martedì 5 novembre 2024

IL MARE PERDUTO DELLA LOMBARDIA: IL MITICO LAGO GERUNDO

 

Fra i laghi paludosi della pianura padana, uno dei più notevoli e tardi a scomparire fu senza dubbio il lago Gerundo. Questa grande regione acquitrinosa era formata dal disordine alluvionale dei fiumi Adda, Oglio e Serio (ed anche del Lambro e del Silero), e perciò copriva – pur con confini continuamente variabili – l’intero ampio territorio compreso fra la provincia bergamasca meridionale e la provincia superiore di Cremona, con tutto il Cremasco e il Lodigiano. Il perimetro del lago era variabile, spesso in periodi di siccità spariva del tutto, lasciando pochi acquitrini o paludi.

 

Quante volte abbiamo sentito la frase: “Se Milano avesse il mare…” senza immaginare che un tempo non avrebbe avuto senso dirlo. Infatti, tre millenni fa, quando i celti stabilirono i primi insediamenti nella pianura in cui sarebbe sorta Milano, a pochi chilometri un mare c’era davvero, e vi rimase anche se in forma sempre più ridotta fino al primo medio evo.

Era il lago (o mare) Gerundo.

 

Pare che il Gerundo si estendesse tra i fiumi Adda e Serio fin dalla preistoria, comprendendo quindi non solo i territori di Milano e dintorni ma anche le provincie di Lodi, Cremona e Bergamo.

 

Si trattava dell’ultimo ricordo di quando il ritirarsi dei ghiacciai aveva innalzato i mari fino che inondarono la pianura fin quasi sotto le Alpi, lasciando al centro della Lombardia un vasto specchio di acque salmastre.

martedì 29 ottobre 2024

DONNE CHEROKEE

 


Nella cultura Cherokee, le donne potevano decidere di diventare guerriere o mogli. Se sceglievano di diventare mogli, erano loro a scegliere il partner, e se lo desideravano, potevano chiedere un periodo di convivenza con lui prima della cerimonia di matrimonio per vedere se era all'altezza nel prendersi cura di loro. 

 

Una volta sposate, se desideravano separarsi, dovevano semplicemente lasciare gli averi del marito all'ingresso, senza dover fornire giustificazioni e mantenendo le relazioni amichevoli nella vita sociale. Nessuno chiedeva spiegazioni, neanche il marito; tale era la fiducia nella giustizia femminile: nessuna di loro prendeva queste decisioni alla leggera, proprio perché su di loro ricadeva questo peso, in quanto la donna era considerata giusta, sensata, prudente e intelligente. 

 

Il ruolo di "casalinga" era molto importante e rispettato perché la famiglia era la forma sociale predominante e solo le donne erano considerate adatte a stare al comando, il che conferiva loro potere economico, sociale e politico. Anche nei consigli di guerra, quando non si raggiungeva una decisione unanime, esisteva un gruppo speciale di donne che interveniva per dare il loro verdetto finale, un ruolo molto rispettato e ambito, occupato solo dalle donne più sagge del clan. 

 

Se una donna commetteva un'ingiustizia nei confronti della sua famiglia, non veniva punita, ma subiva il disprezzo della sua gente e questo era la punizione più pesante, poiché il loro onore era l'unica cosa che le collegava alla Madre Terra.

 


lunedì 28 ottobre 2024

IL TOPHET E IL RITO DEL SACRIFICIO UMANO

 

Il Tophet di Cartagine


Il rito del sacrificio umano "MoIk" come offerta sacra è tipico di una mentalità sociale che non ha riscontro in quella greco-romana.
Se per i Fenici, da segni certi, appariva inevitabile che una divinità avesse in mira l'eccidio di una città o dello Stato, non si doveva indugiare ad offrirle vite umane, scaricando così tutto il suo furore, la maledizione e l'ira sul capo di pochi e tenendola lontana dalla comunità.
Con l'idea che nessun altro sacrificio più di questo rallegrasse e calmasse quella divinità, i Cartaginesi si votarono ai sacrifici umani, e per accrescere il valore del sacrificio, non risparmiarono anche ciò che di più caro e prezioso che possedevano: la vita dei propri figli.

Di conseguenza, nei momenti di necessità, per scongiurare un grave pericolo si ricorreva all'offerta di "primizie" (tra le quali sarebbero stati compresi i figli primogeniti) al dio Baal che assicurava la prosperità ed esaudiva i desideri, e alla dea Tanit che proteggeva la città e garantiva la sua eternità.

