Isola della Scala. Il Mulino del Palasio si trovava lungo il fiume Tartato all'altezza di Via Degli Emili. Il nome deriva dal fatto che annesso al mulino vi era un altro edificio attualmente visibile percorrendo la via. In alcuni documenti del '500 viene indicata la presenza di quattro ruote da macina; sul finire del '500 venne aggiunta una pila da riso.
A partire dai primi anni del '900 la Privilegiata Impresa Einstein gestita dai fratelli Rudolf e Hermann Einstein, padre del più noto premio nobel Alfred, installò un generatore che sfruttava la forza del fiume per la produzione di energia elettrica.
Mappa contenuta nel registro generale dimostrante i beni soggetti a Decima realizzata nel 1804, foglio Z, conservato presso l'Archivio Parrocchiale di Isola della Scala
Iscrizione che ricorda la ristrutturazione del mulino ad opera di Giuseppe Schioppo avvenuta nel 1758
Ubicazione: Isola della Scala, Via Emilei, Mulino del Palasio
Oggetto: Restauro del manufatto.
Data: 1758
Iscrizione:
NOB
IOSEPH SCLOPPVS
A FVNDAMENTIS CONSTRVCTA
ANNO DOMINI MDCCLVIII
[...] PRIVS CADENS
ERAT
PRIVELEGGIATA IMPRESA DI EINSTEIN
Hermann Einstein
Lungo il fiume Tartato all'altezza di via Emili si trova un antico mulino. Nei primi anni del '900 Rudolf e Hermann Einstein installarono, all'interno di questo mulino, un generatore che mosso dalla forza delle acque del fiume produceva energia elettrica.
Delibera del Comune di Isola della Scala per la concessione alla ditta Hermann Einstein dell'illuminazione pubblica. La delibera, conservata presso l'archivio comunale, reca la data 11 aprile 1900.
Riportiamo il testo:
Concessione del permesso di impiantare in Isola della
Scala una Officina per la produzione e distribuzione
dell'energia elettrica a precipuo scopo della illuminazione
pubblica del Capoluogo di detto Comune d'Isola della Sca-
la, e Concessione in appalto del servizio di illumina-
zione delle vie e piazze pubbliche del paese d'Isola della
Scala fatta dal detto Comune al sig. Hermann
Einstein fu Adamo di Milano via Bigli N°21,
rappresentante la ditta Einstein e C., per la durata
di anni 20 (venti) a partire dal giorno in cui la detta
illuminazione sarà inaugurata e pel canone annuo di
Lire Duemilaottocentosettanta/£2870 che il Comune vorrà
pagare in rate trimestrali posticipate.
Scala una Officina per la produzione e distribuzione
dell'energia elettrica a precipuo scopo della illuminazione
pubblica del Capoluogo di detto Comune d'Isola della Sca-
la, e Concessione in appalto del servizio di illumina-
zione delle vie e piazze pubbliche del paese d'Isola della
Scala fatta dal detto Comune al sig. Hermann
Einstein fu Adamo di Milano via Bigli N°21,
rappresentante la ditta Einstein e C., per la durata
di anni 20 (venti) a partire dal giorno in cui la detta
illuminazione sarà inaugurata e pel canone annuo di
Lire Duemilaottocentosettanta/£2870 che il Comune vorrà
pagare in rate trimestrali posticipate.
Il Comune firmò l'11 aprile 1900, per mezzo del Sindaco, Cav. Dante Fogarini, "la concessione per impiantare una officina per la produzione e distribuzione dell'energia elettrica a precipuo scopo della illuminazione pubblica del Capoluogo d'Isola della Scala e Concessione in appalto del servizio di illuminazione delle vie e piazze pubbliche del paese [...]". La durata della concessione era di 20 anni per un canone annuo di lire 2.870.
Uno dei primi contratti per la fornitura di energia elettrica, che reca la data del 2 aprile 1901, venne sottoscritto dall'Abate di allora don Vincenzo Manfredi per l'illuminazione del complesso Abbaziale: erano previste sei lampade per la Canonica, quattro lampade per la Chiesa e due lampade per la sagrestia; il contratto prevedeva che le lampade fossero tutte da 25 candele ma che potessero essere momentaneamente sostituite con lampade da 32 candele in occasione di feste particolari. La corrente, fornita esclusivamente per l'illuminazione, era erogata dal tramonto all'alba. Presso l'archivio Parrocchiale è conservato sia il contratto per la fornitura di energia elettrica sia una bolletta; il costo era fisso commisurato al numero delle lampade e pertanto non si pagava, come oggi, l'effettivo consumo.
