Gli antisionisti lo hanno sempre sostenuto. Gli ebrei non
sono un popolo ma una religione. Gli ebrei che sono 'tornati' in Israele non
discendono dagli ebrei di Palestina ma dai Kazari. I palestinesi discendono
dagli ebrei di Palestina. Ora anche un libro dello storico ebraico Shlomo Zand
sostiene e documento queste posizioni.
La recensione è di un altro storico ebraico, Tom Segev.
( Mauro Manno)
Una invenzione
chiamata “il popolo ebraico”
Di Tom Segev
The Slate Magazine, the Fray Kausfiles, 29/02/2008
La Dichiarazione di Indipendenza di Israele afferma che il
popolo ebraico proviene dalla Terra di Israele e che fu esiliato dalla sua
patria. Ad ogni scolaro israeliano si insegna che ciò accadde durante il
dominio romano, nell’anno 70 d.C.
La nazione rimase fedele alla sua terra, alla quale iniziò a
tornare dopo 2 millenni di esilio. Tutto sbagliato, dice lo storico Shlomo Zand, in uno dei libri più
affascinanti e stimolanti pubblicati qui (in Israele) da molto tempo a questa
parte.
Non c’è mai stato un popolo ebraico, solo una religione
ebraica, e l’esilio non è mai avvenuto – per cui non si è trattato di un
ritorno.
Zand rigetta la maggior parte dei racconti biblici
riguardanti la formazione di una identità nazionale, incluso il racconto
dell’esodo dall’Egitto e, in modo molto convincente, i racconti degli orrori
della conquista da parte di Giosué. È tutta invenzione e mito che è servita come
scusa per la fondazione dello Stato di Israele, egli assicura.
Secondo Zand, i romani, che di solito non esiliavano intere
nazioni, permisero alla maggior parte degli ebrei di restare nel paese. Il
numero degli esiliati ammontava al massimo a qualche decina di migliaia. Quando
il paese fu conquistato dagli arabi, molti ebrei si convertirono all’Islam e si
assimilarono con i conquistatori. Ne consegue che i progenitori degli arabi
palestinesi erano ebrei. Zand non ha inventato questa tesi; 30 anni prima della
Dichiarazione di Indipendenza, essa fu sostenuta da David Ben-Gurion, Yitzhak
Ben-Zvi ed altri.
Se la maggioranza degli ebrei non fu esiliata, come è
successo allora che tanti di loro si insediarono in quasi ogni paese della
terra? Zand afferma che essi emigrarono di propria volontà o, se erano tra gli
esiliati di Babilonia, rimasero colà per loro scelta. Contrariamente a quanto
si pensa, la religione ebraica ha cercato di indurre persone di altre fedi a
convertirsi al giudaismo, il che spiega come è successo che ci siano milioni di
ebrei nel mondo.
Nel Libro di Ester, per esempio, è scritto: “Molti
appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perché il timore dei Giudei
era piombato su di loro”[1].
Zand cita molti precedenti studi, alcuni dei quali scritti
in Israele ma tenuti fuori dal dibattito pubblico dominante. Egli descrive
anche, e a lungo, il regno ebraico di Himyar nella penisola arabica meridionale
e gli ebrei berberi del Nord Africa. La comunità degli ebrei di Spagna derivava
da arabi convertiti al giudaismo che giunsero con le forze che tolsero la
Spagna ai cristiani, e da individui di origine europea che si erano convertiti
anch’essi al giudaismo.
I primi ebrei di Ashkenaz
(Germania) non provenivano dalla Terra di Israele e non giunsero in Europa
orientale dalla Germania, ma erano ebrei che si erano convertiti nel regno dei
Kazari nel Caucaso.
Zand spiega l’origine della cultura Yiddish: non si tratta di un’importazione ebraica dalla Germania,
ma del risultato dell’incontro tra i discendenti dei Kazari e i tedeschi che si
muovevano verso oriente, alcuni dei quali in veste di mercanti.
Scopriamo così che elementi di vari popoli e razze, dai
capelli biondi o scuri, di pelle scura o gialla, divennero ebrei in gran
numero. Secondo Zand, i sionisti per la necessità che hanno di inventarsi una
eticità comune e una continuità storica, hanno prodotto una lunga serie di
invenzioni e finzioni, ricorrendo anche a tesi razziste. Alcune di queste
furono elaborate espressamente dalle menti di coloro che promossero il
movimento sionista, mentre altre furono presentate come i risultati di studi
genetici svolti in Israele.
Il Prof. Zand insegna all’Università di Tel Aviv. Il suo
libro, ‘When and How Was the Jewish People Invented’, (Quando è come fu
inventato il popolo ebraico), pubblicato in ebraico dalla casa editrice
Resling, vuole promuovere l’idea di un Israele come “stato di tutti i suoi
cittadini” – ebrei, arabi ed altri – in contrasto con l’attuale dichiarata
identità di stato “ebraico e democratico”. Il racconto di avvenimenti
personali, una prolungata discussione teoretica e abbondanti battute
sarcastiche non rendono scorrevole il libro, ma i capitoli storici sono ben
scritti e riportano numerosi fatti e idee perspicaci che molti israeliani
resteranno sorpresi di leggere per la prima volta.
Tradotto dall’inglese da Manno Mauro, membro di Tlaxcala, la
rete dei traduttori per la diversità linguistica.
Fonte: Visto su Radio Islam del
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