebbe chiamare a se i cittadini debitori, valutare le loro effettive difficoltà e in base a questo stabilire modi e tempi per un rientro concordato dei debiti, non sottovalutando   la possibilità di  un loro abbattimento percentuale o  di sanatorie nei casi più disperati, proprio perché lo Stato non può comportarsi come un semplice cittadino creditore nei confronti di un altro.  Lo Stato deve aiutare i cittadini, andare incontro alle loro esigenze, capire quando le tasse richieste non sono giustificate dalla  bassa qualità e limitata quantità dei servizi erogati, infondere fiducia e non criminalizzare interi settori della società produttiva ma essere inflessibile con chi evade consapevolmente: solo in questa maniera si guadagnerà il rispetto dei cittadini che riconosceranno anche la sua autorità.

Il rispetto reciproco tra istituzioni e cittadino, se è frutto naturale della fiducia, costituisce l’essenza  primaria della democrazia mentre il rispetto indotto dalla paura alimenterà, inevitabilmente, il sentimento della vendetta.

Equitalia  ha il solo scopo di creare sudditanza attraverso il terrore e la paura.

Va chiusa subito, prima che il cittadino mescoli la disperazione cogente con il senso di vendetta perchè, a questo punto, ci penserà lui.

Daniele Quaglia


Fonte: srs di Daniele Quaglia, visto su L.I.F.E.  del  19 giugno 2013


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