Hermann Einstein era il padre del più noto Albert Einstein ideatore della teoria sulla relatività generale; Albert soggiornò per un periodo a Isola della scala, ne è la prova una lettera che lo stesso Einstein scrisse al Prof. Salvatore Antonucci del dipartimento di fisica di Pavia nel 1951.
La lettera riporta:"[...] una volta ho accompagnato lì a Isola della Scala il mio caro padre".1
- 1 Pasotto L., Grazie per aver rinfrescato il vecchio ricordo di Isola, pubblicato da L'Arena, 25/11/1986, Verona.
Fonte: da www.csrnet.it
VENDUTO IL MULINO DEL PALASIO. L’HA COMPRATO L’ENTE FIERA
L’Ente Fiera ha completato l’acquisto dell’antico mulino del Palasio, la struttura di origine medioevale affacciata su via degli Emili, che per la sua collocazione sul fiume Tartaro in prossimità del Palariso, non solo rappresenta il naturale completamento dell’area fieristica, destinata in futuro ad ospitare anche un parco del riso, ma fa parte del patrimonio storico, culturale e affettivo del paese.
Il mulino entra infatti a pieno titolo nella storia locale: esisteva già nel Quattrocento e alla fine del Cinquecento aveva quattro ruote da macina e una pila da riso, le cui tracce si sono perse; nella seconda metà del Settecento era il più antico, quanto a struttura, dei tre opifici da macina attivi in paese; agli inizi del Novecento era stato utilizzato per azionare il primo impianto di illuminazione pubblica del paese da Rudolf ed Hermann Einstein, titolari di un’impresa di impianti elettrici, rispettivamente zio e padre di Albert, lo scienziato della teoria della relatività che in quell’occasione li aveva accompagnati.
Nonostante il suo valore storico, il mulino fu abbattuto nel 2009 per far posto ad un complesso residenziale di dodici appartamenti, che però non è mai stato realizzato per il fallimento dell’impresa costruttrice.
Così, chiuso il cantiere, l’area è stata abbandonata al degrado e i fabbricati sono finiti all’asta in due lotti nell’ottobre scorso, quando fu aggiudicato solo il primo, relativo ad una parte dell’immobile, ad un privato. Il secondo lotto, la parte più consistente del mulino, era andata di nuovo all’asta all’inizio di febbraio ed era stata acquistata dall’Ente fiera per meno di 38mila euro. Ora l’Ente, recependo gli indirizzi del Consiglio comunale, ha chiuso l’accordo di compravendita del primo lotto con il privato, per un valore di circa 20mila euro.
L’acquisto riguarda anche un’area parcheggi adiacente all’edificio e quella dove in futuro potrebbe sorgere un nuovo ponte per la fiera, alternativo a quello di via Bastia, 800 metri quadrati di superficie a disposizione dei progetti di Ente Fiera e Comune.
«Il completamento dell’acquisto renderà il bene, una volta recuperato, concretamente fruibile», spiega l’amministratore unico di Ente Fiera Alberto Fenzi. «Il mulino del Palasio potrà diventare così la porta reale e simbolica della Fiera del Riso e ci aiuterà a raccontare ai nostri visitatori un pezzo di storia importante di Isola della Scala».
«L’amministrazione ha compiuto un’ operazione eccellente, grazie alla quale il patrimonio comunale si arricchisce notevolmente, sia in termini economici che di prestigio culturale», sottolinea il sindaco Stefano Canazza. «Ora porremo particolare attenzione ai progetti di recupero affinché l’anima dell’edificio venga rispettata anche nella sua nuova funzione».
«A breve è previsto un incontro con il Consorzio di Bonifica Veronese per valutare l’opportunità di creare un museo dell’Acqua al Palasio», aggiunge il vicesindaco Michele Gruppo, assessore ai Lavori pubblici, «abbiamo allo studio anche un’area espositiva dedicata al riso e ad altre produzioni eccellenti dell’agricoltura veronese».
Mariella Falduto
Fonte: da L’arena di Verona del 18 agosto 2017