mercoledì 10 maggio 2017

LA FINE DELLA SOVRANITA' VENETA FU SANCITA NEL 1815 DALL'AUSTRIA


La Redazione riporta questa riflessione di un amico siciliano, Claudio Buda:

Avevano paura di Venezia….non perché potesse essere uno stato sovversivo…in quanto vecchia democrazia...ma perché la temevano come potenza economica...ed allora il suo smembramento ed asservimento sembrò la cosa più giusta!!..anche Napoleone fece lo stesso ragionamento...per quanto decaduta...Venezia e il suo sistema economico e giuridico facevano paura all'Europa di allora.....ed alla restaurazione...tutti furono d'accordo....a non ridare a Venezia la sua antica autonomia che poi si traduceva in autonomia economica....ergo la distrussero...facendola diventare una appendice dell'Austria...




 Congresso di Vienna del 1815




Insomma: quando cadde la Repubblica?

La domanda se la pose qualche anno fa, in una conferenza all’Ateneo Veneto, uno storico che non ammiro tanto, ma a cui non si può disconoscere un certo acume, il prof. Gianantonio Paladini, ora scomparso.

Forse aveva infilato il dito dentro la piaga. Il principio della Sovranità Veneta è assoluto, imprescrittibile e inalienabile, osservo io.

Sul piano storico, invece, individuerei il momento critico - in cui si disconobbe formalmente la Sovranità Veneta - nel Congresso di Vienna del 1815, quando i 4 veri vincitori di 20 anni di guerra, Austria, Inghilterra, Prussia e Russia, restaurarono tutti i Regni abbattuti da Napoleone.

Non le Repubbliche, però, forse facendo una strana equazione Repubblica = Stato sovversivo liberale.





Con questa equazione l’Austria fagocitò la Repubblica di San Marco da sempre cattolica, dando in realtà seguito alla mira espansionista mitteleuropea che durava da mille anni, avendo trovato autorevoli precedenti nella campagna militare antiveneta dei Franchi condotta dal “Re d’Italia” Pipino nell’809 e in quella di Massimiliano d’Asburgo con la Lega di Cambrais nel Cinquecento.


Fonte: dal Veneto nel mondo del 9 maggio 2017





8-9 MAGGIO 1997, LA NOTTE DEI “SERENISSIMI”






di ETTORE BEGGIATO


 – Vent’anni fa, nella notte fra l’otto e il nove maggio 1997, otto “Serenissimi” furono protagonisti di un’azione che riportò l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale sulla “Questione veneta”: la bandiera del Leone di San Marco sventolò per diverse ore dal campanile di piazza San Marco.

Gli otto “Serenissimi” pagarono, assieme ad altri tre protagonisti, un prezzo spropositato per quell’azione dimostrativa, per quello straordinario atto d’amore verso la loro Terra, verso il Leone di San Marco; furono scritti fiumi di parole, la loro iniziativa fu analizzata sotto molteplici punti di vista: storico, culturale, sociale, politico, sociologico. Poche analisi, poche riflessioni meritano di essere ricordate, nella maggioranza dei casi brillarono per  superficialità se non per autentica malafede.

Credo che dopo vent’anni sia più giusto lasciare parlare i “Serenissimi”   rileggendo  il loro proclama con il quale furono interrotte le trasmissioni del telegiornale della Rai, provocando sconcerto e preoccupazione nei rappresentanti  dello stato italiano nel Veneto.

Proclama del Veneto Serenissimo Governo

Attenzione! A tutti voi che ci ascoltate in questo momento, chiediamo cortesemente un po’ del vostro tempo per ascoltare questo importante messaggio al popolo veneto.

Questa non è la Rai. Chi vi parla è l’organo ufficiale del Veneto Serenissimo Governo, istituitosi fin dal 1987 e operante in forma semiclandestina come in questo momento, al solo scopo di liberare la Veneta Patria dal giogo dell’occupante italiano e ripristinare nel veneto territorio l’unica legale e legittima sovranità, quella veneta, lasciataci in eredità dalla Veneta Serenissima Repubblica.

Questo messaggio è rivolto soprattutto a quei Veneti che sono stanchi dei soprusi dello Stato italiano, che sono stanchi di pagare e tacere, per ricevere in cambio disservizi, arroganza, bugie e criminalità d’ogni genere, che sono stanchi di farsi derubare dall’assurda fiscalità italiana, ma che ancora non hanno la forza di ribellarsi a questa condizione di schiavitù, perchè si trovano a dover lottar da soli, contro un nemico spietato dai mille inganni.

Veneti! Il ricostituito Veneto Serenissimo Governo è l’unico erede e custode della storia, dei valori, delle tradizioni e dello spirito del popolo veneto e della Veneta Serenissima Patria.

Il Veneto Serenissimo Governo si è costituito il 25 Gennaio 1987, per volontà di indomiti patrioti veneti, coscienti della loro storia ed animati dal millenario spirito veneto.

