giovedì 29 novembre 2012

I RECENTI PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO MONTI IN MATERIA AGRICOLA E DOVE FINISCONO I SOLDI DELL’UE




I recenti provvedimenti del governo Monti: i finanziamenti per incentivare la depilazione dei peli del culo in Kiribati

di Paolo Franceschetti

1. Premessa e una domanda. I recenti provvedimenti del governo Monti in materia di agricoltura. 2. Dove finiscono i  soldi dell’UE. 3. Ricapitoliamo per chi non avesse capito. 4. Fonti e documenti normativi ufficiali

1. PREMESSA E UNA DOMANDA. I RECENTI PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO MONTI IN MATERIA AGRICOLA.

In questo periodo si fa un gran parlare dei soldi che alcuni esponenti del PDL avrebbero rubacchiato (quasi come se gli altri partiti non rubassero allo stesso modo). E si fa anche un gran parlare delle somme che i parlamentari prenderebbero come stipendio.
Sacrosanto per carità. Ma a me vien da ridere quando leggo queste petizioni per ridurre gli stipendi dei parlamentari o che gridano allo scandalo per le troppe auto blu.

Infatti altri e ben più gravi sono i problemi economici e i furti dei politici ai danni della popolazione.

Vediamo quali, partendo da alcuni demenziali provvedimenti presi dal governo Monti in questo periodo, per poi spiegare dove andranno a finire questi soldi che verranno rubati ai cittadini.

Recentemente Monti ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale al fine di vietare i cosiddetti prodotti agricoli a KM 0 nei supermercati.

Questo significa, in altre parole, che i supermercati – se la Corte Costituzionale darà ragione al presidente del consiglio – non dovranno più comprare prodotti agricoli dai coltivatori locali, ma dovranno servirsi della grande distribuzione (che fa venire frutta e verdura dai mercati dell’est, dai mercati africani, o orientali).
Apparentemente è solo uno dei tanti provvedimenti tesi a tartassare l’agricoltura e a distruggere i nostri produttori locali. Uno dei tanti, che si aggiunge alla miriade di provvedimenti – ultimo in ordine di tempo l’IMU – che hanno inginocchiato l’agricoltura rendendo la campagna un hobby per ricchi o per agricoltori talmente appassionati del loro lavoro da continuare a produrre in perdita.
Ma altre e ben peggiori sono le finalità del demenziale provvedimento montiano.

Infatti pochi sanno che l’UE si alimenta finanziariamente in diversi modi, ma il più importante è quello dei proventi che provengono dalle imposte dei prodotti agricoli di importazione da paesi estranei all’UE.

Sì, avete capito bene. Il principale introito finanziario dell’UE è dato dai prodotti agricoli importati dai paesi estranei all’Unione (questo spiega, ad esempio, il motivo per cui per anni hanno dato finanziamenti agli agricoltori che tenevano incolte le terre; il motivo è che scoraggiando l’agricoltura locale incentivavano le importazioni, e i vantaggi che derivano per l’UE dall’importazione sono superiori alle uscite dovuti ai finanziamenti sborsati).
Per rendersi conto che ciò che dico è vero e non fantascienza è sufficiente andare sul sito dell’UE a questo link;

2. DOVE FINISCONO I SOLDI DELL’UE.

Vediamo quindi dove finiscono i soldi dell’UE.
Procedo a caso, senza un ordine né logico né cronologico, perché addentrarsi in questa materia equivale a fare un viaggio nella follia, dove è inevitabile perdersi, anche perché volutamente i bandi e le leggi in materia sono fumosi e incompleti, in modo da non permettere il controllo.

Contributi per sviluppare la cooperazione tra UE e i seguenti stati.
Si tratta di oltre 16.897 milioni di euro (i nostri vecchi 32.000 miliardi di lire, sì avete letto bene: 32.000 miliardi) destinati a paesi come: Tuvalu, Nuova Guinea, Tonga, Kiribati, Timor Est, Timor ovest, Maldive, Malaysia,  ecc.
E’ evidente per tutti l’importanza che riveste la cooperazione del Kiribati e di Tonga allo sviluppo dell’UE.

