martedì 12 settembre 2017

LEONARDO FACCO - CARO ORDINE DEI GIORNALISTI IO NON RISPETTO LE LEGGI DEMENZIALI




di LEONARDO FACCO

A Luglio, m'é giunta una lettera dall’ Ordine dei giornalisti in cui si minacciava un mio "rinvio a giudizio disciplinare" per non essermi aggiornato secondo i loro dettami e le leggi vigenti.
Immediatamente, risposi loro con una mail, che vi riporto  qui sotto.
Ad oggi, a quasi due mesi di distanza, attendo ancora una risposta.


Spettabile Ordine dei giornalisti.

vi scrivo a seguito della Vostra lettera, inviatami con il seguente OGGETTO: Inadempienza obbligo formazione professionale continua.

Ebbene, con riferimento a quanto mi scrivete con lettera protocollo n 3469/17/GD/am, sono a segnalarvi che non è mia intenzione rispettare una legge che definisco semplicemente demenziale, visto che il sottoscritto - che attualmente non lavora per alcuna testata iscritta ad alcun Tribunale della Repubblica - si aggiorna quotidianamente attraverso la lettura di almeno 2000 saggi all'anno, 50 libri di filosofia politica ed economia annuali, approfondimenti scelti personalmente e percorsi di studio altri con fior di professionisti, che riguardano i miei interessi e, soprattutto, gli interessi dei lettori (peraltro molto soddisfatti) della mia casa editrice, che ho fondato 25 anni fa e che non percepisce finanziamenti pubblici.

Peraltro, visto che ho sempre regolarmente pagato il "bollino annuale" per rimanere, comunque, iscritto all'ordine professionale (a questo punto chiederò il rimborso di tutto quanto pagato), trovo davvero sconcertanti i toni intimidatori usati nella Vostra missiva, soprattutto quando affermate che "in caso di perdurante inadempienza, saremo costretti, con rammarico, a segnalare il tuo nominativo al Consiglio di disciplina territoriale",

Orbene, sarò ben lieto (qualora mi trovassi in Italia) di presentarmi davanti al Vostro fascio-comunista  "CONSIGLIO DI DISCIPLINA TERRITORIALE" (mi corre un brivido per la schiena al solo leggerne la denominazione) per rispondere nel merito sul perché non ritengo necessario dovermi obbligatoriamente aggiornare secondo i vostri dettami. I miei giudici sono i miei clienti,  arbitri unici del mio lavoro.


Con cordialità


Fonte: srs di Leonardo Faccio, da Miglioverde  del 5 settembre 2017




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