Il Veneto Serenissimo Governo, non intende più sopportare lo sfruttamento coloniale, il degrado morale, spirituale ed economico, la falsificazione della nostra plurimillenaria storia e l’u­miliazione subita dalla Serenissima Veneta Patria occupata dalle forze italiane che la invasero 130 anni or sono senza diritto alcuno provocando guerre (tutte d’aggressione), lutti, miseria, emigrazioni, mafia, corruzione, immoralità, deliranti ideologie politiche, e tutto in nome dell’italianità.

Tanto ancora non bastava, all’Italia. È stato quindi concepito e attuato, e ormai quasi riuscito, un piano di annullamento e di cancellazione dalla storia d’Europa del popolo veneto, uno dei più antichi popoli del mondo, le cui tracce ancora resistono al tempo in ogni angolo del continente europeo. Il proposito finale di questo piano è far credere che il Veneto non sia altro che una comune regione di questo stato italiano, marcio e corrotto oltre ogni limite.

No! Veneti! Noi non l’accettiamo! Il Veneto è una nazione storica d’Europa, e tale deve ritornare ad essere: una Nazione d Europa! Perchè questo è il suo destino, un destino che gli appartiene da sempre. Noi non vogliamo essere tagliati fuori dall’Europa per colpa di questo Stato a sovranità limitata nato per volontà di mano straniera e sviluppatosi aggredendo altri popoli.

A tutti quei Veneti che collaborano attivamente con l’occupante italiano, noi diciamo: state attenti a non opporre ostacoli al cammino della storia, ricordatevi che la storia non perdona. Se adesso il Veneto sta subendo degrado morale e civile, criminalità di ogni genere, un’immigrazione arrogante e fuori da ogni controllo, una situazione economica pesantissima, che lascia ormai ben poche speranze per il futuro… e tutto per tenere in vita uno Stato da sempre moral­mente ed economicamente fallito… sappiate che il merito va a voi, miseri lacchè, che avete osato contrabbandare la plurimillenaria storia, la dignità, l’onore, e il futuro del popolo veneto in cambio di qualche manciata di denaro, peraltro sempre rubato alla nostra gente.

Veneto, dopo un lunghissimo periodo di preparazione e di inenarrabili sacrifici, il Veneto Se­renissimo Governo, sostenuto dai suoi indomiti patrioti, degni eredi degli Immortali Veneti Eroi, in data 24 agosto 1996 proclamava solennemente l’indipendenza della Veneta Patria e il ritorno della legalità marciana nella Veneta Serenissima Repubblica.

Il 6 settembre 1996 iniziavano le trasmissioni della Radio Nazionale Veneta, con la lettura della dichiarazione d’indipendenza e del proclama al popolo veneto, suscitando le prime reazioni patriottiche nel Veneto e fuori da esso, e determinando il costituirsi spontaneo dei primi Gruppi Veneti d’Azione, che subito hanno iniziato ad invocare le Venete Serenissime Autorità a passare rapidamente dalle parole ai fatti. Avendo preso atto della totale indifferenza al caso veneto da parte delle forze italiane d’occupazione, che anzi ben si sono adoperate affinchè la notizia non si propagasse, e in risposta all’inaudita provocazione dei programmati festeggiamenti per il 12 maggio prossimo, architettata con il solito aiuto dei lacchè locali, le Serenissima Autorità, nella riunione di governo del 28 gennaio 1997, hanno diramato, a tute le istituzioni sottoposte al Veneto Serenissimo Governo il seguente ordine.

Tutti i Veneti che si riconoscono nella Veneta Serenissima Repubblica e nei suoi valori dovranno convergere, il 12 maggio 1997, a Venezia, la capitale dei Veneti, in piazza San Marco, per bloccare l’infame quanto sciagurato tentativo, da parte delle forze d’occupazione e dei lacchè veneti che ad esse si sono venduti, di festeggiare i 200 anni della cosiddetta “caduta” della Veneta Serenissima Repubblica. Perchè, se questo triste evento accadrà, sarà l’unico delirante e allucinante caso al mondo in cui un popolo, attraverso i suoi sedicenti rappresentati, si sarà unito per festeggiare la morte della sua patria, la perdita della sua libertà e della sua indipendenza. Come si può immaginare un atto più folle e criminale di questo?

Per chi ancora non l’avesse capito, tra noi e l’Italia non c’è e non potrà mai esserci nessuna collaborazione nel più assoluto dei modi. Troppo l’Italia ci ha sfruttati, umiliati e presi in giro per poter anche solo pensare a un qualche tipo d’accordo. Tutto ciò che noi pretendiamo dall’Italia è che esca dai confini della Veneta Patria con tutti i suoi disastri e che ci lasci al nostro destino di popolo indipendente. Perchè noi siamo più che convinti che questa sia la nostra unica possibilità di salvezza, persa la quale per noi Veneti ci potrà essere soltanto la totale estinzione nel dilagante caos italiano.