Contributi nel settore della gioventù.
Ai seguenti stati: Algeria, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Egitto, Georgia, Israele, Giordania, Libano, Libia, Moldavia, Marocco, Autorità palestinese di Cisgiordania e di Gaza, Siria, Tunisia, Ucraina.

Contributi per togliere le mine antiuomo:

Nei seguenti stati (tra gli altri): Afghanistan, Algeria, Angola, Antigua e Barbuda, Arabia Saudita, Argentina, Bahamas, Bahrein, Bangladesh, Barbados, Belize, Benin, Bhutan, Bolivia, Botswana, Brasile, Burkina Faso, Burundi, Cambogia, Camerun, Capo Verde, Chad, Cile, Cina, Colombia, Comore, Congo (Brazzaville), Corea, Costa d`Avorio, Costa Rica, Cuba, Dominica, Repubblica dominicana, Ecuador, Egitto, El Salvador, Eritrea, Etiopia, Fiji, Filippine, Gabon, Gambia, Ghana, Giamaica, Gibouti, Giordania, Grenada, Guatemala, Guinea, Guinea Equatoriale, Guinea-Bissau, Guyana, Haiti, Honduras, India, Indonesia, Iran, Iraq, Isole Cook, Isole Marshall, Isole Mauritius, Isole Salomone, Kenya, Kiribati, Laos, Lesotho, Libano, Liberia, Madagascar, Malawi, Maldive, Malesia, Mali, Marocco, Mauritania, Messico, Micronesia, Mongolia, Mozambico, Myanmar, Namibia, Nauru, Nepal, Nicaragua, Niger, Nigeria, Niue, Oman, Pakistan, Palau, Panama, Papua Nuova Guinea, Paraguay, Perù, Repubblica Centroafricana, Ruanda, Saint Kitts and Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent e le Grenadine, Samoa, Sao Tome e Principe, Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Siria, Somalia, Sri Lanka, Sud Africa, Sudan, Suriname, Swaziland, Tailandia, Tanzania, Territorio di Palestina (West bank e Stiscia di Gaza), Togo, Tonga, Trinidad e Tobago, Tunisia, Turchia, Tuvalu, Uganda, Uruguay, Vanuatu, Venezuela, Vietnam, Samoa occidentale, Yemen, Zaire (Repubblica democratica del Congo), Zambia, Zimbabwe.

Siccome poi non si vergognano di una cosa del genere, e ritenendo che tanto la gente non capisca un cazzo (come in effetti è, su questo hanno ragione) queste assurdità sono pubblicate sul sito dell’UE. Ecco il link per chi volesse controllare (e trovare altri demenziali finanziamenti, come quello per il settore della gioventù e altre chicche del genere).

Spulciando qua e là per le gazzette ufficiali, poi, troviamo ulteriori finanziamenti quali (per l’elenco mi avvalgo di alcuni miei precedenti articoli e di un recente articolo apparso su Repubblica, oltre che di documenti ufficiali del parlamento europeo):

- contributi allo sviluppo del cinema in Burkina Faso, in Angola, Mauritania, Mauritius;

- 1 milione di euro per incentivare la pesca in Kiribati;

-  (somma imprecisata) per il finanziamento della più grande scultura del mondo in Antartide;

-  contributi per sviluppare la cucina solidale (che non si sa cosa sia, ma puzza comunque di presa per il culo) in Burkina Faso, Maldive, Sudan, Gabon, Micronesia, Isole Cook;

- 600mila euro per la sensibilizzazione dei diritti sessuali e riproduttivi nel Burundi;

- 2,6 milioni di euro per finanziare le inziative a favore dei disabili in Turchia;

- per frequentare un corso di russo e cinese si può ottenere un credito da 1800 euro;

