mercoledì 26 ottobre 2011

IL TESTAMENTO POLITICO DI MUAMMAR GHEDDAFI, LEADER DELLA RIVOLUZIONE: RICORDI DELLA MIA VITA

  
(Tradotto dal Professor Sam Hamod - Information Clearing House)

5 aprile 2011

In nome di Allah, il Benevolo, il Misericordioso ...

Per 40 anni, o magari di più, non ricordo, ho fatto tutto il possibile per dare alla gente case, ospedali, scuole, e quando aveva fame, gli ho dato da mangiare convertendo anche il deserto di Bengasi in terra coltivata.

Ho resistito agli attacchi di quel cowboy di nome Reagan, anche quando uccise mia figlia, orfana adottata, mentre in realtà cercando di uccidere me, tolse la vita a quella povera ragazza innocente.

Successivamente aiutai i miei fratelli e le mie sorelle d’Africa soccorrendo economicamente l'Unione africana, ho fatto tutto quello che potevo per aiutare la gente a capire il concetto di vera democrazia in cui i comitati popolari guidavano il nostro paese; ma non era mai abbastanza, qualcuno me lo disse, tra loro persino alcuni che possedevano case con dieci camere, nuovi vestiti e mobili, non erano mai soddisfatti, così egoisti che volevano di più, dicendo agli statunitensi e ad altri visitatori, che avevano bisogno di "democrazia" e "libertà", senza rendersi conto che era un sistema crudele, dove il cane più grande mangia gli altri.

Ma quelle parole piacevano, e non si resero mai conto che negli Stati Uniti, non c’erano medicine gratuite, né ospedali gratuiti, nessun alloggio gratuito, senza l’istruzione gratuita o pasti gratuiti, tranne quando le persone devono chiedere l'elemosina formando lunghe file per ottenere un zuppa; no, non era importante quello che facevo, per alcuni non era mai abbastanza.

Altri invece, sapevano che ero il figlio di Gamal Abdel Nasser, l'unico vero leader arabo e musulmano che abbiamo avuto dai tempi di Saladino, che rivendicò il Canale di Suez per il suo popolo come io rivendicai la Libia per il mio; sono stati i suoi passi quelli che ho provato a seguire per mantenere il mio popolo libero dalla dominazione coloniale,  dai ladri che volevano derubarci.

Adesso la maggiore forza nella storia militare mi attacca; il mio figliuolo africano, Obama, vuole uccidermi, togliere la libertà al nostro paese, prendere le nostre case gratuite, la nostra medicina gratuita, la nostra istruzione gratuita, il nostro cibo gratuito e sostituirli con il saccheggio in stile statunitense, chiamato "capitalismo",  ma tutti noi del Terzo Mondo sappiamo cosa significa: significa che le corporazioni governano i paesi, governano il mondo, e la gente soffre, quindi non mi rimangono alternative, devo resistere.

E se Allah vuole, morirò seguendo la sua via, la via che ha arricchito il nostro paese con terra coltivabile, cibo e salute e ci ha permesso di aiutare anche i nostri fratelli e sorelle africani ed arabi a lavorare con noi nella Jamahiriya libica.

Non voglio morire, ma se succede, per salvare questo paese, il mio popolo e tutte le migliaia che sono i miei figli, così sia.

Che questo testamento sia la mia voce di fronte al mondo: che ho combattuto contro gli attacchi dei crociati della NATO, che ho combattuto contro la crudeltà, contro il tradimento, che ho combattuto l'Occidente e le sue ambizioni coloniali, e che sono rimasto con i miei fratelli africani, i miei veri fratelli arabi e musulmani, come un faro di luce, quando gli altri stavano costruendo castelli.

Ho vissuto in una casa modesta ed in una tenda. Non ho mai dimenticato la mia gioventù a Sirte, non spesi follemente il nostro tesoro nazionale, e, come Saladino, il nostro grande leader musulmano che riscattò Gerusalemme all'Islam, presi poco per me ....

In Occidente, alcuni mi hanno chiamato "pazzo",  "demente",  però conoscono la verità, ma continuano a mentire;  sanno che il nostro paese è indipendente e libero, che non è in mani coloniali, che la mia visione, il mio percorso è, ed è stato chiaro per il mio popolo:  lotterò fino al mio ultimo respiro per mantenerci liberi, che Allah Onnipotente ci aiuti a rimanere fedeli e liberi.

Colonnello Muammar Gheddafi, 5 aprile 2011



IL TESTAMENTO DI GHEDDAFI




IN NOME DI DIO CLEMENTE E MISERICORDIOSO
Questo è il mio testamento, di  Mouammar Bin Mohammed Bin Abdessalam Bin Humaïd Bin Aboumeniar Bin du Naïl Al Fohsi Al Kadhafi.
Io testimonio che non vi è altro Dio che Hallah e che Maometto è il suo Profeta

Le mie ultime volontà sono:
      Che io non sia lavato alla mia morte e che sia interrato secondo il rito Islamico ed i suoi insegnamenti, con i vestiti che portavo al momento della mia morte.
      Che sia interrato nel cimitero di Sirte, a lato della mia Famiglia e della mia Tribù
- Che i miei familiari siano ben trattati, soprattutto le donne ed i bambini.
- Che il Popolo Libico salvaguardi la propria identità, le sue realizzazioni, la sua storia e l’immagine degli antenati e dei suoi eroi, e che non sia attaccato  in nell’essenza di Uomini Liberi. 
      Che continui la resistenza a tutte le aggressioni straniere subite dalla Jamahiriya, oggi, domani e sempre.
      Che si convincano gli uomini liberi della Jamahiriya che noi avremo potuto realizzare, con la nostra causa, una vita migliore, stabile e sicura. Noi abbiamo avuto tante proposte in merito, ma noi abbiamo scelto d’essere al fronte per dovere ed onore. E anche se noi non vinciamo oggi, noi offriamo una lezione alle generazioni future perché esse possano vincere, poiché la Nazione è scelto l’onore ed il vendersi sarebbe stato un tradimento che la Storia testimonierà e giudicherà
Che sia trasmesso il mio saluto ad ogni membro della mia famiglia ed ai fedeli della Jamahiriya, nonché ai fedeli che ovunque nel mondo ci hanno sostenuti con il loro cuore. 
Che la pace sia con voi tutti.

Mouammar El Kadhafi
Sirte, 17/10/2011


Nessun commento: