venerdì 12 marzo 2021

UN ALTRO PUNTO DI VISTA: QUELLO DEL VIRUS!

 


Se dovessimo fare qualche ragionamento in merito potremmo dire che il virus è un elemento teleologico elementare il cui funzionamento è del tipo omeostatico.

 

Questo elemento, il virus, ha un tempo di vita che è una funzione determinata dall'ambiente in cui si trova, quindi materiale di supporto, condizioni di temperatura, di umidità, agenti chimici ambientali ecc. elementi che si potrebbero includere in un vettore.

Inoltre, ha un tempo di riproduzione, anche questo, legato all'ambiente isolato nel quale può trovare delle sostanze che ne consentano questa funzione.

Il corpo umano contiene queste sostanze, in particolare, quello che viene definito RNA.

 

Una funzione riproduttiva è sempre soggetta alle condizioni di "entropia", per cui, l'elemento riprodotto, ha caratteristiche analoghe ma non uguali all'elemento riproduttore!

Considerando quindi un ambiente "invariante", la funzione riproduttiva può avere una variazione limitata a certe caratteristiche che sono date dalla interconnessione tra la tipologia delle caratteristiche intrinseche di variazione dell'elemento e quelle dell'ambiente "naturale" su cui si trova.

 

Se invece, l'ambiente su cui viene ad essere impiantato il "terreno di coltura" necessario per la riproduzione del virus, assume anch'esso una variazione indotta e questa variazione indotta, in qualche modo non contrasta le potenzialità di variazione evolutiva della specie, mi sembra ovvio pensare che sia una conseguenza del tutto logica, il fatto che la funzione variante assuma un range di possibilità tali da contrastare quelle che sono le controreazioni ambientali cosiddette naturali per la propria evoluzione.

 

In altre parole, se il tempo di adattamento del virus è inferiore al tempo di varianza dell'ambiente, questo avrà modo, non solo di sopravvivere, ma di modificare le sue funzioni adattive, appunto, come conseguenza del fatto che è possibile ritenerlo un elemento "teleologico".

 

Da quanto sopra si evince che, con l'introduzione massiccia di vaccini, non sperimentati adeguatamente, si possono favorire le mutazioni genetiche del virus, al punto tale da vanificare l'effetto dei vaccini e in alcuni casi favorire le potenzialità virali del virus stesso.

 

Di gran lunga, in questi casi, credo sarebbe stato più opportuno, favorire la ricerca in ambito della cura piuttosto che quella di una pseudo prevenzione, che a mio avviso non otterrà i risultati che la maggior parte delle persone si auspicano!

Credo inoltre che questo non sia dovuto ad una applicazione sbagliata sulle metodologie utilizzate, ma a una mera speculazione dai risvolti economici e sociali devastanti, fortemente voluta da organismi sovranazionali!

 

 

Fonte:  srs di  Romeo Ceccato, da facebook  di Romeo Ceccato

 Link: https://www.facebook.com/romeo.ceccato

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