- in Sicilia sono stati spesi 150mila euro per pagare un consulente chiamato a coordinare un progetto che tuteli la Zerkova, una specie diffusa sui monti Iblei;

- 28,4 euro per alveare a chi fa un allevamento di api in Andalusia;

- fino a 700mila euro per la coltivazione di noci in Polonia;

- 110mila euro per studiare l’attuazione della direttiva sugli zoo in Europa;

- 219 milioni di euro (219.000.000 di euro) di finanziamenti per sviluppare la ristorazione, lo sport, la cultura in Groenlandia;

- 75 milioni di euro per il finanziamento di spedizioni al Polo Nord;

- 18 milioni di euro per finanziare ricerche in Antartide (questo provvedimento è del Ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini, ed è italiano, non europeo);

- 30 milioni di euro per finanziare la ricerca di nuove specie di fitoplancton da poter utilizzare per produrre biocarburanti;

- 2 milioni di euro per diffondere la cucina siciliana in Perù;

- 1000 milioni di euro per sviluppare i rapporti tra amministrazioni e cittadini di vari stati: Antigua e Barbuda, Barbados, Benin, Bhutan, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Capo Verde, Comore, Costa Rica, Fiji, Filippine, Gabon, Gambia, Ghana, Giamaica, Gibouti, Grenada, Guatemala, Guinea, Guinea Equatoriale, Guinea-Bissau, Guyana, Haiti, Honduras, India, Indonesia, Isole Cook, Isole Marshall, Isole Mauritius, Isole Salomone, Kiribati, Niue, Palau, Papua Nuova Guinea, Saint Kitts and Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent e le Grenadine, Samoa, Sao Tome e Principe, Swaziland, Togo, Tonga, Trinidad e Tobago, Tuvalu, Vanuatu, Samoa occidentale.

3. RICAPITOLIAMO IN BREVE PER CHI NON AVESSE CAPITO.

L’UE ritiene sia importantissimo finanziare Tonga e il Kiribati e molte isole del Pacifico e dell’Australia per migliorare i rapporti tra amministrazioni e cittadini, diminuire la povertà, ecc. Ritiene inoltre importantissimo finanziare l’apertura di ristoranti in Groenlandia e al Polo Nord, e la pesca nelle isole del Pacifico.

Vediamo – prendendoli a caso – le tipologie giuridico-amministrative di alcuni stati finanziati dall’UE.

Tonga è uno stato dell’arcipelago australe, dove non esiste la proprietà privata (ciascuno infatti produce e lavora per tutta la comunità) e le tasse sono quasi inesistenti. Gli stranieri infatti pagano il 2 per cento e la popolazione versa al re tanto oro quanto pesa, nel senso che ogni anno lo mettono su una bilancia e ciascuno dà oro in proporzione del peso del re. Infatti qualche anno fa ci fu un colpo di stato perché il re era troppo grasso. Siccome è un’isola pacifica, il colpo di stato si effettuò senza spargimenti di sangue, il re poi si accordò con i ribelli per dimagrire e riprese il suo posto senza che venisse sparato un colpo. Per raggiungere Tonga ci vogliono circa 48 ore di aereo, anche più, e oltre 6000 euro di biglietto.

Il Kiribati invece è un arcipelago di 33 isole che hanno una media di meno di 500 persone ad isola, dove non esiste povertà perché ovviamente lì non hanno il nostro concetto di ricchezza, dove ci si nutre con i prodotti della natura e dove non esistono auto e mezzi di trasporto. Ma chissà per quale motivo l’UE si sente in dovere di aiutare queste realtà.

Un discorso analogo, sia pure con singole varianti, vale per Tuvalu, Timor est e ovest, e altri stati del genere.

In questi stati non esistono ambasciate, per ovvie ragioni; esiste solo – perlomeno con riferimento all’Italia – un consolato, e ricordo a memoria di aver letto da qualche parte che il console per l’isola di Tonga era uno dei figli di Gelli. Ma ad ogni modo, chiunque sia, mi sia permesso di dubitare che il console onorario di Tonga si interessi davvero al benessere degli abitanti di quell’isola, che pare stessero benissimo finché siamo arrivati noi.