Il sacrificio, ai loro dèi, non solo di animali ma anche di vittime umane e soprattutto di bambini, portava alla divinizzazione dei fanciulli sacrificati.
Si stabiliva, in tal modo, un canale diretto di "comunicazione" con le autorità celesti.

venerdì 25 ottobre 2024

E POI È INVERNO

 

Primi anni 70, l’inverno dalla  finestra  della mia camera… allora molto lontano 


Non so chi l'abbia scritto, ma immagino che sia stato un anziano!!! Ho iniziato a leggere velocemente fino a quando ho raggiunto la terza frase. Mi sono fermato e ho ricominciato a leggere più lentamente e pensando ad ogni parola. Questo è molto stimolante. Ti fa fermare e riflettere.

 

 

E POI È INVERNO

 

Sai... il tempo ha un modo di muoversi velocemente e di coglierti di sorpresa con il passare degli anni.

 

Sembra solo ieri che ero giovane, appena sposato e avviandomi verso una nuova vita con il mio partner. Eppure, in un certo senso, sembra che sia passato un secolo, e mi chiedo dove siano finiti tutti quegli anni. So di averli vissuti tutti. Ho frammenti di come era allora e di tutti i miei sogni e speranze. Ma eccolo qui... l'inverno della mia vita, e mi coglie di sorpresa... Come ci sono arrivato così in fretta? Dove sono andati gli anni e dove è andata la mia giovinezza?

 

Ricordo bene di aver visto persone anziane nel corso degli anni e di aver pensato che quelle persone anziane erano lontane anni luce da me e che l'inverno fosse così lontano che non riuscivo a immaginarlo o a comprenderlo completamente. Ma eccolo qui... i miei amici sono in pensione e stanno diventando grigi... si muovono più lentamente e ora vedo una persona anziana. Alcuni sono in condizioni migliori e altri peggiori di me... ma vedo il grande cambiamento... Non come quelli che ricordo giovani e pieni di vita... ma, come me, la loro età inizia a mostrarsi e ora siamo quelle persone anziane che vedevamo e che non pensavamo saremmo mai stati.


lunedì 14 ottobre 2024

IL TESTAMENTO DI SAMMY BASSO

 


"State tranquilli, tutto questo è solo sonno arretrato...” di Sammy Basso


 

“Se state leggendo questo scritto allora non sono più tra il mondo dei vivi. Per lo meno non nel mondo dei vivi per come lo conosciamo. Scrivo questa Iettera perché se c'è una cosa che mi ha sempre angosciato sono i funerali. Non che ci fosse qualcosa di male, nei funerali, dare l'ultimo saluto ai propri cari è una tra le cose più umane e più poetiche in assoluto. Tuttavia, ogni volta che pensavo a come sarebbe stato il mio funerale, ci sono sempre state due cose che non sopportavo: il non poter esserci e dire le ultime cose, e il fatto di non potere consolare chi mi è caro. Oltre al fatto di non poter parteciparvi, ma questo è un altro discorso... E perciò, ecco che ho deciso di scrivere le mie ultime parole, e ringrazio chiunque le stia leggendo. Non voglio lasciarvi altro che quello che ho vissuto, e visto che si tratta dell'ultima volta che ho la possibilità di dire la mia, dirò solo l'essenziale senza cose superflue o altro.

domenica 13 ottobre 2024

Vaccinazione della donna in età fertile e gravidanza

 


Ci fu un tempo che...nel  periodo nero delle  istituzione     

 


Rivolto a:

Cittadini

Enti pubblici

Imprese e liberi professionisti

Terzo settore

Alcune malattie infettive sono particolarmente pericolose per le donne, perché possono incidere negativamente sulla fertilità o avere conseguenze sull’esito di una gravidanza, provocare o aborti spontanei o anomalie congenite del neonato.


Vaccinazioni consigliate in età fertile

Per questo motivo per le donne in età fertile sono indicate le seguenti vaccinazioni:

  • morbillo
  • parotite
  • rosolia
  • varicella

Di grande importanza è anche il richiamo decennale della vaccinazione contro:

  • difterite
  • tetano
  • pertosse
  • papilloma virus

In previsione di una gravidanza, è necessario che le donne siano protette nei confronti di morbillo-parotite-rosolia (MPR) e varicella.


La vaccinazione va effettuata prima di iniziare una gravidanza, perché, trattandosi di vaccini costituiti da virus vivi attenuati, durante la gravidanza sono controindicati. È importante che la donna in età fertile che si sottopone alla vaccinazione eviti il concepimento per un mese.
Queste vaccinazioni oltre che a tutte le donne in età fertile, sono raccomandate a:

  • tutti gli adulti non immunizzati, con particolare riferimento ai familiari e ai contatti stretti di donne in gravidanza suscettibili
  • alle puerpere suscettibili nel corso del ricovero o nel periodo immediatamente successivo al parto

Vaccinazioni raccomandate durante la gravidanza


sabato 12 ottobre 2024

LA QUESTIONE EBRAICA

 

 


Eguaglianza politica ed emancipazione  umana  negli scritti giovanili di Karl Marx  presentati da FAUSTO CODINO.


