L’Islam ebbe una grande cultura solo quando i suoi Califfi incontrarono la cultura greca, quella egiziana e quella ebraica. Ma questo risale a Averroè e ad Avicenna, cioè a mille anni fa pressappoco. Da allora l’atteggiamento dell’Islam verso la cultura è sempre rimasto quello del famoso Califfo che, quando gli chiesero cosa dovevano fare della grande biblioteca di Alessandria, da lui conquistata, rispose: «Se tutti quei libri dicono ciò che dice il Corano, sono inutili. Se dicono cose diverse, sono dannosi. Nell’un caso e nell’altro, meglio bruciarli». Si dirà: «Altri tempi». No, Khomeini pensa e parla come quel Califfo. L’Islam è una religione di analfabeti, in cui la cultura è monopolio degli Ulema, che sanno solo di Corano e passano la vita a indagarne i misteri (che non ci sono). I musulmani colti sono quelli che escono dalle nostre università.
4 luglio 1980.Indro Montanelli Da «Caro lettore», Rizzoli