Da notare che molti degli stati citati sono “protettorati” USA o inglesi. Merita quindi menzionare cosa sia un protettorato.
Dicesi protettorato quando noi europei o americani arriviamo in un’isola che non ha mai visto altri esseri umani, sbarchiamo e gli diciamo: “salve, ora voi siete un nostro protettorato”.
Siccome si tratta di popolazioni che non hanno la minima idea di cosa sia la civiltà d’oltremare di noi occidentali, né immaginano la follia dei nostri sistemi politici e sociali, in genere dicono “va bene… se dite così sarà giusto così”.
Del resto chi prova a ribellarsi viene sterminato, come successe per i nativi americani, per gli abitanti dell’America del sud, e come succede oggi per le popolazioni dell’Amazzonia o alcune popolazioni africane che non vogliono digerire la nostra ingerenza.

Dopodiché, trattandosi di protettorati USA o di stati UE, ecco che i nostri soldi finiscono dalle nostre tasche a quelli dei politici che gestiscono questi protettorati.

Restano alcuni punti misteriosi che un giorno qualche politico dovrebbe chiarirci:

-  Perché dobbiamo finanziare la Cina per farle togliere le mine, dato che economicamente stanno meglio di noi?

-  Quante mine antiuomo ci saranno in Kiribati e a Tonga?

-  Quanti ristoranti avranno aperto in Groenlandia grazie ai finanziamenti dell’UE?

-  Quanti pescatori avranno aumentato la pescosità delle loro barche in Kiribati, Mauritius, e Tonga?

-  Ma se l’Iran è uno stato canaglia che deve essere distrutto, perché lo finanziamo e gli diamo soldi per sviluppare la cinematografia, i ristoranti, e la pesca nei laghi?

-  Quante specie di fitoplancton avranno trovato in Antartide per la produzione di biocarburanti?

Insomma, non c’è bisogno di un genio per capire che l’UE è un enorme buco nero in cui finiscono tutti i soldi in circolazione, che vengono redistribuiti tra politici, massoni ed élite finanziaria globale.
Basti pensare che se davvero i soldi stanziati venissero distribuiti, nella maggior parte dei paesi finanziati scomparirebbe la povertà (ad esempio in Nicaragua ogni anno arrivano circa 500 milioni di euro di aiuti, ma il Nicaragua ha solo 6 milioni di abitanti, quindi considerando il costo della vita in quel paese, se ad ogni abitante venisse data la somma che gli spetta, ciascuno potrebbe vivere da nababbo).

E noi stiamo a preoccuparci per la Porsche di Bossi, o per le cene da migliaia di euro del PDL!

4. ALCUNI DOCUMENTI E FONTI NORMATIVE UFFICIALI 




Qui il protocollo di intesa tra UE e Kiribati


Qui il protocollo di intesa con la Micronesia

In linea generale, comunque, chiunque volesse fare una ricerca personale non ha che da digitare su google le parole chiave “protocollo, strumento finanziario, finanziamento” sbizzarrendosi ad aggiungere un qualsiasi stato come Kiribati, Micronesia, Papua, ecc., per trovare i finanziamenti più impensabili.

Capito ora perché non abbiamo la benzina per le auto della polizia, il riscaldamento per le scuole, i fondi per gli stipendi agli impiegati statali, per l’acquisto di attrezzature per ospedali, scuole, caserme di polizia e carabinieri?
Dobbiamo finanziarie i ristoranti in Groenlandia e i pescatori del Kiribati.

Non si sa, dopo aver letto questi provvedimenti, se sia preferibile mandare a fanculo i politici, l’UE, o i coglioni che strillano per gli stipendi dei parlamentari.


Fonte: da  srs di Paolo Franceschetti, da Il blog di Paolo Franceschetti, del  30 settembre  2012
Fonte: da Stampa Libera  del  1 ottobre 2012


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