.

In questo saggio sono raccolti alcuni scritti del giovane Marx. Marx in questi scritti poneva delle questioni che risultano al giorno d’oggi più attuali che mai.

Analizzando le questioni poste dal giovane Marx si può tranquillamente affermare che tutte le discriminazioni che gli ebrei subirono nel corso del ventesimo secolo furono diretta conseguenza dell’atteggiamento del popolo ebraico stesso, il quale, perciò, è essenzialmente il solo ed unico vero responsabile della diffusa antipatia che le popolazioni europee provano ed hanno provato nei suoi confronti.

Gli ebrei da sempre pretendono privilegi, differenziazione e leggi ad hoc che valgono solo per loro; da sempre gli ebrei chiedono di essere trattati in modo diverso dagli altri; da sempre gli ebrei si rendono estranei ed alieni rispetto ai luoghi in cui vivono; da sempre gli ebrei si oppongono a qualsiasi tipo di integrazione nel tessuto sociale delle nazioni; da sempre gli ebrei rivendicano la loro esclusività; da sempre gli ebrei pretendono privilegi. Per tutte queste ragioni nel passato gli ebrei si sono attirati le antipatie del resto dei cittadini europei.


Chiarificatrici, a tal proposito, risultano essere le considerazioni fatte da Marx rispetto le affermazioni del filosofo Bruno Bauer e che sono raccolte e contenute in questo volume. Scriveva all’epoca Marx:

«Gli ebrei tedeschi chiedono l’emancipazione. Quale emancipazione essi chiedono?  L’emancipazione civile, politica. Bruno Bauer risponde loro: nessuno in Germania è politicamente libero: nessuno in Germania è politicamente emancipato. Noi stessi non siamo liberi. Come potremmo liberare voi? Voi ebrei siete egoisti se pretendete un’emancipazione particolare per voi in quanto ebrei. Voi dovresti lavorare, in quanto tedeschi, lavorare per l’emancipazione politica della Germania, e non sentire come un’eccezione alla regola il modo particolare della vostra ignominia, ma piuttosto come conferma alla regola».


Che cosa imputavano Marx e Bauer agli ebrei, qual era la colpa del popolo ebraico-tedesco? Perchè secondo i filosofi sarebbero gli ebrei stessi ad emarginarsi e ad inimicarsi l’opinione pubblica delle masse?


mercoledì 9 ottobre 2024

ERA PERMESSO LEGGERE LA BIBBIA?


La più antica traduzione  volgare italiana della Bibbia:     La Bibbia   del monaco camaldolese   Nicolò Malerbi, uscita a Venezia nel 1471  (Biblioteca Braidense)

 



E' VERO CHE I PRETI PROIBIVANO LA LETTURA DELLA BIBBIA?

 

 

Vi sono dei Cattolici coscienziosi, ed anche dei preti, i quali non possono persuadersi che la loro Chiesa proibiva la lettura della Bibbia. 



Un decreto che vietasse la lettura del libro di Dio, è che lo mettesse all’lndice; vicino alle opere di Casti, di Voltaire e di Volney; che stabilisse la scomunica e l’eterna dannazione per chi ardiva leggere il libro di Dio, sembra loro un decreto così empio, così diabolico, e inorridiscono nel sentire la loro Chiesa accusata di tale empietà, e negano recisamente una tale proibizione; e si fanno scrupolo di pensare che essa realmente è esista. 

 

Non esaminiamo se i loro scrupoli siano esagerati, e se la loro Chiesa facendo quel decreto avesse commesso una empietà, un sacrilegio; Lungi da noi le declamazioni, e ragioniamo sui fatti.

 

Abbiamo sotto gli occhi un libro raro di 352 pagine in 4°, stampato a Parigi nel 1661 per ordine del clero gallicano, nel quale sono riportati i sentimenti dei più celebri teologi e canonisti, ed i decreti dei papi, dei concili e della Sorbona che vietano la lettura della Bibbia in lingua volgare. 


lunedì 7 ottobre 2024

LA RUSUMADA - LA MERENDA DELLA TRADIZIONE LOMBARDA

 


“Ta se giù de corda?" chiedeva la nonna, e subito si metteva a preparare una merenda “speciale”: La Rusumada.


 

La rusumada - rosumada, italianizzato in rossumata - per secoli protagonista nelle cucina di Milano e Brianza è, ahinoi, da annoverare nella lista delle bevande estinte, scalzata in pochi decenni dalla concorrenza di prodotti industriali più “moderni”.

