Elementi dell’Esercito siriano libero (ribelli) hanno
pubblicato una fotografia dove appare un bambino cristiano con le armi puntate
alla testa. Hanno inserito una frase esemplificativa: “E ‘il nostro più giovane
ostaggio della setta Kessab.”
La piccola popolazione di Kessab è prevalentemente cristiana
e si trova vicino al confine con la Turchia. Il passaggio degli islamisti in
quel luogo ha lasciato una scia di sangue e di distruzione: chiese devastate,
case bruciate e oltre 2.000 sfollati. Attualmente, non si sa se un centinaio di
cristiani di Kessad che sono stati rapiti sono morti, ma i rapitori hanno
dimostrato che uno di loro, un bambino di pochi mesi, ancora vivo.
La foto del piccolo prigioniero, terrorizzato e circondato
da musulmani sunniti armati di fucili che mirano alla testa, è stata
pubblicata in rete sui social radicali come trofeo di guerra e come monito
alla minoranza della comunità cristiana siriana sempre puniti dagli “avversari” e ignorati dall’Occidente.
Fonte: visto su Imola Oggi del 27 aprile 2014
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