Qualcuno potrebbe giustamente chiedersi chi noi siamo e quale diritto abbiamo di pretendere tutto ciò. Semplice! Noi siamo a tutt’oggi gli unici Veneti che non hanno accettato l’occupazione stabile della nostra terra da parte dello Stato italiano, e pertanto, da un punto di vista storico-giuridico, il Veneto Serenissimo Governo è pienamente legittimato a rivendicare l’indipendenza della Veneta Serenissima Patria e ad attuare tutti i mezzi che riterrà necessari per ottenerla.

Veneti! Coraggio dunque! Risvegliamo il nostro antico spirito veneto, e avanti, avanti per San Marco! Se veramente lo vogliamo, possiamo ancora avere un futuro, per noi e per i nostri figli, possiamo ancora risolvere una volta per tutte i problemi che ci attanagliano. Basta che ripren­diamo a credere in noi stessi, nei nostri valori e nella nostra storia, quella storia che ci ha resi grandi in passato, guardando la vita del popolo veneto secondo i princìpi dell’indipendenza, del coraggio, della dignità, dell’onesta e del lavoro.

Veneti, sostenete con tutti voi stessi il Veneto Serenissimo Governo che si sta battendo con tutte le forze, senza alcun compromesso di sorta con nessuno, per riconsegnare alla nostra Veneta Patria quello splendore, quella libertà e quella prosperità che da sempre la storia ha decretato come i suoi per diritto. Viva il Veneto! Viva il Veneto Serenissimo Governo! Viva gli immortali Veneti Eroi! Viva San Marco!


Fonte:  da l’Indipendenza  del 9 maggio 2017




ANTONIO GUADAGNINI: IL NOSTRO GRAZIE AI SERENISSIMI PER IL LORO GESTO







RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO


Sono passati 20 anni da quel 9 maggio 1997. Quella mattina un gruppo di uomini spinti da una “fede politica” incrollabile ha deciso di sacrificare quanto avevano di più importante per tutti noi. Era infatti giunto il momento di inviare un segnale forte, uno scossone che permettesse alla società veneta se non di risvegliarsi quanto meno di porsi delle domande. Delle domande sulla nostra condizione di Popolo e più di qualcuno da quel momento le domande ha iniziato a porsele.

Quell’azione balzata sulle prime pagine di tv e giornali di mezzo mondo, etichettata subito come terroristica e rivelatasi solo dopo anni di processi come in realtà ben lontana dall’essere stata ideata per fare del male a qualcuno, ha permesso a molti veneti di interrogarsi sulla loro identità, sul loro ruolo storico e politico attuale e sulla direzione da prendere per il loro futuro.
Dopo 20 anni il significato più profondo del loro gesto, quello di sognare un Veneto indipendente, libero dal fardello dello Stato italiano che possa riprendere il suo ruolo centrale nel mondo è incarnato e fatto proprio da migliaia di persone che sempre con maggior impegno portano avanti questo ideale. Per questi motivi va a loro il nostro più profondo ringraziamento.

Noi di SiamoVeneto abbiamo fatto nostri questi valori e cerchiamo quotidianamente di dare il nostro contributo per dare a questa terra il futuro che le spetta e alle generazioni future la possibilità di godere del benessere che tutti i padri vorrebbe per i propri figli. La strada verso l’indipendenza è ancora lunga e tutt’altro che facile ma siamo sicuri che con il contributo di tutti questo grande traguardo verrà raggiunto.

Fonte: da miglioverde del 9 maggio  2017



PERQUISIZIONI MLNV. ANTONIO GUADAGNINI: “L’ARMA DI VENETO STATO È IL CONSENSO”


Antonio Guadagnini


“Noi siamo democratici e gandhiani” inizia così il distinguo di Antonio Guadagnini a proposito dei sequestri operati ieri dalle forze dell’ordine a casa di alcuni esponenti del Movimento di Liberazione Nazionale Veneto: “Noi non abbiamo né polizia, né divise. La nostra unica arma è il consenso popolare.  Veneto Stato è un movimento di popolo, non una specie di organizzazione segreta .”

“A livello umano esprimo la mia solidarietà nei confronti degli appartenenti al MLNV – prosegue Guadagnini –  ma non transigo sul loro atteggiamento. Il Veneto ha bisogno di idee e non di divise.”

Secondo Guadagnini, tuttavia, le perquisizioni giungono stranamente puntuali: “Mi pare strano che, dopo la Festa dei Veneti, in un momento di grande riscoperta della nostra identità, e soprattutto all’affacciarsi di uno degli autunni più caldi per il Veneto, si ordini un blitz delle forze dell’ordine. Detto francamente – insiste Guadagnini – non credo che alcuno degli indagati avrebbe mai compiuto azioni violente. Spero non ci sia il tentativo di far passare per violento un movimento di popolo che violento non è.”


Fonte: da miglioverde del 2012



1997,  ASSALTO A S. MARCO - DICHIARAZIONI DI ROCCHETTA, BOSSI, COMENCINI, FOGGIATO E PADOVAN








Il gruppo dei Serenissimi era composto da 8 persone:  Gilberto Buson, Cristian Contin, Flavio Contin, Antonio Barison, Luca Peroni, Moreno Menini, Fausto Faccia, Andrea Viviani













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