 

Si tratta di una alternativa lombarda allo zabaione, ma al contrario di questo non necessita di cottura. Prende il nome dal tuorlo, il rosso dell'uovo, chiamato in dialetto rüss d’oof o rüsümm. Era la colazione golosa e casalinga di una volta, preparata nei giorni in cui la zuppa di latte e pane secco non bastava più, magari perché c'era una qualche infreddatura da curare o un piccolo goloso da coccolare.

domenica 6 ottobre 2024

NELL’ANNO DOMINI 525, LO YEMEN ERA UN REGNO EBRAICO HIMYARITA….





Nell’anno Domini 525, lo Yemen era un regno ebraico himyarita. 

L'ultimo re ebraico dello Yemen, Dhu Nuwas, ordinò il massacro della comunità cristiana di Najran, causando 30.000 morti.

Questo massacro provocò la reazione del regno cristiano in Etiopia di Aksum, che attraversò il Mar Rosso, conquistò lo Yemen e rovescio Dhu Nuwas.

Le famiglie nobili himyarite sopravvissute al cambio di regime in seguito si convertirono al neonato Islam per riconquistare il potere perduto, e guidarono la conquista mussulmana di Siria e Egitto.


giovedì 3 ottobre 2024

LE TRE GUERRE GIUDAICO-ROMANE



Le tre guerre giudaico-romane: una guerra mondiale autodistruttiva ebraica inasprita durante l'Impero romano che portò alla distruzione della Giudea (4 a.C.-200 d.C.). Una lezione per il futuro…

 

Essendo la Giudea a quel tempo duramente repressa dall'Impero Romano, così come ora Israele sta duramente reprimendo ogni narrazione e politica occidentale politicamente corretta.



 

Prima guerra giudaico-romana 66-73:


 



 La grande rivolta


La Grande Rivolta non fu una ribellione contro la tirannia romana. Inizialmente i Giudei protestarono contro una decisione romana di ristrutturare la geopolitica della regione contro se stessi. Ciò si trasformò rapidamente in una ribellione.

 

 





 

Alla fine della guerra, il Tempio era in rovina e le mura di Gerusalemme erano ridotte in macerie.

 

 




IUDAEA CAPTA latino per GIUDAEA CONQUISTATA

 

Seconda guerra giudaico-romana 115-117:

 

La guerra di Kitos Nelle fonti ebraiche, questa è anche chiamata la “Guerra della Diaspora” o la “Guerra degli Esiliati”. In alcune fonti romane è conosciuta come il “Tumulto degli Ebrei”.

 

 

La guerra di Kitos (: polmus shel Kitos) iniziò come una rivolta ebraica nella provincia della Giudea alla fine degli anni 110 e divenne presto una guerra mondiale dell'antichità.


domenica 29 settembre 2024

IL TERRENO È TUTTO, IL MICROBO È NULLA

 



Una immagine che rende bene l’idea della nostra “Pulizia di Terreno”.


Il terreno è tutto, il microbo è nulla.”
Claude Bernard

 

 

Matteo Il Farmacista Libero

giovedì 26 settembre 2024

MONSIGNOR GIUSEPPE CAPPELLETTI, LO STUDIOSO DEL TAUCIAS GAREIDA

 

Don Giuseppe Cappelletti


Don Giuseppe Cappelletti, nativo di Giazza (1871-1958), fu professore di matematica presso il Seminario vescovile ed in seguito al Liceo vescovile pareggiato. Profondo amante della sua Lessinia, le dedicò numerosi studi, scritti e poesie. Rimase sempre a fianco dei suoi compaesani con aiuti spirituali e materiali, specialmente durante l'epidemia di spagnola che scoppiò nel 1918. 

 

Proprio questo drammatico evento potrebbe aver contribuito alla nascita del sodalizio con Luigi Messedaglia, il quale, tenente colonnello medico, fu mandato a Giazza per valutare la situazione sanitaria e programmare eventuali provvedimenti. Qui, terminato il lungo e drammatico lavoro si intratteneva spesso a discutere con don Cappelletti dell’antica parlata dei coloni bavaro- tirolesi che si erano insediati sui nostri monti. Discorsi che lo affascinavano enormemente.

 

Fu proprio il Messedaglia che spinse don G. Cappelletti a mettere per iscritto le profonde conoscenze che aveva maturato sulla cultura della sua gente e che videro la luce negli Atti dell'Istituto Veneto del 1918-19, e più precisamente nell'articolo dello stesso Messedaglia dal titolo "Echi della parlata dei XIII Comuni Veronesi".