In italis si discute se estendere gli incentivi per la vendita di auto nuove con il motivo sempre più pretestuoso dell’”ecologia”.
Da anni in Francia esiste una forma tutta particolare di “incentivo” a cambiare veicolo.
Migliaia di migliaia di automobili vengono periodicamente incendiate da giovani immigrati africani e arabi come forma di disprezzo e di sfida alle autorità francesi.
Anche nella notte del capodanno appena trascorso il fenomeno si è ripetuto puntualmente (1).
Stando al ministero dell’Interno transalpino sarebbero state distrutte 1137 automobili, si dice solo dieci in meno del record del capodanno 2009. A dispetto del fatto che siano stati mobilitati 45mila poliziotti a prevenzione di questi episodi, 10mila in più di dodici mesi fa.
La polizia ha arrestato 549 persone durante la notte, circa il doppio dell’anno scorso. Tuttavia, diversamente da allora, non sono avvenuti scontri diretti tra forze dell’ordine e bande d’immigrati.
Così il 2010 inizia con oltre 1100 cittadini francesi che si dovranno procurare una nuova automobile e milioni che dovranno stipulare sempre più onerose polizze contro furto e incendio vandalico.
Attorno alla questione delle automobili incendiate in Francia esiste una cortina di silenzio dell’informazione da fare l’invidia dell’omertà mafiosa.
Poche le agenzie si stampa che riportano la notizia.
Alcune arrivano a riferire che questi fenomeni avvengono in particolare nei quartieri ghetto alle periferie delle grandi città, nelle note “banlieu”. In pratica nessuna che citi l’eziologia da conflitto razziale latente, intrinseca in questa “vogue” che prima o poi si potrebbe estendere al resto dell’Europa sempre più imbottita di terzomondiali per nulla intenzionati ad integrarsi, bensì desiderosi di battaglia.
Notate come gli organi che più sopprimono tale tipo di notizie sono spesso i medesimi si battono strenuamente per la “libertà d’informazione”.
Vengono fortemente taciuti i feroci delitti commessi dai musulmani contro le donne francesi.
Giusto ieri un padre, di cui NON è stata fornita l’origine etnica, ha sgozzato le tre figliolette e si è poi suicidato dopo aver incendiato l’abitazione.
Al momento in cui scrivo si possono solo fare congetture. Però normalmente i padri francesi non sgozzano le figlie per fare uno sgarbo alla moglie che si vuole separare, soprattutto alle figlie non danno nomi arabi. (2)
E’ il bello della società “multiculturale” ragazzi!
Eppure non temano gli automobilisti italiani.
Nel paese del “partito dell’amore”, dell’“antipolitica” e dei NoTav ai magrebini probabilmente faranno sfasciare gli autobus di linea del trasporto pubblico o incendiare i treni nuovi (“freccia rossa”, “freccia bianca”, come cavolo si chiamano). Nel paese più “equosolidale” dell’universo è l’intera collettività a sobbarcarsi i costi dell’”integrazione”.
La proprietà individuale è sacra di qua delle Alpi. Qui i profitti si privatizzano, le perdite si “socializzano”!
Guai a toccare all’italiota medio macchina e moglie. La sua auto è sicuro la più bella del quartiere e la moglie era certamente “illibata” al momento del matrimonio.
Per un italiano bruciargli la macchina può risultare traumatizzante quanto apprendere dagli amici al bar che la moglie si fa “sbattere” dal portinaio egiziano dentro il gabbiotto della portineria.
Se gli extracomunitari si azzardassero ad atti simili, rischierebbero di finire come quei poveracci di Castelvolturno, tragedia della quale peraltro si è già persa “memoria storica” (3). Suppongo perché i responsabili di quella raccapricciante strage non sono originari di Cogne, Erba o Garlasco.
Per questo Scajola procrastinerà gli incentivi alla rottamazione di vecchie auto “inquinanti”. Convinti?
F. Maurizio Blondet
1 ) http://news.yahoo.com/s/nm/20100101/ts_nm/us_france_newyear_violence
2 ) http://www.corriere.it/esteri/10_gennaio_02/francia_bambine_strangolate_incendio_478869ce-f7b1-11de-8d00-00144f02aabe.shtml
Stranamente in vero il sito web dell’Unità da conferma che il carnefice era di origini marocchine:
http://www.unita.it/notizie_flash/75888/francia_sgozzate_tre_bambine_in_alsazia
3 ) http://www.casertanews.it/public/articoli/200809/art_20080919182425.htm
Fonte: http://falsoblondet.blogspot.com/
(VR 09 gennaio 2010)
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